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Forza Chiaramonti, fatti bello! PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Martedì 05 Maggio 2009 16:50

 

Pulizie di Pasqua, si diceva un tempo. L’arrivo della primavera era scandito da un gran da fare nelle nostre case, quand’eravamo bambini. Si ‘smontavano’ i materassi, se ne portava la lana al fiume (o al lavatoio, se preferite) con le coperte pesanti, si metteva sottosopra la casa. Per ripulirla a fondo; non mancando, nei locali adibiti a cucina, di richiedere l’intervento del muratore. Che ridava candore e profumo alle pareti annerite con una bella spennellata di calce (una manu ‘e latte).


Ora non usa più. Le case moderne non richiedono pulizie straordinarie; vi si provvede tutti i giorni, data la facilità (relativa, sostengono le nostre mogli) con la quale si tirano a lucido i pavimenti in ceramica. Per la biancheria e gli indumenti (pesanti o no) provvede egregiamente bene la lavatrice. Quanto ai materassi, spariti lana e crine, non c’è bisogno di ‘smontarli’ e lavarli: è sufficiente passarne a bucato le fodere. O, tutt’al più, sostituirli di tanto in tanto, approfittando delle numerose quanto allettanti offerte che ci piovono addosso con le televendite.

Eppure a quelli della nostra generazione l’abitudine di pensare alle pulizie di primavera è rimasta. Come pure l’idea di farsi carico di rassettare e ripulire le strade dell’abitato e quelle dell’agro. Ora tutto è diverso. Vi provvede (dovrebbe) il Comune, tramite il servizio di nettezza urbana, ora gestito in consorzio, che funziona col contributo finanziario di tutti.

Ma accade di frequente che il Comune sia latitante in questo settore. E che, pertanto, primavera o no, le strade continuino a essere ripulite in maniera approssimativa, mentre le erbacce ne invadono gli angoli e le aree laterali. Le tante aiuole, anni fa collocate dall’amministrazione comunale qua e là, e poi frettolosamente abbandonate a se stesse, mostrano (quando li mostrano) rami rinsecchiti e qualche sparuto fiore. Che sopravvive grazie all’intervento di mani pietose.

E così, mentre siepi rigogliose di fico selvatico e altro crescono indisturbate sui muri di sostegno del caseggiato scolastico, l’erbacce conquistano spazi sempre nuovi. Fino a nascondere i marciapiedi. Della segnaletica orizzontale (vedansi viale Marconi e zone limitrofe) restano tracce nebulose di quelli che sono i passaggi pedonali, gli stop, le linee di mezzeria.


Da tempo immemorabile, all'angolo di via Dante, lo specchio collocatovi non è di aiuto alcuno agli automobilisti in transito, nascosto com'è da un palo dell'illuminazione pubblica. Per riattivarlo, sarebbe sufficiente smontarlo dal paletto di sostegno e fissarlo al palo della luce. Ma chi di dovere non sembra essersi accorto di nulla.

Chiaramonti, fatti bello! Con questo slogan il Comune era partito lancia in resta per ridare dignità ad alcuni angoli, di per sé già incantevoli, di questo paese. Che ha la fortuna di collocarsi in una posizione stupenda e di offrire un panorama di bellezza rara. Ma poi il meccanismo sembra essersi inceppato. Con gli ultimi interventi, ci si è limitati a raccogliere un po’ di fogliame e qualche coriandolo, residuato delle battaglie carnascialesche.

Perché non si vede più in giro nemmeno un fiore? Neppure ai giardini pubblici se ne vedono! Le inutili aiuole collocate lungo i viali Brigata Sassari e Marconi (ma anche in via San Matteo e piazza Repubblica) devono essere curate a dovere. Se il Comune non può farlo, le rimuova, in attesa di tempi migliori. Uno sconcio in meno.

 

Ultimo aggiornamento Domenica 10 Maggio 2009 12:55
 

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