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Sala per conferenze cercasi... |
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Scritto da Carlo Patatu |
Sabato 03 Gennaio 2009 22:23 |
![]() Quest’ultima è ampia e dispone di banchi e sedie per accogliere gli spettatori. Ma la chiesa è la chiesa. Pur con tutta la buona volontà e la disponibilità che i parroci di turno hanno manifestato al riguardo, tale struttura presenta limiti insuperabili. Primo fra tutti, l’oggetto della manifestazione, non sempre consono alla sacralità del luogo. E poi l’aula non si presta ad allestimenti particolari: non c’è un palcoscenico, com’è ovvio. Infine, chi ci va, a fronte del fresco gradevole d’estate, patisce un freddo cane d’inverno. Presumere di riscaldarla non è ipotizzabile, data l’altezza delle volte e la insostenibile entità della spesa. ![]() Un salone di dimensioni adeguate è in corso di realizzazione nel complesso della vecchia caserma dei carabinieri. Di primo acchito si presenta pure bene: le volte con capriate in legno pregiato e inondato di luce dalle pareti finestrate. Ma... c’è un ma. L’opera, avviata dalla comunità montana quand’era sindaco Ezio Schintu, è ferma al palo. È rimasta “a mezzo”, direbbe il Pascoli. Concepito come luogo di esposizione e vendita di prodotti dell’artigianato locale e del settore agroalimentare, il progetto di ristrutturazione della ex caserma è firmato dall’architetto Salvatore De Gioannis e dall’ingegnere Antonio Tortu. Quest’ultimo ha anche diretto l’esecuzione del primo lotto. ![]() Premesso che l’amministrazione comunale farebbe bene a mettere in sicurezza quei locali chiudendone (sia pure precariamente) tutti gli accessi, è indispensabile un impegno più marcato, da parte di sindaco e giunta, nella ricerca di finanziamenti che consentano, al più presto, di portare a compimento l’opera. Della quale, lo ribadiamo, la comunità avverte il bisogno ogni giorno di più. Tutti i comuni del circondario dispongono di sale per conferenze e spettacoli. Confortevoli e attrezzate. Noi no. Anche in questo caso, si ripete quant’è accaduto per il caseggiato della scuola elementare. Nulvi, Ploaghe, Martis, Perfugas, Bulzi, Laerru e Sedini i caseggiati scolastici se l’erano bell’e costruiti da tanti decenni, quando, nell’Ottobre 1960, è stato inaugurato il nostro. |
Ultimo aggiornamento Domenica 04 Gennaio 2009 12:38 |