132 chilogrammi di ciciones conditi con ragù di carne d’agnello e ottimo pecorino locale; 105 agnelli presentati con due ricette distinte: ghisadu con finocchietti selvatici e arrosto allo spiedo; oltre mille i pasti, preparati da uno stuolo di cuochi abbondantemente collaudati e serviti da un folto gruppo di collaboratori. Centinaia di turisti che, mischiandosi allegramente alla popolazione locale, hanno affollato le lunghe e capienti tavolate predisposte sapientemente nelle strade di Codinas. Questo, in sintesi, il bilancio lusinghiero dell’ultima edizione della Sagra dell’Agnello, pensata e organizzata dall’associazione Pro Loco.
La manifestazione, già prevista per il 7 giugno scorso, era stata rinviata all’ultim’ora per via delle pessime condizioni atmosferiche. La cosa, naturalmente, non aveva mancato d’impensierire il presidente Sandro Unali e i suoi validi collaboratori. Che paventavano un possibile calo di presenze, qualora la nuova data la si dovesse far cadere in un giorno di agosto, com’è poi accaduto. Invece le apprensioni della vigilia sono state spazzate via da una partecipazione massiccia di locali e ospiti. Corposa e confortante.
Il menù prevedeva un ricco vassoio stracolmo di ciciones saporiti, conditi all’antica e senza risparmio. Quindi un piatto di carne d’agnello in umido, preparato secondo la ricetta locale con finocchietti selvatici. Ma il piatto forte era l’arrosto. Quindi pane, vino, o birra o una bibita a scelta. Lunghe file di spiedi d’acciaio, lucidi e affilati come lame di Toledo, facevano bella mostra intorno a un focolare immenso, le cui braci ardenti arrostivano lentamente e in maniera splendida la carne che i bravi cuochi ci avevano abilmente infilato. Tutt’intorno si spandeva un profumo d’altri tempi che, per dirla col poeta, andava l’animo a rallegrar. Uno spettacolo da vedere e del quale le foto che proponiamo ai lettori non rendono giustizia appieno.
Tutt’intorno hanno fatto da cornice una miriade di bancarelle, che offrivano un po’ di tutto: dal torrone al miele, ai prodotti locali artistici e dell’artigianato. Oltre, naturalmente, alla solita mercanzia che è possibile vedere esposta in simili circostanza. Sul palco del piazzale Medaglie d’Oro si sono alternati ben quattro gruppi di giovani rockettari, ospiti della locale associazione culturale Sard Rock Café. La quale, per la circostanza, ha affiancato la Pro loco organizzando il concerto Chiararock Contest, dedicato ai gruppi musicali sardi emergenti. Quattro formazioni di ragazzi entusiasti e instancabili si sono alternate sul palco e hanno intrattenuto una folla di appassionati fino alle ore piccole.
Altra manifestazione di contorno, della quale diamo conto con altro servizio, la presentazione del bel libro di fotografie “In Chiaramonti”, curato da Laura Villa, e una mostra fotografica allestita nella chiesetta rionale di Codinas.
Bilancio senza dubbio positivo per questa terza edizione della sagra dell’agnello chiaramontese. E non soltanto per il previsto e prevedibile assalto alle lunghe tavolate da parte dei buongustai forestieri e locali; ma soprattutto perché il gruppo degli oltre quaranta fra dirigenti della Pro Loco e volontari, che hanno curato la logistica, la confezione e la distribuzione dei pasti, continua a manifestarsi solido ed efficiente. Il che, tenuto conto di certe abitudini ormai consolidatesi da queste parti, non è roba da poco. Un grazie di cuore a tutti loro! La comunità deve essergli riconoscente. Pertanto, complimenti, auguri e... a un’ater’annu mezus!
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