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I gosos e i contos di Costantino Fois |
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Lunedì 04 Settembre 2017 18:01 |
di Paolo Pulina
Cristoforo Puddu si è occupato in questo sito delle pubblicazioni di Costantino Fois relative alla scuola poetica in limba costituita da autori di Noragùgume. Questo mio contributo vuole essere complementare rispetto alle analisi dei testi poetici raccolti da Fois, esposte con l’abituale competenza da Cristoforo Puddu. Mi soffermo cioè su due opere curate da Fois che hanno tratto origine da “memorie” manoscritte, sia pure di diversissimo contenuto, da lui recuperate in ambito familiare.
Costantino Fois è nato nel 1945 a Noragùgume, un piccolo paese al centro del Marghine, in provincia di Nuoro. A 13 anni è andato a studiare nel Lazio (Gaeta e Genzano di Roma) e, completati gli studi classici e laureatosi in Medicina Veterinaria a Sassari, si è stabilito ad Arborea: come dice lui, «“emigrato tra gli emigrati” nella “colonia” costituita da veneti-friulani-romagnoli-toscani e, infine, anche da sardi (in minoranza fino agli anni Cinquanta)».
Amante del proprio paese di nascita, a partire dal 2008, si è dedicato allo studio dei valori e delle radici culturali e linguistiche di Noragùgume e ha pubblicato alcuni libri. Per i primi due ha avuto il sostegno del Comune di Noragùgume.
Laudes, et Gosos del manoscritto di Noragùgume (Oristano, S'Alvure, 2008, pagine 287, ill.)
Oltre i testi dei Gosos e la prefazione citata, nel libro figura una breve presentazione del sindaco di Noragùgume Michele Corda, un’ampia introduzione del curatore Costantino Fois, un esauriente glossario, una adeguata bibliografia, e la riproduzione di una trentina di pagine del manoscritto originale.
Scrive l’autore nella premessa: «Gli argomenti mi sono stati forniti da memorie autobiografiche scritte da miei familiari.: un quaderno manoscritto da mio padre Adamo, nel quale racconta le sue esperienze di giovane soldato nella Prima guerra mondiale del 1915-1918, e da alcuni quaderni manoscritti da Andrea, soldato “involontario” nella Guerra Civile di Spagna dal 1937 al 1939 in conseguenza della quale ha sofferto gravi turbe psicofisiche per alcuni anni. Altri fatti ed in particolare il cenno ad avvenimenti, aneddoti, filastrocche, tradizioni di Noragùgume vengono riportati grazie al lucido ricordo e piacevole racconto della centenaria Maria Itria». Un centinaio di foto d’epoca in bianco e nero e una breve presentazione del sindaco Michele Corda completano il volume.
Queste due opere, insieme a quelle che raccolgono poesie in limba censite da Cristoforo Puddu (i volumi Poetas de Noragùgume e Pepinu Fois – Poeta de chilìru riportano due illuminanti prefazioni di Salvatore Tola, uno dei massimi esperti della poesia in lingua sarda), testimoniano l’affetto di Fois nei confronti della sua “piccola patria”, Noragùgume (poco più di 300 abitanti!), e ci danno ancora una volta conferma della verità delle parole del poeta latino Ovidio: «Non so per quale ineffabile dolcezza ci attrae la terra ove siamo nati e mai permette che ci si dimentichi di essa». |
Ultimo aggiornamento Lunedì 04 Settembre 2017 18:09 |