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Manlio Brigaglia, ovvero 60 anni di scrittura comunicativa PDF Stampa E-mail
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Lunedì 12 Gennaio 2009 23:39

di Paolo Pulina

Ho letto da qualche parte che un importante personaggio, quando seppe che i colleghi volevano festeggiare i suoi ottant'anni con una giornata di studi in suo onore, disse: «Bene, mi fa molto piacere: ma non voglio assolutamente che celebrino il mio ottantesimo compleanno. Sono ancora piuttosto giovane». Il prof. Manlio Brigaglia ha compiuto 80 anni proprio oggi, 12 gennaio, e anche lui, sentendosi (sono sicuro) ancora piuttosto giovane, avrebbe potuto uscirsene con la stessa battuta nei confronti di chi avesse voluto celebrare questo suo notevole traguardo di vita. La giovinezza mentale di Brigaglia traspare dal ritmo della sua produzione pubblicistica e dalla vastità dei suoi interessi e delle sue curiosità.


Chi collabora strettamente con lui confessa che è effettivamente difficile tenere il suo passo in tutti i lavori collegati alla espressione scritta (scrittura saggistica, comunicazione giornalistica, revisione redazionale di testi) e alla performance orale (introduzione o relazione a un convegno su temi di storia e di cultura, lezione accademica o per l'università della terza età).

Tutto questo è possibile perché Brigaglia vuol dire Memoria. Dico questo basandomi su una testimonianza diretta di un mio parente: il giovane Brigaglia era capace di leggere un libro e di riuscire a ripeterlo integralmente. Ma Brigaglia significa memoria soprattutto per il gusto che lo ha sempre contraddistinto di rievocare brillantemente per iscritto e di raccontare a voce con verve la grande storia della Sardegna ma anche i piccoli fatti dei sardi geniali e comuni (non esclusi quelli emigrati).

Uno stile piacevolmente affabulatorio accomuna, in felice interscambio, scrittura e parola: la sbobinatura della registrazione del "parlato" rilascia un testo che è già pronto per essere stampato; solo la prosa saggistica più "alta" non rinuncia ai richiami di un periodare classicamente ciceroniano, quindi non precisamente adatto ad avvincere un pubblico di ascoltatori, ma in generale la scrittura di Brigaglia è pensata per un uditorio, quindi è ricca di tutte le agudezas che inchiodano l'attenzione di chi ascolta, laureato o non laureato che sia.

Se Brigaglia cura con particolare attenzione l'ordito dei suoi discorsi, con maggiore concentrazione (se possibile) cura tutte le parti dei prodotti di scrittura che nascono direttamente dalle sue mani, cioè i libri (gli articoli, una volta inviati al giornale, escono dal controllo finale dell'autore). Quindi copertina, titolo, frontespizio, colophon, didascalie delle immagini, risvolti, oltre naturalmente il testo base: tutto deve essere vagliato dai suoi occhi critici.

In questi sessanta anni di scrittura (1950-2008) Brigaglia significa anche Enciclopedia, cioè vocazione a sistematizzare tutto il sapere relativo a tutto quello che è Sardegna. La cultura può essere democratizzata, è l'assunto da cui parte  Brigaglia, e la predisposizione di opere di divulgazione e di consultazione alla portata della massa dei lettori (secondo l'esempio dell'editore-scrittore Livio Garzanti) è un obbligo morale per chi ha avuto la fortuna di poter studiare e non ha gettato al vento questa opportunità.

Ha scritto nel 1968 il poeta e critico letterario Franco Fortini: «Si vuole che la comunicazione esca dalla passività e dal linguaggio ricevuto, quindi dalla ideologia che lo sostiene e vi si esprime? Questo vuol dire trasformare i rapporti di comunicazione orale e scritta, agire sugli schemi generali e i veicoli loro. Lo studio di questa materia la vanno compiendo linguisti e sociologi, lo scrittore rimane estraneo perché continua a porsi i problemi del linguaggio soprattutto in funzione espressiva o creativa, tradizionalmente. Da qui l'attenzione critica scarsissima alla scrittura comunicativa - saggistica, storiografica, politica - nel nostro secolo, fuor di omaggi a mezza bocca. Di qui anche lo stato quasi generale di abbandono e di irresponsabilità in cui sono tenuti i testi destinati alla scuola. Mai la critica letteraria delle riviste o dei giornali si occuperà di un manuale scolastico di storia».

Brigaglia, nelle sue lezioni al Liceo "Azuni" (forse è inutile dirlo, ma io sono stato uno dei suoi diecimila allievi) e nei suoi corsi universitari, nelle modalità di impostazione del discorso e della scrittura per la trasmissione delle nozioni, è come se avesse voluto provocare raffinati critici letterari come Fortini, desiderosi di misurarsi criticamente sul terreno della scrittura di comunicazione: «Provate a venire in Sardegna, precisamente a Sassari; troverete materiale di prim'ordine per l'avvio dei vostri pionieristici 'saggi'».

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Cogliamo l’occasione per formulare al prof. Brigaglia, che è stato anche nostro Maestro, gli auguri più affettuosi. E ringraziamo Paolo Pulina per la sua bella testimonianza.  c.p.

Ultimo aggiornamento Domenica 10 Maggio 2020 18:00
 
Commenti (3)
Manlio Brigaglia
3 Domenica 14 Ottobre 2012 17:29
Mario Manca

Castiglioncello,14 ottobre 2012.


Buongiorno professore, però dovrei scrivere, se permette, buongiorno Manlio, perché oltreche coetaneo mi onoro di essere stato compagno di scuola di cotanto personaggio, sia pure per un solo anno alle elementari in quanto il prof. Brigaglia correva negli studi troppo in fretta perchè io lo potessi seguire.


Poi la vita in parte ci ha separato, essendo io stato un emigrante sul continente, ponendo infine radici in Toscana. Nel mio piccolo però posso dire di avermi fatto onore in terra "anzena".


Colgo l'occasione per complimentarmi con una vecchia conoscenza che ha dato lustro alla terra natale e sopratutto alla città cui mi legano i ricordi di anni felici. Desidero inviare un saluto anche a Marisa Bonaiuto e anche a Rita, che ho avuto il piacere di rincontrare in anni più recenti in quel di Milano.


Ancora complimenti da Mario Manca


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Caro lettore Mario Manca, io sono Carlo Patatu, curatore del sito. Che, in occasione del compimento dell'80° compleanno del prof. Brigaglia (di cui mi onoro di essere amico), ha avuto il piacere di ospitare un articolo del dott. Paolo Pulina, che fu allievo del professore al Liceo Azuni di Sassari. Ovviamente non mancherò di inoltrare al suo vecchio compagno di scuola il messaggio. Sono certo che gli farà piacere.
La ringrazio per l'attenzione e la saluto con viva cordialità. (c.p.)


ricerca biografica
2 Martedì 09 Ottobre 2012 21:52
monica

Buongiorno professore,


sono una laureanda in Scienza dell'educazione e della formazione, le scrivo perchè sto scrivendo la tesi su Francesco Enna ma non ho trovato materiale riguardo la biografia. Lei saprebbe indicarmi dove trovarlo? Grazie in anticipo per la sua disponibilitá.


Distinti saluti.


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Sono buon amico di Francesco Enna, collega col quale ho condiviso alcuni decenni di esperienze nella scuola. Gli ho parlato della sua esigenza e lui si è dichiarato disponibile a fornirle tutte le notizie che potranno esserle utili per portare a termine la sua tesi di laurea.


Con una mail privata le ho comunicato il suo recapito telefonico.


Tanti auguri per il suo lavoro di ricerca. (c.p.)

informazioni
1 Domenica 01 Aprile 2012 20:47
valentina fancello
Buongiorno professore, le scrivo perchè le volevo chiedere un consiglio. Sto facendo una ricerca su un personaggio di dorgali che si chiama pasquale fancello, un famoso anarchico. Dove posso trovare del materiale su di lui?
La ringrazio molto per la sua disponibilità.
Distinti saluti

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