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Alberi e tetti sconfitti dal maestrale PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Martedì 25 Novembre 2008 14:00
La maestralata dei giorni scorsi ha procurato danni e disagi anche da noi. Né poteva essere altrimenti. Posto in posizione dominante, Chiaramonti è esposto a tutti i venti. Qui soffiano con violenza particolare Su 'Entu Osilesu (Ponente), Su 'Entu Casteddanu (Maestrale), Sa Tramuntana (Nord),  Su 'Entu Ardaresu (Scirocco). E meno male. Se, per gran parte dell'anno, ci godiamo un bel cielo limpido e luminoso lo dobbiamo soprattutto a Ponente e Maestro. Che spazzano cumuli, nembi, nebbie e foschie, consentendo allo sguardo il godimento di spaziare per l'orizzonte a 360 gradi. Fino a individuare, a Nord, i primi contrafforti delle montagne corse.

Ma quando Eolo ce la mette tutta (è il caso dei giorni scorsi), c'è da avere paura. Finestre, persiane e portelloni sono messi a dura prova. Volano tegole, vengono scardinati e distrutti canali di gronda, squarciate piante robuste e annose. Segnatamente ai giardini pubblici e al cimitero, dove la violenza delle raffiche ha avuto buon gioco a mettere sottosopra centinaia di vasi e confezioni di fiori che mani pietose avevano deposto sulle tombe in occasione della festa di Ognissanti.

Alcuni autoveicoli hanno subito danni considerevoli, per via delle tegole e dei canali di gronda che il vento ha fatto letteralmente volare, per poi scaricarli a pioggia sulle piazzette e sui carruggi del centro storico.

Ora la mano è passata ai muratori (impegnati a mendare sas cobisturas iscovacadas) e ai custodi del cimitero, che vanno liberando i viali dalle montagne di rami, foglie e quant'altro la furia del maestrale vi ha ammucchiato. Diverso, invece, è il discorso per i pini e i cipressi colpiti. Per i quali non ci sarà rimedio. Resteranno mutilati a vita.
Ultimo aggiornamento Venerdì 11 Marzo 2011 18:43
 
Commenti (2)
Alberi
2 Martedì 25 Novembre 2008 23:40
Tore Tanca

Ribadisco ancora una volta l'infondatezza delle affermazioni del signor Sanna. I pini costituiscono una risorsa sia dal punto di vista paesaggistico che ambientale. Si pensi che un solo albero in un anno riesce ad assorbire 15.000 quintali di CO2 (anidride carbonica), pari a 3.000 macchine che percorrono 100 Km. Oltretutto, da quanto ho potuto leggere, i pini nel vostro paese hanno anche una figura simbolica visto che rappresentano i Chiaramontesi caduti in guerra. A mio avviso penso sia sbagliato affrontare il problema degli storni come suggerisce il sig. Marco Sanna, e attribuire una colpa agli alberi anche in situazioni di condizioni climatiche avverse. Vorrei chiamare all'attenzione il sig. Coda, visto che mi è sembrata una tra le persone più informate e colte del blog, oltre ovviamente a lei sig. Patatu.
P.S. Ma quello nella foto è il signor Marco Sanna?
Grazie
Tore Tanca
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No, caro lettore, non è Marco Sanna. Che non ho il pacere di conoscere personalmente. La foto, scattata stamane, riprende casualmente un'altra persona. c.p.

pini
1 Martedì 25 Novembre 2008 17:37
marco sanna

che dicevo dei pini!
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Si; ma, guarda caso, quelli scelti dagli storni non sono stati danneggiati. A riprova del fatto che i volatili hanno bene individuato il proprio ricovero notturno. c.p.

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