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Difendersi dagli storni. Ma come? I risultati del sondaggio |
Scritto da Carlo Patatu |
Sabato 01 Novembre 2008 18:13 |
A migliaia, gli storni si sono insediati stabilmente nei giardini pubblici. E la fanno da padroni, ricoprendo di escrementi panchine e parco giochi. Anche i partigiani degli uccelli non possono fare a meno di storcere il naso, di fronte a tanta arroganza. Che è pari all’impotenza di chi vorrebbe (dovrebbe) fare qualcosa in grado di porre fine al degrado che quei volatili provocano in uno degli angoli più belli e frequentati del paese. Al riguardo, abbiamo proposto ai lettori questa domanda: “Per risolvere definitivamente i gravi problemi igienici causati dagli storni che, a migliaia, hanno colonizzato gli alberi dei giardini pubblici, l'amministrazione comunale dovrebbe...”. Abbiamo fatto seguire una batteria di nove risposte. Ecco i risultati. Sono stati 61 i partecipanti al sondaggio. Il primo voto è stato espresso alle ore 23:43 di Lunedì 13 Ottobre 2008. L’ultimo ci è pervenuto Venerdì 31 Ottobre, alle ore 20:27. Il 1. Novembre il sondaggio è stato chiuso. − 18 lettori, pari al 29.5% del totale, ritengono che la soluzione migliore sia quella d’ingabbiare le chiome degli alberi con reti di plastica, per evitare che gli uccelli vi si posino. − 14 (23%) vorrebbero abbattere i pini, per sostituirli con altri alberi più bassi. − Sono in 10 (16.4%) a essere convinti che il problema si risolverebbe richiedendo a falconieri di provata esperienza l'intervento di rapaci veri perché operino, per qualche settimana, nei pressi dei giardini e nelle ore serali. − 6 (9.8%) sono certi di vincere la battaglia ricorrendo a esche che rendono sterili i volatili. − Sono invece in 5 (8.2%) a chiedere di eliminare gli storni facendo uso di esche avvelenate. − 3 (4.9%) propongono di tentare l'uso di prodotti chimici ad azione repellente da collocare sui rami. − Altri 3 esprimono scetticismo e suggeriscono di arrendersi e lasciar correre, tanto è una battaglia persa in partenza. − Per 2 lettori (3.3%) sarebbe bene collocare fra gli alberi un cannone a gas che spari a intermittenza nell'ora in cui gli uccelli tornano in paese per trascorrerci la notte. Nessuno si è trincerato dietro il generico “non so”. Tutti hanno fatto una proposta. E ciò è positivo. Sottolineiamo, ancora una volta, la non scientificità del nostro sondaggio. Per quel che valgono, giriamo i dati suddetti agli amministratori comunali. In qualche modo, essi dovranno pur mettere una toppa al problema. Che, col passare del tempo, va cronicizzandosi. A costo di essere noiosi, ribadiamo che gli storni meritano tutto il nostro rispetto. Come gli altri animali, del resto. Ma, se ci fosse da fare una scelta, ebbene, noi saremmo pronti e gettare dalla torre i volatili. Stiamo dalla parte dei bambini. Senza se e senza ma.
P.S.: fra qualche giorno, proporremo un nuovo sondaggio. Riguarderà un argomento che ha molto appassionato (e continua ad appassionare) i nostri lettori: la religione. |
Ultimo aggiornamento Domenica 01 Febbraio 2009 20:56 |
Commenti (6)
All'amico Angelo Prunas (che non conosco!!!) vorrei dare un consiglio: segui la capitozzatura eseguita ai giardini pubblici di Chiaramonti anche nel tuo frutteto. E' vero: di frutta ne mangerai poca tu, ma anche gli uccelli.
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Sei un consigliere fraudolento! Saluti. (c.p.)
ho dieci piante di ciliegie, dieci piante di fichi, ma non mangio mai nulla: gli storni divorano tutto. La soluzione degli ultrasuoni mi sembra ottima. Come funzionano e quanto costano? Che raggio d'azione hanno?
Grazie.
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Non so dire quanto costa un impianto del genere. In ogni caso, credo che una qualunque ditta fornitrice (ce ne sono tante reggiungibili via internet) potrà soddisfare la richiesta. Anche perché il prezzo varia a seconda dell'estensione del terreno e del numero delle piante che si vuole difendere. Ma una cosa posso dirla: al giardino pubblico di Chiaramonti la cosa non ha funzionato. So che il Comune ha speso un po' di soldini per... niente. Saluti. (c.p.)
Non avete incluso la Tecnologia rivoluzionaria ad ultrasuoni.
UltraDivert 100 è nato dalla necessità di allontanare in maniera silenziosa, non pericolosa ne tantomeno invasiva, i volatili indesiderati (in particolare storni, piccioni, gabbiani) da zone abitative che non permettono l'utilizzo di dissuasori sonici. Per più info visitate il nostro sito: www.nontoxicsolution.eu
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Non siamo in grado di dire se il Comune, fra i vari tentativi esperiti, vi abbia compreso anche l'utilizzo degli ultrasioni. In ogni caso, giriamo la proposta all'ufficio tecnico. Competente a valutare la questione e a suggerire all'Amministrazione eventuali altri tentativi. La scelta adottata (cingere di reti le chiome dei pini superstiti) ha conseguito un risultato prevedibilmente modesto: i volatili si sono "sistemati" ugualmente, addensandosi sulle piante attigue. Per cui ora gli escrementi si accumulano su un'area leggermente ridotta. Ma più abbondanti di prima.
Come ci hanno insegnato a scuola, invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia. (c.p.)