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A Saronno, ricordando Sebastiano Satta PDF Stampa E-mail
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Giovedì 05 Marzo 2015 19:29

Grande successo per il ricordo che il Circolo sardo ha dedicato al poeta sardo nel centenario della morte

di Paolo Pulina

 

A Saronno (VA), nel pomeriggio di sabato 28 febbraio 2015, presso la sede sociale (Via Fabio Filzi, 22), il Circolo “Grazia Deledda”, presieduto da Luciano Aru, ha promosso la presentazione del libro di Bruno Rombi “Sebastiano Satta - Vita e Opere” (nuova edizione 2014, presso Condaghes di Cagliari), nel centenario della morte del grande intellettuale nuorese, avvenuta il 29 dicembre 1914 a 47 anni (era nato a Nuoro il 21 maggio 1867), il quale fu poeta (anche in sardo) socialmente impegnato, avvocato, giornalista.

Dopo i saluti del presidente Aru, il numeroso pubblico presente ha potuto ascoltare le parole molto lusinghiere, pronunciate nei confronti della meritoria azione sociale e culturale svolta dal Circolo sardo di Saronno sia dal sindaco Luciano Porro sia dall’assessore ai giovani, formazione, culture, sport e pari opportunità, Cecilia Cavaterra.

Entrambi hanno espresso ammirazione per la fierezza energica con la quale i sardi di Saronno conservano i legami con la “loro” Sardegna e per la caparbietà con cui coltivano le proprie “radici” trasferendo lo “spirito sardo” nel nuovo ambiente di residenza e facendo conoscere ad esso la storia e la cultura di un’isola che altrimenti continuerebbe a rimanere quasi “misteriosa”.

Serafina Mascia, presidente della FASI, ha espresso stima per i dirigenti del Circolo e per il ruolo attivo che esso svolge a favore della promozione del “prodotto” Sardegna in tutti i campi, a cominciare da quello turistico; ha ricordato l’importante manifestazione alla quale era stata presente con l’allora Assessore del Lavoro della Regione Sardegna, Mariano Contu, quando il Circolo si è trasferito nella nuova sede, concessa dal Comune.

Ha sottolineato il nuovo forte impegno della FASI nel settore della promozione dei prodotti agro-alimentari (carciofo spinoso, agnello IGP) anche in rapporto alla prossima edizione dell’EXPO, nell’ambito della quale, rispetto alla parola d’ordine “nutrire il pianeta”, la Sardegna ha sicuramente un ruolo da giocare.

A questo proposito, il presidente Aru ha preannunciato che anche il Circolo di Saronno è impegnato a essere presente con stand di prodotti sardi e con diffusione di materiali di pubblicizzazione turistica in un’area vicina all’EXPO che vedrà sicuramente la presenza di migliaia di visitatori che arriveranno in automobile.

Entrando nel tema della manifestazione di omaggio a Sebastiano Satta, Serafina Mascia ha ribadito che la FASI non ha nessuna intenzione di rinunciare alla valorizzazione delle ricorrenze culturali. Spesso è la FASI che precorre le celebrazioni commemorative in Sardegna dei grandi personaggi della storia e della cultura sarda: così è avvenuto proprio per Sebastiano Satta, ricordato, nel centenario della morte, già dal dicembre 2013 dal Circolo di Pavia (con Bruno Rombi e con Neria De Giovanni) e dal Circolo di Monza (con Neria De Giovanni) e solo molti mesi più tardi dalla nativa Nuoro.

Serafina Mascia ha anche brevemente presentato Bruno Rombi, grande studioso di Sebastiano Satta, e la sua patria di nascita nel 1931, cioè Calasetta, nell’isola di Sant’Antioco dell'arcipelago del Sulcis, comune onorario della città metropolitana di Genova, dato che, come è ben risaputo, la popolazione di Calasetta è un'isola linguistica tabarchina (variante della lingua ligure), come la prospiciente Carloforte sulla vicina Isola di San Pietro; questa peculiarità culturale è dovuta alla colonizzazione e fondazione del paese da parte di coloni liguri provenienti dalle coste tunisine.

Rombi vive a Genova, dove opera come apprezzato poeta, scrittore, critico letterario e pittore. Su Sebastiano Satta ha pubblicato: nel 1983 la monografia “Sebastiano Satta: vita e opere” (Genova, Sabatelli; prefazione di Manlio Brigaglia); nel 1984 il saggio “Il fantasma della morte nei ‘Canti barbaricini’ di Sebastiano Satta”; nell’ottobre 2011, al convegno “Letteratura e sentimento nazionale” celebrativo di Francesco De Sanctis (tenuto a Morra, sua città natale), ha letto un contributo dal titolo “Il sentimento risorgimentale sardo nella poesia di Sebastiano Satta”.

Nel corso del 2014 Rombi ha provveduto ad ampliare e ad aggiornare per le edizioni Condaghes di Cagliari la sua monografia sattiana del 1983. Ha scritto in proposito Ugo Collu, che ha firmato la prefazione alla nuova edizione:

«La preziosa monografia di Rombi, dopo tanti anni dalla sua prima edizione del 1983, sostanzialmente di altro non ha avuto bisogno che di aggiornamento biobibliografico. Essa è un esempio prezioso di lettura letteraria “juxta propria principia”: Satta non è visto astrattamente, né “misurato” su metri di giudizio a priori o di scuola.

«Descrizione mirata e quasi dettagliata del contesto, considerazione della realtà storica da lui vissuta, fino ad illuminare squarci di quotidianità significativi, rassegna della critica e riflessioni problematiche in risposta, analisi acuta della poesia, da cui sporge e giganteggia la testimonianza sociale e umana del Poeta. Tutto questo contiene il volume di Rombi. La sua riedizione nell´anno del Centenario della morte del nostro Poeta è un dono da apprezzare, perché aiuta a riscoprire senza schematismi un tesoro non secondario del patrimonio culturale della città di Nuoro e di tutta la Sardegna».

Rombi nella sua relazione ha messo ancora una volta in evidenza che protagonista della poesia di Sebastiano Satta è la Sardegna. Le raccolte più importanti dei suoi versi sono: i “Canti barbaricini”, del 1910, e i “Canti del Salto e della Tanca”, pubblicati postumi nel 1924. Queste raccolte sono state ristampate diverse volte dalle Edizioni Mondadori nella prestigiosa collana “Lo Specchio. I poeti del nostro tempo” con l’unico, semplice titolo “Canti” e con una ammirevole introduzione di Mario Ciusa Romagna.

Secondo Rombi, «Satta oggi è da leggere non certamente con la pregiudiziale che si tratta di un poeta carducciano (perché l’impeto della sua vis oratoria è tipicamente isolano) ma cogliendo tutti i postulati delle prospettive future che i suoi versi auspicano e suggeriscono, con una revisione dei motivi politici che affrontano perché molti dei problemi, di cui Satta si augurava la risoluzione, sono ancora oggi attuali. E perché dei temi del Risorgimento, di cui Satta parla, molti, in Sardegna, non sono stati presi in considerazione dallo Stato unitario e il pianto delle Madri di Barbagia, che il poeta auspicava finisse, ancora oggi è quotidiano».

Rombi ha anche ricordato che nei versi del «più grande poeta ottocentesco della Sardegna» si ritrovano odi a grandi personaggi-simbolo della storia isolana: Giovanni Maria Angioy; Francesco Ignazio Mannu, autore dell’inno contro i feudatari; il “combattivo parlamentare” Giorgio Asproni; Giuseppe Garibaldi; la madre del sindacalista Giuseppe Cavallero; i minatori trucidati a Buggerru.

Ultimo aggiornamento Giovedì 05 Marzo 2015 19:38
 

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