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Mercoledì 17 Settembre 2008 20:07

di Claudio Coda

Riceviamo e pubblichiamo quanto segue.

Mi trovo da qualche giorno nel Sudtirol, precisamente nella Val Pusteria, a 1150 metri. Tra le visite più frequentate, Brixen-Bressanone, millenaria sede vescovile, e Novacella, Abbazia creata dai Canonici Agostiniani nel 1142, sotto dominio del vescovo di Salisburgo, luogo tanto caro al giovane vescovo Ratzinger, ora Papst Benedikt XVI, come lo chiamano loro, gli altoatesini. E' un complesso architettonico del passato, enorme con attigui vigneti e frutteti, tutto gestito dai canonici agostiniani che badano e  vendono in loco i loro prodotti, mantenendo un vasto settore economico quale presupposto materiale, oltre che culturale e spirituale.


Queste iniziative vogliono dimostrare che le vecchie abbazie, in un impianto storico, possono ben ospitare una vita e un'attività aggiornata. Grazie ad una rinnovata consapevolezza storica, oggi alle persone in viaggio, piace visitare questi luoghi storici che offrono uno sguardo retrospettivo della storia del passato.

Con la mente ritorno al mio paese.
Come sarebbe stato Chiaramonti con il suo "cunventu". Fate debite proporzioni, con quello che ho davanti, mi chiedo cosa avremmo avuto con i Carmelitani e la sua struttura.

Immagino di camminare all'interno, tra corridoi, celle, refettorio, cantine ed altri ambienti. Ma! Ormai è andata così, facciamocene una ragione. Seppur incomprensibile oggi, come ieri. Cosa mai avrà frullato nel cervello degli amministratori di allora, al parroco di non intervenire sulla decisione, per l'abbattimento della storica struttura. Ma le coscienze locali, l'intelligenza del tempo, dove erano? Si sono nascosti dietro un dito, si sono voltate dall'altra parte. Avranno pensato:
- Meglio un campo di calcio oggi, che un rudere domani. Immoliamo tutto per una palla! Senza immaginare che, di palle... al piede, Chiaramonti in seguito n'avrà parecchie.

Nell'Abbazia ho acquistato un bustone, trasparente, di a'ptel-mele, dichiarano di contenerne 5/6 kg., sono di ottima qualità (a Padru ‘e Josso ne ho a furriadura (?). Nel pomeriggio mi accorgo che i bravi monaci, anzi canonici, utilizzano un metodo tanto caro ad alcuni commercianti. All'interno hanno sistemato frutti bacati e meno belli. Furbastri! "Non expedit", direbbe qualche d'uno.

Nel 1868, su richiesta dei vescovi piemontesi, che chiedevano se era lecito che i cattolici partecipassero alle elezioni politiche, la Sacra Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari, rispose con il "non expedit", ossia "non è conveniente". Questa linea politica fu ripresa successivamente più volte. Ognuno badava al proprio tornaconto.

Anche io, dopo 140 anni  da quella data, esprimo il mio "non expedit"! Non è conveniente fare altri acquisti, tanto meno consigliarli. Ognuno ha sempre badato al proprio tornaconto. Ora come allora. Ferma restando la maestosità del luogo, l'amenità dell'aria, la storia che ha dentro di sé.

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 17 Settembre 2008 22:50
 

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