Immagini del paese
Statistiche
Tot. visite contenuti : 11349527Notizie del giorno
Sconfitti dagli storni |
![]() |
![]() |
![]() |
Scritto da Carlo Patatu |
Martedì 07 Ottobre 2008 22:55 |
Inutile girare intorno alla questione. Checché se ne dica, gli storni hanno vinto su tutta la linea. Ai giardini pubblici, soprattutto nell'area riservata ai bambini, quei volatili la fanno da padroni. Incontrastati. ![]() Le piogge autunnali hanno amplificato l’odore nauseabondo prodotto dallo sterco che gli storni, durante il riposo notturno, producono con abbondanza spaventosa. Gli stessi giardinieri fanno uso di mascherine, mentre vi operano. Il comune, per la verità, le ha tentate un po’ tutte. Accogliendo suggerimenti e proposte di specialisti (o presunti tali), aveva installato sugli alberi un paio di sagome di rapaci, collocandovi accanto minuscoli altoparlanti che, poco prima del tramonto, diffondevano per un’oretta il canto stridulo del falco e di altri predatori. L’intento era quello di dissuadere gli storni dal passare la notte ai giardini, indirizzandoli a trovare albergo da altre parti. ![]() Ma il Comune e gli esperti (non sempre disinteressati) avevano fatto i conti senza l’oste. Che, in questo caso, è rappresentato da migliaia di volatili. Che, ogni sera, danno spettacolo, planando con grazia sugli alberi dei giardini, dopo essersi radunati sui tetti della chiesa e di altri edifici posti nella parte alta dell’abitato. Agli storni sono bastati pochi giorni per scoprire il trucco. Tant’è che sono passati subito allo sberleffo, cacando addosso agli incolpevoli e... finti rapaci. Gli hanno fatto marameo, con tanti saluti alla tecnologia! Che fare? Gli uccelli, come pure gli altri animali, si avvalgono inconsapevolmente di protezioni solide. Leggi di salvaguardia li difendono dall’uomo. Che, occorre dirlo, è rapace, ingordo ed egoista. Tuttavia, visto quanto accade da noi, forse è il caso d’iscrivere i bambini al WWF. Per difenderli dagli animali. Non è più accettabile che la permanenza di migliaia di volatili ai giardini debba compromettere la salute dei nostri piccoli.
Che ne dite? |
Ultimo aggiornamento Domenica 01 Febbraio 2009 20:56 |
Commenti (7)
Dolci canti di uccelli? Ma no, traslochi di sassi, pezzi di intonaci, movimento di tegole (abito al piano-attico e ho numerose aperture a vasistas sul tetto. Ne ho una anche sul letto. Per guardare le stelle, diceva mio marito. Io uso l'anta del vasistas, ogni mattina alle sei, per spaventare gli storni. E funziona. Il rumore insieme al movimento disturba gli storni.
Ma che stress!!!
Devo farlo per impedire che nidifichino ancora sotto la guaina del vasistas.
Perchè questi "esperti" (ho visitato vari siti in merito) non provano con un doppio sistema di suono e movimento?? Potrebbero aggiungere anche un altro dissuasore: la sagoma del falco. Le tre cose insieme da me funzionano. Peccato che ad azionare il vetro del vasistas devo pensarci io! Spero di essere stata utile e di aver dato una idea nuova a chi propone magici apparecchi.
Grazie dell'attenzione.
Tore Tanca
Le soluzioni ci sono:
1° Bisogna studiare le tecniche che consente la legge.
2° Chiamare degli specialisti, che garantiscono la loro professionalità nell'adottare misure per il ritorno a una situazione sana.
3° Non c'é dubio che il comune, dovrà assumersi l'onere di spese molto importanti. Però bisogna tenere conto che la popolazione deve pure dormire sonni tranquilli. Non bastano gli schiamazzi degli uccelli, ma si aggiunge anche il casino che fanno i giovani fino al mattino. In più si aggiunge la sveglia mattutina, con le campane che suonano a festa alle ore sette. Con una ripetizione alle sette e mezza. UN VERO ROMPI CAPO... Per sradicare questo fenomeno degli uccelli, ci sono delle imprese di specialisti, che lavorano anche in posti difficili, con sttrezzature da scalatori e in super sicurizza.
4° Questi possono impiantare degli elettrovibratori elettronici, metodo molto efficace che fa fuggire gli uccelli.
5° Molto efficaci anche dei fili inox elettrici a bassa tensione.
6° La sterilizzazione degli uccelli, mischiando la medicina sul mangime, farà abbassare la riproduzione. In Europa molti paesi lo fanno da molto tempo. Sicuramente lo fanno anche in Italia, perché non siamo indietro nella tecnologia. L'Italia é il paese in cui gli uccelli e i piccioni sono protetti dalla legge dell'11/02/1993 numero 157. Ma è bene garantire anche la salute pubblica. Tutti questi uccelli che dormono sugli alberi dei giardini pubblici e sui cornicioni delle facciate delle case provocano delle malattie alla popolazione. Malattie specifiche degli uccelli e proliferazione d'insetti. Qui, in Belgio, molte città hanno messo in atto da molto tempo queste misure, che hanno dato buoni frutti. Anche a Mons-Jemappes.
Saluti a tutti.
Mario SODDU.
Sempre.
---
Un dubbio il tuo, caro Claudio, che soltanto l'interessata potrebbe sciogliere. c.p.
Comunque gli alberi si possono sostituire con degli altri più bassi (l’ombra la fanno lo stesso), che possano essere potati, in tal modo sarebbe più facile allontare i volatili.
In ogni caso considerato che non ho detto di tagliare i pini, ma di parlarne e valutare i pro e i contro, il mio era un invito a presentare delle proposte valide per eliminare il problema.
Ps. pare che i pini hanno una vita non troppo lunga, ed arrivati agli 80 anni possono crollare di schianto senza nessun avviso (notizia da verificare). Saluti.
---
Grazie, caro Marco Sanna, per l'ulteriore contributo. A giorni lanceremo il sondaggio da lei proposto. In ogni caso, è d'obbligo accertare il dato inerente alla vita media del pino, per accertare ciò che lei, sia pure con qualche cautela, sostiene. E cioè per sapere se quelli dei nostri giardini sono ormai giunti al capolinea, o giù di lì. Nel qual caso, riteniamo che la proposta da lei fatta potrebbe essere presa in considerazione. Magari conservando alle piante che li sostituirebbero i nomi dei Caduti in guerra già assegnati alle piante eventualmente da abbattere. c.p.
Complimenti per il sito. Grazie per l'intervento
M. Vittoria
---
Grazie a lei per gli apprezzamenti. Ma anche per la battuta simpatica. I pini, oltre a quello naturalistico (di per sé rilevante), hanno pure un valore affettivo, ugualmente importante. Insieme alle querce dell'ala nord del giardino, essi furono messi a dimora, subito dopo la I Guerra Mondiale (1915-1918), per ricordare i morti in battaglia. Ciascun albero porta il nome di un chiaramontese caduto per l'Unità d'Italia. Del che, a quanto pare, i nostri compaesani (certamente non per colpa loro) si sono pressoché dimanticati. c.p.
saluti
---
Ringraziamo per il suggerimento. L'idea è buona: ci penseremo su. c.p.