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Chiaramonti, ancora campane a morto per la demografia PDF Stampa E-mail
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Giovedì 13 Gennaio 2011 21:08

I decessi superano le nascite, le emigrazioni più delle immigrazioni

 

Rassegniamoci, cari compaesani: siamo destinati a diventare un borgo piccolo piccolo. Ancora una volta, fatti i conti di fine anno e tirate le somme, i risultati sono deludenti. Chiaramonti continua a perdere abitanti: suddivisi in 794 famiglie, siamo 1.748. Venticinque in meno rispetto a un anno fa, quando eravamo 1773 e la perdita era di 19 unità rispetto al 2009.

Ce lo ha reso noto la responsabile dell’ufficio dei servizi demografici del Comune, che ci ha fornito i dati con la cortesia consueta. Del che la ringraziamo.

Le cicogne, come d’uso da qualche decennio, girano al largo da questo paese. Infatti il 2010 ha registrato l’arrivo di soli 11 bebé, tanti quanti il 2009. Ed è già qualcosa, dati i tempi. Mentre chi vive qui continua ad andarsene all’altro mondo secondo le percentuali consuete. E se i decessi sono diminuiti in cifra assoluta, 18 nel 2010 contro i 21 del 2009, ciò è da ascrivere al calo costante e inarrestabile dei residenti.

Le cose non vanno meglio sul versante delle iscrizioni e delle cancellazioni dal registro degli abitanti di chi arriva a Chiaramonti e di chi se ne va a vivere altrove. Si sono iscritti 20 nuovi residenti, di cui 4 provenienti dall’estero; ma se ne sono andati in 34. Emigrati per altri comuni italiani; in prevalenza della Sardegna.

Altra nota dolente, i matrimoni. Nel 2010, in paese ne sono stati celebrati solo 2!... Uno col rito civile e l’altro con quello concordatario (civile e religioso insieme). In aggiunta ai due chiaramontesi che hanno contratto matrimonio in altro comune, perché altrove essi hanno scelto il coniuge. In sintesi, c’è stata una perdita secca di 8 unità rispetto al 2009, quando i matrimoni celebrati furono 10.

Forse che i giovani non s’innamorano più? Certo che no. Ma, da qualche anno in qua, fra le nuove generazioni c’è la tendenza a metter su famiglia in forma spontanea. A far vita di coppia senza piegarsi a sottoscrivere atti ufficiali e impegnativi davanti a un sindaco o a un sacerdote. Se poi le cose si mettono male, niente giudici né avvocati. Ognuno si riprende quel che ha portato, libertà personale compresa.

Le tabelle e i grafici in pagina sono molto eloquenti. Ma anche inquietanti per quanto attiene alle cose dette.

Per concludere, possiamo dire (con molto rammarico, è ovvio) che un fatto appare ormai certo: ci avviamo ineluttabilmente verso l’estinzione. A meno di fatti nuovi e imprevedibili. Che comunque potrebbero accadere in un futuro più o meno remoto.

Campa cavallo...

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 17 Gennaio 2011 21:24
 

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