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Il primo secolo dei “Sassarini” PDF Stampa E-mail
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Venerdì 11 Dicembre 2015 13:32

A Rivoli (Torino) successo del Convegno sui 100 anni della Brigata “Sassari” organizzato dal Circolo dei Sardi “Quattro Mori”

di Paolo Pulina

A Rivoli, presso la sala del Consiglio comunale, il circolo dei sardi “Quattro Mori” di Rivoli (Torino), col patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato del Lavoro, del Comune di Rivoli, della Fasi (Federazione Associazioni Sarde in Italia), del Comitato sardo per il centenario della Grande Guerra, ha organizzato un convegno su “I 100 anni della Brigata ‘Sassari’, 1915-2015”.

Dopo l’apertura dei lavori da parte di Renzo Caddeo, presidente del Circolo, hanno portato i saluti Franco Dessì, sindaco della Città di Rivoli, Nino Boeti, vice presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, e il sardo (nato a Tempio Pausania) capitano Zucca, degli alpini della Caserma “Ceccaroni” della “Taurinense” a Rivoli.

Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, trattenuto nell’Isola da impegni istituzionali, ha inviato il testo di un breve intervento, che è stato letto da Caddeo.

Sono quindi seguite le relazioni.

La prof.ssa Giuseppina Fois, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Sassari, è autrice del basilare libro (quasi 400 fitte pagine) sulla storia della Brigata “Sassari” uscito nel 1981 presso le Edizioni Gallizzi di Sassari (ripubblicato presso Della Torre nel 2006, riproposto in due volumi dal quotidiano “La Nuova Sardegna” nel 2014), raccomandabile per l’accuratezza della ricostruzione, per la penetrante analisi dei fatti e per la ricchezza della documentazione. La prof.ssa Fois ha svolto un ampio intervento dal titolo: “La Sardegna nella Grande Guerra e il mito della Brigata ‘Sassari’”.

Il generale di corpo d’armata Enrico Pino è stato il 34° comandante della “Sassari”, dal 5 agosto 2002 al 3 agosto 2003. (Un suo ricordo:

«Quando sono arrivato a Sassari i due reggimenti della Brigata erano impegnati all’estero. Decisi così di impostare il periodo di comando sulla valorizzazione dell’immagine della Brigata. Nel 2 Giugno del 2003 abbiamo riportato alla luce il cimitero di guerra storico dello Zebio, sull’Altipiano dei Sette Comuni»).

Il generale c.a. Pino ha presentato una ricostruzione, scandita anno per anno, delle azioni militari della “Sassari” nella Grande Guerra con l’ausilio di numerose diapositive che hanno consentito di prendere conoscenza visiva delle caratteristiche orografiche dei luoghi in cui si sono svolte le battaglie in cui i fanti “sassarini” hanno sacrificato “sa vida pro sa Patria”.

Il prof. Aldo Accardo, presidente del comitato sardo per il Centenario della Grande Guerra, partendo dall’esempio della Grande Guerra, ha sviluppato un approfondito ragionamento sulla differenza tra memoria (prospettiva sempre parziale, appassionata) e storia (disciplina che ha compiti più sobri, con caratteristiche di disincanto).

Personalmente ho presentato una comunicazione dal titolo “I fanti della Brigata ‘Sassari’, ‘emigrati’ difensori della patria italiana, ma anche della lingua sarda”.

Le conclusioni dell’intensa mattinata di studi sono state svolte da Serafina Mascia, presidente della FASI, che ha ricordato tutte le importanti iniziative organizzate dalla Federazione dei circoli sardi per valorizzare l’eroismo dei fanti della “Sassari” nelle regioni (Friuli-Venezia Giulia e Veneto) in cui essi hanno combattuto. Sono stati promossi convegni di studi ma sono stati realizzati anche monumenti commemorativi a perenne memoria delle loro gesta.

Le popolazioni di queste due regioni, riconoscenti del valore dei “Sassarini”, che durante la Grande Guerra hanno difeso i loro territori e quindi le loro famiglie, non mancano ancora oggi di dimostrare il loro affetto nei confronti degli “eredi” simbolici dei “Sassarini”: i sardi emigrati nelle loro città.

 

Le foto sono di Roberto Parisi, che ringraziamo.

Ultimo aggiornamento Venerdì 11 Dicembre 2015 13:47
 

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