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Dare alla scuola privata i soldi dello Stato PDF Stampa E-mail
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Venerdì 09 Gennaio 2009 17:19
di Damiano Nieddu

In relazione all’articolo “Piero Calamandrei e la Scuola Pubblica”, apparso su questo sito il 5 Novembre scorso, e al dibattito sviluppatosi successivamente sull’argomento, riceviamo da Damianno Nieddu questo contributo, che volentieri pubblichiamo. Non essendo s’accordo con quanto il cortese interlocutore afferma in talune parti, ci ripromettiamo di riprendere il discorso fra qualche giorno.

Avevo promesso di intervenire ancora sull'argomento delle scuole pubbliche e private. Lo faccio con qualche brevissima considerazione.

Il comma 4 dell'articolo 33 della Costituzione recita: “La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole statali”.

In parole più semplici, sembra che i Padri della Costituzione abbiano voluto limitare il proliferare delle scuole private,  aperte senza il rispetto dei principi generali, inderogabili e indisponibili, stabiliti dallo Stato repubblicano, laico, antifascista e democratico.

In buona sostanza, le scuole private, non solo non sono vietate, ma hanno pari dignità delle scuole pubbliche, se ne chiedono la parità. Con tutte le conseguenze di legge, comprese quelle relative agli oneri a carico dello Stato.

Chi sostiene che le scuole private, in Italia, possano esistere solo senza oneri a carico dello Stato, deve ammettere e condividere un discrimine, illiberale e antidemocratico, che divide la società in poveri che sono obbligati a frequentare la scuola pubblica, là dove esiste; e in meno poveri, i quali possono scegliere di frequentare le scuole private, in alternativa, perchè ritenute più valide.

È probabile che in Italia i sostenitori della scuola solo pubblica siano pervasi da laicismo e anticlericalismo anticattolico, perchè prevalgono le scuole private di segno cristiano.

Questi demagoghi, compreso lo stesso Calamandrei, dovrebbero predicare lo stesso vangelo, per essere coerenti, negli stati fascisti, comunisti, comunque dittatoriali e fondamentalisti, dove la scuola pubblica serve, di volta in volta, come strumento di potere al dittatore di turno.

È questo che vogliamo davvero?

Ciao Carlo e Vladimiro.
Ultimo aggiornamento Sabato 10 Gennaio 2009 15:04
 

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