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CHIARAMONTI, personaggi e opere d'arte PDF Stampa E-mail
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Giovedì 08 Gennaio 2009 00:56

di Giorgio Falchi (1843-1922)

AFF fasc. 2., pp. 34-37

Nicolò Vare era nativo di Chiaramonti; essendo ritenuto uno dei più notabili abitanti dell'Anglona, fu delegato dal comitato dei sindachi a rappresentare tal'incontrada nella pace conchiusa a Cagliari nel 1388 tra il re don Giovanni d'Aragona e la giudicessa Eleonora d'Arborea. E ciò perché nell'Anglona esercitavano diritti di dominio i fratelli Matteo e Brancaleone Doria, marito quest'ultimo della predetta giudicessa.


Non solo sotto il governo spagnolo, ma eziandio sotto quello di casa Savoia, Chiaramonti veniva considerato capoluogo di distretto, tanto è vero che i suoi abitanti per “lahor de corte” (1) e per “deghinu” (2) corrispondevano un tributo di gran lunga inferiore a quello imposto agli altri contribuenti dei villaggi dell'Anglona; da ciò le continue rimostranze che di solito rimasero inascoltate.

Nel 1828 il pio sacerdote e poeta dialettale Pietro Matteo Caccioni venne nella determinazione di formare nel proprio paese una casa di educazione e d'istruzione per le fanciulle. Infatti con tal'intendimento recavasi alla città di Roma, d'onde faceva ritorno in questa accompagnato da una santa donna appellata da questi abitanti Signora Rosa.

Però, avea da poco incominciato ad impartire alle fanciulle i suoi insegnamenti, quando colpita da fiero morbo cessava di vivere; destando in tutta la popolazione grande cordoglio congiunto a compianto.

Sebbene questa parrocchia ed il convento del Carmine possedessero molti beni, nondimeno le due chiese di tali enti morali sono del tutto mancanti di quadri e di statue di valore artistico, fatta eccezione del simulacro di Sant'Antonio Abate esistente nella chiesa parrocchiale e quello della Vergine del Carmelo che si trova nella chiesa del convento.

Sennonché il primo per ordine del vescovo d'Ampurias (3) veniva destinata ad adornare la chiesa cattedrale di Castelsardo, di cui un tal Santo è titolare, ed il simulacro della Vergine dal provinciale dei Carmelitani di Sassari fu fatto trasportare alla chiesa dei Carmelitani di Alghero, salvo a surrogare tali statue con altre che meritavano di essere interdette.

Per cui, nemmeno le cose sacre furono presso noi rispettate da coloro che le avrebbero dovute per professione di Fede venerare, o per lo meno non considerarle come oggetti permutabili e trafficabili, o di meschino valore e perciò trascurabili.

Nella chiesa parrocchiale si trovano non solo i simulacri di San Sebastiano, della Vergine della Pietà e di Sant'Antonio da Padova non del tutto privi di pregi artistici, ma eziandio un quadro di grandi dimensioni dell'Aspetti (4), raffigurante la Vergine della Consolata, Sant'Antonio di Padova e le Anime Purganti, sostituite queste ultime in maniera indecente, per volere del parroco Stefano Pezzi (5), ai bellissimi ritratti dei fondatori della Congregazione del Santissimo Sacramento.

Vi sono pure due pitture di piccole dimensioni, una che rappresenta San Giuseppe col Bambino Gesù del Galeazzi (6) ed eseguita a spese di Polo Emanuella di questo villaggio, ed altra raffigurante Santa Lucia del Paglietti (7) di Porto Torres stato eseguito a spese di Grazietta Falchi nata Cocco (8) di Sassari.

Altri due simulacri in legno esistono pure in questo villaggio, uno della Vergine del Rosario e si trova nell'omonimo oratorio e l'altro di Santa Caterina d'Alessandria del Temebio (9) di Sassari, attualmente posseduta dalla signora Vittoria Falchi Manca (10).

Nella chiesa poscia del già convento del Carmine e nella prima cappella vi si trova un quadro di grandi dimensioni raffigurante San Cristoforo; eseguito dal menzionato Paglietti per incarico ricevuto da Giorgio, Battista, Francesco e Nicolò Falchi (11).

Parimenti nella casa di abitazione degli stessi vi sono un quadro della Vergine del Carmelo, i ritratti del re di Sardegna Vittorio Amedeo III e della sua consorte Maria Teresa ed altro quadro del predetto Paglietti raffigurante S. Matteo, che predica agli Etiopi (12), stato eseguito a spese del menzionato Giorgio Falchi del fu Cristoforo.

E finalmente altro piccolo quadro di un qualche valore e che rappresenta la Vergine è posseduto dal nobile dottor medico Gavino Grixoni Falchi.


NOTE:
1 - Tassa dovuta al feudatario e consistente in un rasiere di grano per ogni aratro di veranile, cioè per ogni aratro impiegato in primavera a lavorare la terra.
2 - Normalmente, per il diritto di deghinu, la decima, s'imponeva il versamento al signore, per ciascun segno di pecore, quattro filiate, per ogni segno di capre una filiata, per ogni segno di maiali quattro per branco.
3 - Oggi Tempio e Ampurias. Fino al 1779 (?) Chiaramonti faceva parte di quella diocesi; quindi dell'archidiocesi di Sassari, alla quale ancora appartiene.
4 - Il dipinto è stato restaurato di recente con la contribuzione della comunità parrocchiale.
5 - Parroco di Chiaramonti dal 1859 al 1892; fu cacciato a seguito di una dimostrazione popolare.
6 - Oggi è conservato nella sagrestia della chiesa parrocchiale.
7 - Mario Paglietti, nato a Porto Torres il 18.03.1865, morì in quella città nel Giugno del 1943.
8 - Moglie del prof. Francesco Falchi, fratello dell'autore della cronaca e prestigioso direttore della Clinica Oculistica dell'Università di Pavia.
9 - Famoso scultore sassarese dell’Ottocento.
10 - La statua trovasi presso l'abitazione degli eredi di Antonino Falchi Manca, fratello di Vittoria che l'aveva acquistata.
11 - Trasferito nei locali dell'ex asilo infantile intorno al 1962 per salvaguardarlo dalle infiltrazioni di umidità nella cappella dedicata a San Cristoforo, trent'anni dopo il dipinto è stato collocato nell'abside della chiesa parrocchiale
12 - Il quadro, restaurato di recente a cura dell'amministrazione comunale, è stato collocato nella sala del Consiglio nell'anno 2001 per iniziativa del sindaco Ezio Schintu.

Cfr. “Chiaramonti” in: Carlo Patatu, Chiaramonti - Le cronache di Giorgio Falchi, ed. Studium adp, Sassari 2004, pp. 264-267

Ultimo aggiornamento Lunedì 17 Agosto 2009 12:35
 
Commenti (1)
mario budroni
1 Lunedì 20 Settembre 2010 13:24
luisella budroni
caro carlo seguo con interesse e regolarità il tuo sito. vorrei segnalarti un personaggio singolare, morto a soli 33 anni, il 19 settembre 1960: mio zio mario. purtroppo non ho materiale che illustri la sua geniale intraprendenza nè saprei trasmetterlo. ricordo un bellissimo testo in sardo di tore. puoi fare qualcosa? ti saluto con affetto luisella

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Mi piacerebbe. Anche perché di Mario sono stato buon amico (nonostante la differenza di età, mi "vinceva" nove anni) e collaboratore nella sua attività di commerciante abile di elettrodomestici e di tecnico radio-TV molto competente e... pignolo. Accolgo volentieri l'invito. Ci proverò a raccontare la sua interessante e breve vicenda umana. Ma vedi di darmi una mano. Probabilmente tu e Giancarlo dovreste avere qualche sua foto. Io ne ho una soltanto, che lo ritrae in una vecchia formazione per una partita di calcio studenti-lavoratori giocata alla fine degli anni Quaranta nel campo improvvisato di Codinarasa. Ma, essendo una foto di gruppo e di qualità non proprio eccellente, vien difficile identificarlo. Attendo da te buone nuove. Per l'acquisizione materiale di altre foto, non ci saranno problemi. Almeno da punto di vista tecnico. Ancora Grazie per il suggerimento e saluti affettuosi. (c.p.)

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