Home » Istituzioni » La Chiesa e le chiese » 1640 – I frati non danno esempi di virtù e costumi... - 3a parte

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1640 – I frati non danno esempi di virtù e costumi... - 3a parte PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Domenica 15 Marzo 2009 20:32

Giudizio severo del Vescovo di Ampurias sui carmelitani del convento di Chiaramonti

Pubblichiamo un estratto della relazione trasmessa alla Santa Sede il 30 Settembre 1640 da mons. Andrea Manca vescovo di Ampurias. Questa diocesi, probabilmente fino al 1779, aveva giurisdizione sulla parrocchia di Chiaramonti, poi passata all’arcidiocesi di Sassari. Ribadiamo che trattasi di note informative sulle visite pastorali effettuate nelle comunità cattoliche della diocesi e che il vescovo è tenuto a trasmettere al Pontefice.

Ribadiamo altresì la nostra gratitudine a mons. Mario Careddu (già vicario generale della diocesi di Tempio-Ampurias e che ora vive a Nuchis), per averne curato la traduzione dal testo originale latino e per avercene fornito copia.

Riportiamo di seguito la parte che interessa Chiaramonti:

...
Nel villaggio di Claromonte (Chiaramonti) vi è un Convento di Carmelitani in cui vivono soltanto tre Frati. Questo Convento non ha clausura e così i Frati non l'osservano. Pur essendo trascorsi quasi cento anni dalla sua fondazione non è stata posta una pietra, sebbene i frutti e i redditi del Convento siano sufficienti al loro sostentamento e all’edificazione del medesimo.

La ragione è questa, che i Frati che sono soliti vivere in esso non sono preoccupati a dare esempi di virtù e costumi. Non vi è dunque da meravigliarsi se sino a questo momento non piantino, né edifichino, mentre si distinguono nello spreco, mangiando più di quanto è necessario e, ciò che è peggio, nelle varie visite li trovo sempre peggiori.

Di questa realtà mi sono lamentato dinanzi alla Commissione dei Signori Cardinali della Congregazione dei Religiosi. Questa Commissione emanò un Decreto per informarne il Reverendissimo Generale, affinché vi ponesse rimedio. Il Decreto minacciava provvedimenti da parte della stessa Congregazione qualora non venisse posto rimedio. Mi rivolsi nuovamente agli Eminentissimi Signori Cardinali facendo presente che non era stato fatto niente, anzi le cose erano peggiorate.

Per questo motivo espongo nuovamente tutte queste cose alle Signorie Vostre Eminentissime, affinché abbiano la compiacenza di porvi rimedio o per lo meno dirmi cosa debbo ancora fare in simile circostanza.
...
Li 30 Settembre 1640.

Firmato + Andrea Manca Vescovo di Ampurias

(3a - segue)

Ultimo aggiornamento Sabato 17 Luglio 2010 00:28
 
Commenti (2)
In nome della ...
2 Mercoledì 25 Marzo 2009 21:22
Tore Patatu

 


Ringrazio Nanda per la richiesta del mio parere sulla sua proposta di girare un film in tre puntate. Il film! Manca prima di tutto il soggetto e la sceneggiatura, che potrebbe però essere redatta drammatizzando (qualora ce ne fosse bisogno) le poche notizie a disposizione, magari partendo dalla tomba di un monaco sepolto nel nostro cimitero. Si trova nella parte alta vicino alla bellissima tomba dei Grixoni.

"...abbracciar l'urne e interrogarle. Gemeranno gli antri secreti, e tutta narrerà la tomba...”. Non credo, però, che si possa contare, per le riprese e l'ambientazione degli interni, sulla vecchia caserma, che, per quanto ne so, è stata ristrutturata interamente. E la prima ristrutturazione, suppongo, sia stata operata sulle due celle di sicurezza, dove si sarebbero potute ricostruire le celle dei frati. Ma non bisogna arrendersi. A pochi chilometri abbiamo Cunvendu 'e Giosso a Nulvi e su Cunventu 'e sos Padres di Ploaghe, con annessa chiesa di Sant'Antonio.

Con queste premesse, anche se non disponiamo di Umberto Eco per la sceneggiatura, di un regista del calibro di J.J. Annaud e di un attore del livello di Sean Connery, potremmo andare a pescare anche il cast nei paesi vicini. Magari a Tissi e a Martis, che ci sono abituati (v. Proibito di Monicelli). Non dovrebbe essere difficile. Piuttosto, per evidenziare le immancabili differenze che ci saranno col più accreditato “In nome della Rosa”, sfruttando anche la vicinanza del cimitero, potremmo titolare il film “In nome della bacca" (di cipresso).

A dognunu s'arte sua e . . . a bodalare . . . a bodale.

Carta canta
1 Domenica 22 Marzo 2009 14:25
leonarda Scanu

 


Trovo, come sempre, molto interessanti i gli articoli che puntualmente ci regali. Mi sono soffermata sullo stile di vita dei residenti del convento ed ho pensato che ne verrebbe fuori un bellissimo film, in tre puntate, da realizzare all’interno dell’ex caserma, dal momento che il convento è stato abbattuto.

 

Mi piacerebbe conoscere il pensiero di Tore in proposito.

Auguro a tutti una felice primavera.

L. N. Scanu/Roma

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Grazie per l'attenzione e per l'idea, a nostro parere niente male. Tore, se vorrà, potrà far conoscere il proprio pensiero al riguardo. Ricambiamo gli auguri di buona Primavera, estendendoli a tutti i lettori. c.p.

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