di Cristoforo Puddu
Il pubblicista e scrittore Luigi Ladu, appassionato e puntuale curatore del sito internet omonimo (www.luigiladu.it) che si occupa principalmente di poesia e notizie culturali relative alla Sardegna, ha dato alle stampe una preziosa selezione di composizioni tratte dall’ampia produzione del poeta dualchese Salvatore Poddighe (6 gennaio 1871 – 14 novembre 1938).
Tziu Bore Poddighe, originale figura di poete dalla versatilità lirica caratterizzata da un vigoroso impegno sociale-politico e di denuncia della condizione operaia nell’area mineraria del Sulcis-Iglesiente di fine ‘800 e primo trentennio del ‘900, è infatti l’autore della nota opera Sa Mundana Cummedia e di memorabili disputas (la pubblicazione propone la gara poetica, cantata ad Iglesias in occasione della festa di Santa Barbara del 1918 con Morette, Caria, Iscanu e Sulas) e carteggi poetici con Predu Caria di Macomer, Frantziscu Fara di Cuglieri e Bachis Dente di Ottana.
La divulgazione dell’opera principale del Poddighe -incisivo e chiaro manifesto sociale sulle angherie che il popolo lavoratore subisce da padroni e istituzioni (molti versi sono plasmati da un acceso e vibrante anticlericalismo)- vive momenti di grande entusiasmo con la pubblicazione complessiva, nel 1924, delle tre parti del componimento scritto tra il 1917 e il 1922: ben 3500 copie, realizzate dalla Tipografia Varsi di Iglesias.
Seguirono anni di contrastanti giudizi critici e politici sulla Mundana Cummedia, finché il 4 novembre del 1935 l’autorità di polizia fascista dispone la censura e il divieto di diffusione del poemetto che inciterebbe “all’odio di classe e al vilipendio della religione e dei suoi ministri”. Il questore di Cagliari incarica, inoltre, il commissario di Iglesias al sequestro di “tutte le copie ancora in vendita e perché trasmettesse in visione tutti gli altri opuscoli della produzione del Poddighe”.
Il poeta, a conseguenza degli ignobili atti persecutori ne soffre intimamente e, come scrive Luigi Ladu nella presentazione del volume, “ruttu in depressione e delusu pro sas troppu tzensuras, ses mortu de manu sua su battordighi ‘e sant’Andria de su millinoighentostrintotto” in Iglesias.
La biografia del Poddighe, nato “casualmente” a Sassari da genitori di Dualchi e sempre definitosi orgogliosamente dualchese per esserci vissuto fino ai diciotto anni, è segnata dal lavoro in miniera ad Iglesias, nei pozzi di Monteponi e San Giovanni, e da una parentesi da operaio ed emigrato a Torino nel 1910. E proprio l’emigrazione sarda organizzata, nel novembre del 2006 con un convegno promosso dal circolo “Domo Nostra” di Cesano Boscone e la partecipazione, tra gli altri, di Salvatore Tola e Paolo Pillonca, aveva ricordato l’azione sociale ed educatrice prodotta dagli scritti del poeta sardo. La copia dell’opera in versi, che contiene anche il componimento Divisiones de Sardigna (un viaggio attraverso i paesi dei Giudicati di Karalis, Arborea, Logudoro e Gallura), può essere richiesta alla e-mail (
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) del curatore.
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Prego inviarmi una copia del libro di poesie di Salvatore Poddighe da Lei curato. Indicarmi le modalità di pagamento. Grazie.
Nicolò Pinna
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Non sono io il curatore del libro, ma, probabilmente, mio fratello Salvatore, al quale giro la sua richiesta. (c.p.)