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Accadeva 30 anni fa: Selezioni attitudinali anche per la cresima PDF Stampa E-mail
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Sabato 16 Agosto 2008 12:45

Proteste della popolazione per le molte bocciature
La Nuova Sardegna – 4 Gennaio 1978

Terminato l'esame, il candidato si guardava attorno con occhi smarriti, in attesa del responso. Il presidente della commissione si rivolgeva, quindi, al collegio giudicante e chiedeva un parere su come erano andate le cose. I commissari, senza alcuna esitazione, si pronunciavano per la promozione o no del candidato. Che pendeva dalle loro labbra e si affidava alla loro clemenza.

Non parliamo di un esame di licenza o di maturità, come a qualcuno verrà dato di pensare, ma di come si sono svolte le selezioni attitudinali degli aspiranti soldati di Cristo. Di coloro, cioè, che desideravano ricevere la cresima dalle mani del vescovo, giunto in questo centro in visita pastorale qualche giorno fa.

Come per la visita di leva, chi non era in possesso dei requisiti richiesti dalle norme in vigore veniva dichiarato rivedibile e rinviato a una successiva prova di appello; oppure veniva irrimediabilmente dichiarato inidoneo; e quindi riformato. Cioè non in grado di essere ammesso a fruire dei sette doni dello Spirito Santo. I motivi più frequenti di inidoneità erano rappresentati da una non meglio definita impreparazione spirituale. Che veniva puntualmente rilevata dalla severa commissione, alla quale non sfuggiva nemmeno una virgola di quanto veniva detto dal povero candidato.

“Non sei pronto spiritualmente!”, sentenziava il presidente del collegio giudicante e mandava a casa irrimediabilmente bollati coloro che, pur rispondendo in qualche modo alle precise e circostanziate domande sul programma d'esame, davano l'impressione di non essere perfettamente consapevoli di ciò che desideravano ricevere; e cioè la cresima. Oppure avevano commesso, nel passato recente, colpe che non erano state sufficientemente emendate; o per le quali non avevano dato prova del necessario ravvedimento.

A nulla valevano le implorazioni e gli atteggiamenti talora polemici con cui genitori e futuri padrini intervenivano nei confronti di chi aveva emesso il verdetto negativo. Dire che il ragazzo voleva sedersi alla mensa dei convitati insieme agli altri, che ormai tutto era stato preparato, dall'immancabile orologio al tanto sospirato abito nuovo fiammante; dalla torta gigante per il padrino al ricevimento riservato a parenti e amici, era inutile. Chi non era pronto spiritualmente non poteva essere reso partecipe delle grazie spirituali proprie della cresima; e pertanto era inutile insistere.

Ecco perché, fra i chiamati alla mensa del Signore, non tutti sono risultati eletti: essere soldati di Cristo, oggi più che mai, rappresenta una grossa responsabilità; perciò bene ha fatto la competente commissione a non mostrarsi di manica larga e a pretendere dai candidati impegno serio e preparazione... spirituale. Anche se ciò ha destato nella gente forti malumori, che hanno minacciato di esplodere in una manifestazione di protesta da effettuarsi all’arrivo del vescovo. E che poi non ha avuto corso perché non venisse ulteriormente guastata la festa di Capodanno.

Dimenticavamo di dire che il terribile e severo collegio giudicante, presieduto dal parroco, era composto da una mezza dozzina di irreprensibili chierichetti!... (c.p.)

Ultimo aggiornamento Domenica 06 Settembre 2009 17:26
 
Commenti (30)
Da Teologo prete a guerrigliero
30 Lunedì 27 Ottobre 2008 16:19
Mario Soddu
Miguel d'Escosto da guerrigliero a presidente generale dell'assemblea Onu: "un bel cambio di giacchetta! "Nato nel 1933 a Los Angeles ma ha passato gran parte della sua vita in Nicaragua.


Formatosi come sacerdote cattolico negli Usa studiando la teologica della liberazione, si unì ai Sandinisti e negli anni settanta divenne ministro degli esteri di Daniel Ortega, nel governo Sandinista del Nicaragua.Papa Giovanni Paolo II la sospese a divinis. Ha relizzato la sua vocazione sacerdotale di missionario di Dio al servizio dei poveri e diseredati, dedicandosi a costruire la pace e la guistizia nel mondo, in paticolare nell'America Latina.

In nome di Dio na imbracciato il mitra; non c é preghiera che possa salvare un papalo dall'oppressione. Parole di teologo prete, uomo con i c... quadrati.


Saluti da Mario Soddu
Ragione e fede 2
29 Venerdì 26 Settembre 2008 22:21
Damiano Nieddu
Continuando l'intervento su ragione e fede faccio una riflessione sui non credenti che ritengono che la nascita, la vita , la morte dell'uomo sono eventi dominati solo ed esclusivamente dalla ragione, così come quelli della formica, del verme, del pesce, dell'uccello, della biscia, del gatto, del maiale, del cane, della scimmia etc. Al di sopra di tutti gli esseri, l'uomo, non per dono di nessun Dio, ma così per caso, anzi no, per evoluzione naturale della specie, in particolare ad un certo punto (quanti milioni di anni?) la scimmia diventò uomo. I razionalisti sono così appagati. Ma non si rendono conto che anche essi hanno la fede! Ma quale fede? La fede nell'evoluzionismo!!! E si, come io ho la fede in Dio, che la ragione non riesce a spiegare, così i razionalisti hanno fede nel razionalismo che la ragione non riesce a spiegare. La teoria di Darwin è una semplice ipotesi e tale rimane finchè il Dio Ragione ne dà le prove. A poi. Ciao a tutti.
Ragione e fede 1
28 Mercoledì 24 Settembre 2008 20:14
Damiano Nieddu
bravo Carlo, richiamando un articolo di cronaca hai accceso un dibattito attualissimo: Dio,la chiesa cattolica, le stragi degli innocenti, le scritture, la religione nel mondo, credenti in... non credenti etc. Le statistiche riportate da Mario Soddu nel miliardo e duecentoottantaseimilioni di non credenti sono compresi duecentoventi milioni di atei dichiarati. Una riflessione sulla popolazione mondiale porta a pensare che di circa sei miliardi di uomini circa quattri miliardi e mezzo abbiano la ragione e la fede, e un miliardo e duecento86milioni abbiano la ragione e non la fede. Io mi ritengo privilegiato perchè ho la fede, che ritengo confortata dalla ragione. Se invece per ipotesi avessero ragione i non credenti, in quanto non esiste nessun Dio, mi sentirei tradito dalla ragione e non da Dio, in quanto il Nulla non può tradire. Questo è l'inizio di un ragionamento che mi riservo di continuare. Un saluto a Carlo e a tutti quelli che mi hanno dato l'opportunità di partecipare al forum.
Lettre à madame l'institutrice
27 Martedì 23 Settembre 2008 20:17
Celine Michel
Madame l'institutrice,
suite à la lecture de la votre réponse au courrier de Mario SODDU, il est choquant et très navrant de voir que :
Vous, institutrice maternelle, vous qui selon vos dires, vous vous occupez de l'éducation des bambins de votre région. Vous vous permettez d'utiliser un langage aussi grossier et vulgaire. Je ne peux pas dire que vous avez eu une attitude exemplaire.
Lire toutes ses insultes sorties de la plume de quelqu'un qui se dit instruite et éduquée. C'est, je me répète, très NAVRANT ET CHOQUANT.
De plus, vous qui insisté sur le niveau de vos études. Vous, qui avez fait 5 années d'études pour obtenir votre diplôme. Pensez-vous que l'intelligence se calcule en nombre d'année d'étude ????? A en juger par la situation présente, je dirais très fortement que NON.

Je n'ai certainement pas la prétention de dire que je suis intelligente avec plusieurs diplômes à mon actif. Je les cite pour votre simple information : diplôme de kinésithérapie, avec une spécialisation en kinésithérapie sportive, La Biokinergie (techniques basées sur la médecine chinoises), ostéopathie … . Ce qui équivaut à plusieurs graduats, post-graduats et une licence…). Toutes ces années passées à étudier. Ce bagage de connaissances, qui me fait dire aujourd'hui, que plus j'avance dans la vie et plus je m'aperçois qu'il me reste tellement à apprendre. Madame, personnellement sur 17 ans de carrière, j'ai eu la change de rencontrer et de parler avec des milliers de personnes. Je n'exagère pas en disant des milliers de personnes. Celles-ci issues de milieux sociaux différents. Chacune, je dis bien chacune m'a apportée, apprise et enrichie d'une façon ou d'une autre.

L'intelligence n'est pas proportionnelle au nombre d'année d'étude. Vous en êtes la preuve vivante. Vous qui vous dite intelligente. Si nous prenons la définition du mot « intelligence » on peut lire : Faculté de connaître et de comprendre : l'intelligence distingue l'homme de l'animal. Où devons nous vous située entre ces extrêmes ? Chez nous en Belgique, il existe une expression qui dit : « la culture générale c'est comme la confiture moins on en a, et plus on l'étale ».

Ingrid Betancourt personne que je juge intelligente, courageuse, réfléchie et ne cache pas sa foi en Dieu. Elle a écrit dans son livre : « Lettres à maman par delà l'enfer ». Je la cite : «Etudier c'est grandir : non seulement parce qu'on apprend, mais aussi parce que c'est une expérience humaine, parce qu'autour de vous, les gens vous enrichissent émotionnellement, en vous obligeant à un plus grand contrôle de soi, et spirituellement, en vous modelant un caractère au service d'autrui, où l'ego se réduit à sa plus minime expression et laisse la place à l'humilité et à la force morale. L'un ne va pas sans l'autre. C'est cela vivre : grandir pour être au service des autres. » Votre ego fait-il preuve d'humilité ? Vous avez oublié de GRANDIR. Vous qui lisez la bible, pensez vous que votre comportement est digne d'une vraie chrétienne ? Dans toute religion et donc la vôtre, on demande aux fidèles de se tourner et s'ouvrir vers les autres. De prendre autrui dans sa globalité sans le juger et de l'apprécier pour sa juste valeur.

Un tout dernier point, qui pour moi est le plus important.
Je connais très bien Monsieur Mario SODDU et ce depuis des années. Il est venu faire des travaux à la maison. Il a l'esprit très ouvert. C'est quelqu'un avec qui on peut avoir de «grandes conversations» passionnantes. Monsieur SODDU est de très loin un illettré. Sa culture générale et ses connaissances dans biens des domaines sont très largement au dessus de la moyenne.

Comment vous permettez-vous de juger et d'insulter quelqu'un que vous ne connaissez pas ? Un maçon ne se limite pas à manier la truelle et mélanger du sable et du ciment. Il doit pouvoir mettre tout en oeuvre pour batir une construction. Et pour ça il faut un cerveau , une activité cérébrale. Il doit faire preuve de créativité, de logique, d'agilité et de précision. Toutes les personnes qui connaissent Monsieur SODDU vous confirmeront la qualité de son travail. Et ses qualités d'Homme. Si aujourd'hui, vous avez un toit au dessus de votre tête, Madame, n'oubliez pas que c'est grâce à un maçon.

Veuillez agréer, Madame mes sincères salutations.

Céline MICHEL - Mons, BELGIQUE
La collana di San Barsanofio
26 Martedì 23 Settembre 2008 11:41
Tore Patatu
Rifacendomi al mio precedente commento, voglio integrarlo con un’ulteriore riflessione, suggeritami ancora dall’intervento di Claudio Coda, ma anche da quello di Gianfranco Cappai.
In questa nostra società, così tecnologicamente avanzata, i passi compiuti dall’uomo in campo scientifico, non corrispondono a quelli compiuti dall’uomo nei rapporti col proprio simile. “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo” diceva Quasimodo.
Ebbene, in questa nostra società, triste, ma non malinconica, orfana di allegria e di gioia, dove la tristezza è essenzialmente causata dalla mancata realizzazione di aspirazioni meramente materiali, forse, non basta allargare gli orizzonti culturali. Abbiamo anche un impellente bisogno di sorridere, con garbo ed intelligenza, abbandonando i toni sarcastici, caustici e corrosivi, biasimi pesanti e accuse fuori luogo, denigrazione e maldicenza, che non sono solo frutto di maleducazione ed impreparazione culturale, da qualunque parte essi provengano, ma sono dettate anche da quella asprezza d’animo che ci impedisce di vedere e considerare gli avvenimenti nella corretta prospettiva e di attribuirgli il giusto valore. Abbiamo perso il gusto della semplicità, della chiarezza, del disincanto con cui certi eventi vanno interpretati.
L’ironia di Claudio mi ha portato alla mente i commenti che faceva mio padre Giovanni agli avvenimenti politici ed anche a quelli di altra natura. Faccio un esempio. Quando la Russia ha invaso la Georgia (patria di Stalin), giornali e TG hanno riportato con ridondanza la notizia che Berlusconi ha subito telefonato al suo amico Putin (per sgridarlo?). Cosa gli abbia detto non lo sapremo mai. Ma il nostro “illuminato“ presidente ha lasciato intendere che Putin, a seguito della telefonata, avrebbe certamente ritirato le sue truppe. Se fosse stato vivo mio padre (coi se e coi ma non si costruisce la storia, ma io non voglio fare lo storico, voglio solo sorridere), nel sentire la notizia, avrebbe semplicemente commentato: “Imbara chi bi lu faghet bìdere issu como a Putin”. Oppure: “De comente at retzidu sa telefonada, s’est tottu c… dae s’assuconu”.
Lo scritto di Gianfranco Cappai, invece, mi ha portato alla mente vecchi e lontani ricordi familiari, sopiti, ma mai completamente dimenticati, legati alla dolce figura di mia madre Ciccia Pulina (nonna di Gianfranco), la quale, con disarmante regolarità, inviava sostanziosi conti correnti a numerose associazioni dell’area cattolica; dall’Associazione del Santo dei Miracoli, a quella di Frate Indovino. Noi figli, pur non condividendo quanto lei faceva, non le abbiamo mai impedito di spendere i suoi soldi come lei preferiva. Era una fervida credente e osservante, votata all’elargizione di elemosine ai poveri, al punto da arrivare ad adottare anche due bambini a distanza, ai quali inviava mensilmente cifre di un certo spessore. Fra le abitudini di mia madre c’era anche quella di inviare un obolo (pare sostanzioso anche questo) all’Associazione di san Barsanofio, a detta di don Cristòvulu, protettore degli studenti, tutte le volte che io sostenevo un esame: da quello di ammissione alla Scuola Media, fino all’esame di maturità, per continuare poi con gli esami universitari. La delegata all’operazione era mia sorella Giovanna, la quale, però, crescendo, imparò malizia, solleticata da una collana (non certo di smeraldi) esposta nella vetrina di uno storico negozio del paese. E, alla vigilia di un mio importante esame quadriennale, mentre andava a compiere il servizio tanto nobile ed importante, (confidando, forse, troppo sulla mia bravura), invece di fermarsi all’ufficio postale, continuò il suo cammino, fino a raggiungere il negozio, dove, coi soldi destinati a san Barsanofio, comprò la collana tante volte sospirata, che esibì il sabato successivo in uno dei tanti “balli a invito”, che allora venivano organizzati al “Cinema Fontana“.
I ziccosi e " sotto il campanile"
25 Martedì 23 Settembre 2008 08:53
C.Coda
Paese che vai, usanze che trovi. Non è proprio così. Nell'era della globalizzazione, tutto il mondo è paese. Quando si tratta di risparmiare. Tore Patatu ha paragonato i corsi ai cugini genovesi "zeneisi". Anche a me è capitato di non poter utilizzare collegamenti internet. Ma solo perchè in Austria gli alberghi, quelli da me utilizzati, non avevano prese di collegamento alla reta elettrica. Per la verità, una c'era, era quella utilizzata per il rasoio, ma era in bagno, in alto, sopra il lavandino. E se uno voleva utilizzarla per altro scopo, la posizione era quella di star seduto su un accessorio di quel locale. Troppo scomodo! Gli hotelier così evitano consumo di corrente a sbaffo, e non solo. L'utilizzo di internet è modulato secondo tabelle proprie: 3 euro ogni 30 minuti, attraverso una loro postazione, guadagnando così due volte (...e giamalos maccos!... (!)).
Visto che siamo nel risparmio, ne approfitto per dire una, anzi due, delle mie.

Sotto il campanile 1:
Mi è capitato di leggere una notizietta sul Il Secolo XIX. Il tribunale di Chiavari ha imposto una multa di 60mila euro alla parrocchia di Lavagna. Secondo la sezione civile, avrebbe recato ad una parrocchiana, una invalidità permanente e un danno esistenziale da 2mila euro per ogni anno in cui ha patito (!) i rintocchi giudicati troppo frequenti ed eccessivamente rumorosi. Tutto facendo riferimento a consulenze tecniche. Esagerati! Come al solito. Il nostro don Virgilio è avvertito e speri... nella Provvidenza. Sotto il campanile di San Matteo, vivono decine di famiglie. In tempo di magra tutto è possibile!

Sotto il campanile 2:
A proposito di "zeneise"-genovesi. Ogni qualvolta passo per Genova, mi soffermo qualche giorno in questa meravigliosa città marinara, costruita su miseria e nobiltà. E se ci fosse ancora la famiglia Doria in sella, da suo castellano avrei dovuto recargli doni simbolici in segno di rispetto e soggezione: pabassinos e coccoi.
Passano gli anni e Genova, città caratteriale e tradizionale, sta cambiando. I palazzi restano tali, i carruggi sono gli stessi, ma chi li anima sono somaticamente diversi. Il quartiere Pré, con la sua via Del Campo, dove i genovesi onorano il concittadino Fabrizio De Andrè diffondendo la sua musica, è vissuta oramai fisicamente ed economicamente da ecuadoregni, cinesi e altri ancora. Premesso che non ho minina forma i razzismo contro i nuovi arrivi, ma un po' di nostalgia dei tempi passati. Cos'hanno da dividere con noi del '68, o giù di li, gli equadoregni, con la musiche dei genovesi: De Andrè, Paoli, Lauzi, Tenco e Bindi ?
Passare per quelle vie è sentirsi estraneo, uno su cento. La storica via Prè è un'altra, non è più riconoscibile per la sua storia urbanistica, sociale e per altro ancora.
Caporetto 3, Vincenzo Cuoco e i contendenti
24 Lunedì 22 Settembre 2008 17:22
Tore Patatu
Ero dieci giorni in Corsica, dove, in albergo, potevo leggere frettolosamente la mia posta elettronica e dare uno sguardo veloce al nostro sito. Gli albergatori corsi mi concedevano pochi minuti (ricordiamo le loro origini genovesi), per cui non ho potuto dire la mia sull’interessante dibattito, che ha coinvolto anche naviganti del Belgio.
Vincenzo Cuoco (noto pedagogo-filosofo-saggista-giurista ecc.) diceva che la differenza di opinione che separa due “contendenti” che discutono intorno a un problema, aumenta in modo proporzionale alla durata della “conversazione”. E cioè, più a lungo discutono, entrambi con l’obiettivo di convincere l’altro, e più aumenta la frattura che li divideva in partenza. Tutto questo in condizioni normali, intendendo per normalità il possesso di una sufficiente intelligenza e cultura da parte dei due. Ma quando questi non sono sorretti dal buonsenso, le cose si complicano ancora di più.
Teniamo conto che il nostro illustre filosofo diceva questo in un periodo che sta a cavallo tra il settecento e l’ottocento. Se potesse constatare come sono condotte le discussioni ora, non cambierebbe il pensiero di fondo, ma si accorgerebbe che la frattura dei due contendenti non aumenta più in progressione aritmetica, ma in progressione geometrica. Quindi, dopo pochi minuti di discussione, la differenza d’opinione è talmente grande che, per tenere il passo, si aumenta il tono della voce e si passa all’offesa, agli insulti, all’accusa d’ignoranza, al tu non capisci niente… se parli così, segno evidente che non te ne intendi… e altre amenità di questo genere, per limitarci alla reazione corretta ed educata, perché si arriva, purtroppo, anche a proferire offese molto più pesanti.
Io, per esempio, da tempo, con gli amici, ho smesso di discutere di calcio e di politica. Davvero credete che un interista e un milanista potrebbero trovare punti d’intesa? O un berlusconiano potrebbe trovare punti d’intesa con “uno sporco e pericoloso comunista?”. A che servirebbe discutere con un “fan” di Bossi? Ma quando mai! È però possibile trovare punti d’intesa su altri argomenti di carattere generale, o, se non si trovano, continuare a dialogare in modo civile ed urbano, rispettando le opinioni degli altri. In materia di religione, poi, dovrebbe essere ancora più facile, in quanto proprio la religione cattolica predica la tolleranza, il rispetto degli altri e, soprattutto, il perdono, anche di chi è ignorante. Abbiamo bisogno di ironia, che nasce dall’arguzia garbata, dalla sana riflessione, dall’esperienza e dall’intelligenza; e noi chiaramontesi siamo sempre stati i maestri nell’uso bonario (non sempre… bonario, a dir la verità) dell’ironia. Per questo mi è piaciuta molto la riflessione di Claudio Coda, su un argomento di politica internazionale, nata nel contesto particolare di un viaggio all’estero. Va da sé che chi viaggia entra a contatto con culture, tradizioni e civiltà diverse, con conseguente arricchimento interiore, che permette di entrare con più facilità nel mondo degli altri e di capirne le gioie e le sofferenze.
Di questo abbiamo bisogno, di ampliare le nostre conoscenze, dilatando i nostri orizzonti culturali, riflettendo sui fatti, moltiplicando i punti di vista… in altre parole: raggiungere un livello di maturità che ci consenta di capire le ragioni di tutti.
A' Madame Loi
23 Domenica 21 Settembre 2008 20:24
Dora NARDELLA
Madame LOI,

Je suis le site Internet de Monsieur PATATU.

Je suis restée très étonnée d’avoir lu certains commentaires sur la religion.

Ce qui m’a frappé beaucoup c’est la phrase (ad ognuno la sua giacchetta), vous Madame LOI, vous êtes institutrice maternelle et devez rester à votre place et ne pas vous prendre pour une psychologue et encore moins pour un psychiatre, vous n’avez aucune leçon à donner, de plus pour l’être il faut faire 7 ans d’université, donc, je pense que vous êtes loin du compte.

Chacun a choisit son métier par rapport à ses moyens, mais ne veut pas dire que Monsieur SODDU est un DONKEY ni un TONTO, car l’intelligence se cultive et pour se permettre de dire ces paroles, il faut d’avantage connaître un minimum la personne.
Moi-même j’ai fais des études et je ne me permets pas d’insulter la classe ouvrière comme vous l’avez fait.

Pour quelqu’un qui lit la sainte bible, vous êtes loin d’être civilisée. Je vous rappelle de lire attentivement les 10 commandements, car à mon humble avis vous avez sauté la page.

Vous devez comprendre aussi que la première éducation que reçoivent les enfants c’est par les parents et par l’institutrice cela vient en deuxième lieu. Je plains les enfants de ce qu’ils vont apprendre de vous.

J’aurais voulu savoir d’où vient votre éducation, et quel âge avez-vous pour parler comme vous le faites. Heureusement que vous ne faites pas de politique, car c’est sur que vous ne seriez jamais élue, avec la façon dont vous pensez de la classe ouvrière.

Je tiens tout simplement à vous dire que Monsieur SODDU est un très grand travailleur et qu’il n’y a pas de sous métier et c’est un homme très intelligent malgré que vous pensiez le contraire.

Sa belle fille Dora NARDELLA
A TOTTU SOS ZARAMONTESOS
22 Domenica 21 Settembre 2008 12:45
BOLUNAROUNATTERAOLTA
Ma sos problemas de sos zaramontesos, pro su mancu cussos interssados ai custu "situ", (sito che personalmente ritengo di un interesse ed importanza di tutt'altro valore, sopratutto per coloro che come me si sentono vicini e profondamente attaccati a questo territorio ed al suo popolo, pur vivendovi lontano da molti, tanti, troppi ANNI), su de iscriere, commentare subra a su fattu, pro a mie misteriosu, de creere non creere, esistidi no esistidi, arrivende a su puntu de offendere e si insultare unu cuss'atteru. Esibendo citazioni su studi filosofici, teologici ect. Insomma la storia, il passato, pure se di fondamentale importanza, poiché, come si sa, il passato come pure la storia ci insegna la base della nostra provenienza/esistenza, per lo meno quella recente. Tutte cose importanti, naturalmente, ma io da Chiaramontese "de fora" sensisibile alle sorti presenti e future del proprio paese sarei lieto di leggere su questo sito parole che parlassero di progetti, programmi, prospettive reali, concrete che diano speranza e fiducia per un futuro meno tormentato, sopratutto per i nostri giovani, affinché, come me e tanti altri chiaramontesi e non solo, siano costretti a sradicarsi sin dalla giovane età, dalla propria terra per andare altrove alla ricerca di quel futuro migliore anche se delle volte ed in tanti casi quella soluzione si é rivelata non proprio cosi felice.
Comunque, malgrado cio malgrado tutto, é sempre tanto piacevole leggere su questo sito, sopratutto per unu zaramontesu de fora ma chi si considera d.o.c.
Grazie Carlo un caro saluto a te, famiglia e a tottu sos zaramontesos de intro e de fora.

---

Grazie a te. La proposta che fai è senz'altro condivisibile e interessante. Speriamo che qualcuno dei lettori l'accolga. Da parte nostra, vedremo di adoperarci per stimolare l'interesse di chi legge anche in tal senso. Come puoi vedere, abbiamo riportato la testimonianza di un nostro compaesano, Franco Saba, che ha esportato in medio oriente il nostro saper fare. Credo che anche tu, come pure i tuoi figli, potreste raccontare cose interessanti sulla vita di un emigrato in Svizzera, su come ci si vive e si lavora. Ma anche sui rapporti con la gente del luogo. Perché non ci provi? Ricambiamo i saluti. c.p.
Mario
21 Venerdì 19 Settembre 2008 17:17
Lamed Fatima Belgique Mons
Etant musulmane pratiquante je voudrais répondre aussi à Madame Enza.
Je connais Mario, il travaille avec mon mari depuis longtemps et non jamais eu de problèmes concernant la religion pourtant bien différente de la votre mais j'écris ce commentaire j'ai tellement vu Mario humilié et abaissé qu’il ne s'en remet pas encore, tellement choqué qui nous en parlent tout les jours pourtant un homme trés sérieux.
Ici M.me Enza vous pouvez me corriger les fautes car moi j'ai du mal d'écrire en français et je commence à me servir de l'ordi.
Vous devez savoir que dans la vie ont à besoin de tout le monde de madame pipi au médecin, donc je crois que ce n'est pas une institutrice maternelle qui peut se permettre d'insulter un ouvrier avec des capacités.
Moi musulmane cela ma choqué: vous n'avez sûrement pas de psychologie pourtant dans votre métier vous devez en avoir car se sont des petits enfants.
Moi en Algérie je n'ai jamais entendu des choses comme vous avez dites à Mario ni en Belgique pourtant nous ne somme pas tellement aimé.
Je crois que quand on n’arrive pas à suivre un débat on ne se mêle pas et on ne mélange pas politique et religion .
Commentaire pour Enza
20 Giovedì 18 Settembre 2008 22:59
Carobbia Franca
Chére Mme Enza je me permet de vous écrire pour vous répondre car j'ai eu l'occasion de lire la lettre que vous avez écris à Mr. Soddu.
Je ne sais pas écrire en iatlien, mais je le comprend. Chacun sa langue mais la votre est bien pendue.
Mais comme M.me Enza est trés intelligente elle doit comprendre le français.
Vu qu'elle est institurice maternelle et moi je suis institutrice en primaire, un niveau en plus que vous, je crois, mais bon
ne nous lançons pas des fleurs chacun ses études et ses fautes d'orthographes et notre intelligence.
Mais je ne me permet pas de critiquer les autres d'analphabétes et de corriger les fautes. C'est vrai que c'est bien d'avoir le correcteur orthographique, je dois croire que vous l'utilisez aussi comme tout le monde.
Si vous ête une femme qui porte le pantalon moi aussi j'aime bien ce rôle.
Pour ce qui est question de religion, je suis d'origine italienne; mais je suis en Belgique, qui est un pays libre; donc chacun
crois ce qui veux, car en Belgique ont a des mosquées des églises... et c'est pas pour ça qu'ont dois croire en Dieu ni en Allah
moi je ne crois pas mais ce n'est pas pour ça que je fais la guerre et humilier les bigotes qui vont à l'église ni les arabes qui vont à la mosquée. Pour ce qui concerne Mr. Soddu vous n'étiez pas oligée de l'insulter et de l'humilier comme vous l'avez fait, car en ma connaissance il n'est ni gogolle ni analphabéte, mais un ouvrier qui doit être fier de lui car avec sa truelle, son sable et son ciment
il gagne sûrement plus sa vie que vous. Malgré qu'il ne crois pas en Jésus et qu'il ait des fautes, Jésus lui a quand même donné
une bonne situation pour nourrir ses enfants et de leurs avoir donné une bonne situation.
C'est peut être un âne comme vous le dite déjà vous ne le connaissais pas, donc on ne le juge pas ça s'appelle de la DIFFAMATION
par contre vous n'êtes pas (un baudet) mais je me permet de vous dire pas beaucoup d'éducation.
Lui par contre il est intelligent et cultivécar quand il à fini de jouer avec sa truelle il lit beaucoupc est déja un bon point pour un âne.
Vous savez il ne faut pas que des intellectuelles dans la vie et si vous croyez en Jesus il en à fait des pauvres, des malades des ânes et intelligent des croyants et non croyant...
Pour ce qui est de Jésus, si il existait et qu'il ferait des miracles avait vous déjà fait un tour dans un hôpital ou les malades agonisent en attendant leurs heures pour mourir jeunes comme vieux mais beaucoups plud de jeunes; il pourrait trouver un reméde pour guérir le cancer qui tue toutes les heurs dans le monde entier.
Vous avez un fils, vous pensez que si jamais il aurait une guerre et qu'il devait partir Jésus serais derriére lui et pourtant combien de soldats se font tuer pour des pays qui se disputent la religion.
Donc ne jugez pas Mr. Soddu ni le crtiqué car dans la vie vous ne savez pas ce qui peut vous arriver, M.me l'institutrice maternelle.
(...)
Mes salutations Mm.e Enza.
Caporetto 2
19 Giovedì 18 Settembre 2008 17:41
c. coda
Al canto: - Tripoli bel suol d'amore, ti giunga dolce questa mia canzone. Sventoli il tricolore, sulle tue torri al rombo del cannon! -, bersaglieri, marinai e alpini sbarcavano in terra straniera. Un caro amico di gioventù, lo è ancora, ex bersagliere (che combinazione!), sapendo del mio viaggio in Austria, mi ha suggerito di inoltrare formale richiesta al Governo austriaco la seguente motivazione: - Poichè il colonnello libico ha ottenuto dal nostro Cavaliere, unto dal Signore, rimborsi per il sofferto colonialismo imperiale, non sarebbe il caso di chiedere giustizia anche noi per i nostri nonni e danni per quanto creato negli anni della Grande Guerra? -
Ho seguito il suo consiglio. Mi sono presentato al portone del Palazzo Regierungsgebaude (!) e ho cercato di spiegare ad un anwesend-assistente quanto suggerito dall'amico. E' stato molto freddo il tizio, non ha mosso ciglio, ha soltanto proferito, in tono solenne: - Leck mich Arsch! -.
Una Caporetto 2.
Saulo: da quale pulpito...
18 Martedì 16 Settembre 2008 21:34
Gianfranco Cappai
Gentile Marco Sanna,

Apprezzo davvero il fatto che lei, anche se solo in parte, mi abbia risposto. Si, dico in parte perché se vogliamo mettere i puntini sulle “i”, io mi riferivo alla teorica salvezza di tutti coloro che Dio e Gesù non sapevano neanche chi fossero. Questo include: altre religioni o credo, i pagani, tutti i viventi vissuti prima dell'era Volgare etc. Paolo era del periodo, sapeva della loro esistenza quindi non conta come esempio. Comunque sia apprezzo l'intenzione e, dato che ha citato Paolo, anch’io voglio mostrarle un paio di passi:

"[…]Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese.
Alla stessa maniera facciano le donne, con abiti decenti, adornandosi di pudore e riservatezza, non di trecce e ornamenti d'oro, di perle o di vesti sontuose[…]
La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia.[…] Quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù, trattino con ogni rispetto i loro padroni, perché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina. Quelli poi che hanno padroni credenti, non manchino loro di riguardo perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio, proprio perché sono credenti e amati coloro che ricevono i loro servizi.
Questo devi insegnare e raccomandare.[…]" (Nuovo Testamento, Lettere di San Paolo, Prima lettera a Timoteo.)
A parte le fesserie di Adamo ed Eva come progenitori reali e fisicamente funzionali (rispetto profondamente il suo credo e le sue opinioni, sig. Sanna, ma concorderà con me almeno su questo piccolo punto!), mi sembra che queste siano considerazioni niente male sulla discriminazione delle donne e sull’accettazione come cosa buona della schiavitù per uno appena convertitosi all’amore di Gesù!

Saluti.
Per Marco Sanna
17 Martedì 16 Settembre 2008 12:52
Soddu Mario
Caro Marco, non possiamo chiudere gli occhi di fronte a tanta ingiustizia. Gente che non arriva al fine mese, gente che muore di fame, bambini con la pancia gonfia dalla malnutrizione, paralitici in sedia a rotelle.. etc..etc.
Dio ha creato l’uomo per essere uguali, non solo per somiglianza...!
Mentre invece la società è l’uomo che l’ha inventata. Là dove ci sono i potenti, i poveri (gli asini che lavorano) sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Caro Marco, sono certo che non sono i bigotti che portano sulla buona strada le persone, e cioè verso Dio. Vedi le cronache di tutti i giorni...!
Il mio cuore è aperto da quando sono nato, è incapace di fare del male al prossimo, ma solo a se stesso. Questo è un dono che Dio mi ha dato, se veramente esiste..????
Col mio lavoro sono entrato in centinaia di case. Ho avuto a che fare con gente onesta e disonesta. MALOS PAGADORES. Nella stragante maggioranza sono i credenti i più duri a pagare. Di tutte le religioni, naturalmente...!
Perchè il clero non ama le scimmie...? Perchè i preti non si sposano?
Non è il clero che deve decidere sull’evoluzione dell’uomo futuro.
Per esempio: niente preservativo; portare al mondo un bambino con gravi malformazioni, abordire etc. etc.
Marco, leggi bene il commento di Gianfranco Cappai, mica scherza...!
TI SALUTO TANTO
x Gianfranco Cappai
16 Martedì 16 Settembre 2008 09:11
Marco Sanna
Quanto a Saulo, ancora esalando minacce di strage contro i discepoli di Gesù, si presentò al sommo sacerdote e gli domandò autorizzazione scritta all'indirizzo delle comunità di Damasco allo scopo di arrestare e tradurre a Gerusalemme tutti quanti, uomini e donne, gli aderenti alla nostra religione. Durante il viaggio avvenne che, nelle vicinanze di Damasco, un fulgore improvviso gli balenò intorno dal cielo. Stramazzato a terra, sentì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. Egli disse: “Chi sei, Signore?”. E la voce: “Sono Gesù che tu perseguiti. Ma tu àlzati ed entra in città e io ti farò dire quel che devi fare”. I compagni di viaggio, sentendo parlare e non vedendo nessuno, erano senza parola. Saulo, comunque, si rialzò, ma, per quanto aprisse gli occhi, non distingueva nulla; perciò, per introdurlo in Damasco, lo presero per mano. Ed egli per tre giorni restò incapace di vedere e totalmente digiuno.
Ora viveva nella città un discepolo di nome Anania, che il Signore per mezzo di una visione chiamò: “Anania!”. Rispose: “Eccomi, Signore”. Riprese il Signore Gesù: “Su, va' nella via Dritta e cerca in casa di Giuda un certo Saulo di Tarso che sta pregando”. In realtà Saulo vide in visione un certo Anania venir da lui e imporgli le mani per ridonargli la vista. Anania obbiettò a Gesù: “Signore, da molti ho saputo di questo uomo tutto il male che ha fatto in Gerusalemme ai tuoi fedeli, e anche dai gran sacerdoti è autorizzato ad arrestare i tuoi adoratori”. Gli rispose il Signore: “Va' ugualmente, poiché quest'uomo è un mio strumento eletto per portare il mio evangelo davanti ai pagani, ai re e ai figli d'Israele. E a me solo tocca mostrargli tutto quel che dovrà soffrire per la mia causa”.
Allora Anania si mosse. Entrò in quella casa e impose le mani a Saulo, dicendo queste parole: “Saulo, fratello mio, mi ha mandato il Signore, quel Gesù che ti è apparso in viaggio, affinché tu ricuperi la vista e sia riempito di Spirito Santo”. E all'istante caddero dai suoi occhi come delle croste ed egli riacquistò la vista, poi si preparò e fu battezzato, infine mangiò e si ristorò. Stette poi diverso tempo con i cristiani di Damasco. [...]

(Conversione di Saulo, in "Atti degli apostoli", vol.III "La sacra Bibbia", Ed. Marietti, Torino, 1960).
Legge il Vangelo ma insulta
15 Lunedì 15 Settembre 2008 13:07
Mario Soddu
L’insegnante Enza Loi ha risposto in privato alla mia replica al suo primo intervento sulle mie considerazioni intorno alla religione. Lo ha fatto per coprirmi d’insulti, per darmi dell’ignorante e per correggere qualche mio errore di ortografia. E infine per umiliarmi con l’invito a starmene al mio posto, fra cazzuole e impasti di cemento. Non essendo diplomato, non devo parlare di cultura, di religione o altro. Che bel biglietto di presentazione per un’educatrice dell’infanzia che dice di essere una lettrice attenta del Vangelo...
Non capisco per quali motivi questa signora vuole trasformare un dibattito pubblico su un tema importante, la religione, in una lite privata. Io non sono d’accordo: in privato lei e io non abbiamo niente da dirci.
Per questo chiedo: Enza Loi ha il coraggio di rendere pubblica la risposta che mi ha inviato privatamente? Credo che i lettori del sito abbiano interesse a conoscere le reazioni eleganti di chi legge il Vangelo ma non sa perdonare.
Resto in attesa, ma sono sicuro che la mia interlocutrice non lo farà.
Confesso che non riesco a serbarle rancore.
Riguardo la salvezza dell'anima...
14 Lunedì 15 Settembre 2008 13:01
Gianfranco Cappai
Gentile Marco Sanna,

Lei parla di salvezza dell'anima: ma davvero Dio, ammesso che esista qualcosa del genere, nella sua potenza, potrebbe avere questi rigidi criteri di valutazione al momento di salvare anime? Da come si è espresso nel suo commento/consiglio sembra quasi che chi non crede in Dio (anche se il sig. Soddu a mio parere negava più che altro la Chiesa, o la visione di Dio che dava la stessa) non potrà avvalersi dell' estrema consolazione al momento della morte. Allora, cosa dovrebbe essere successo a tutti coloro che vissero prima che Dio fosse considerato come tale e prima che diventasse "popolare" secondo la dottrina attraverso la quale lo conosciamo? Secondo questa logica, sfortunatamente, quelle persone non hanno avuto quella tanto attesa salvezza. In questo caso, allora, mi viene un altro dubbio: se Dio è salvezza ed è buono per antonomasia come può applicare un simile metro di giudizio per coloro che, ahimè!, non ne potevano conoscere l'esistenza? La ricerca di Dio non si ha nella sua negazione o approvazione. Se si cercasse la sua approvazione allora dovremmo considerare tutte le buone azioni come non genuine, poichè dettate da un mero desiderio di salvezza o “post-sopravvivenza”. Con buone azioni intendo anche le piccole cose quotidiane, come il lavoro (non è una cosa buona anche quella?), l’amore per la famiglia e cosi' via. Se cosi’ fosse si verrebbe a creare una sorta di "Banca delle buone azioni": una volta accumulate buone azioni in abbondanza possiamo anche star tranquilli; i nostri momenti di pace nel fatidico aldilà sono assicurati. Si tende spesso a considerare erroneamente questo Dio (e suo figlio dopo di Lui) con un metro di giudizio puramente umano, secondo me. E se si pensa di essere nel giusto credendo di essere arrivati a capire quale metro di giudizio Egli utilizzi, di conseguenza possiamo affermare di capire o di credere di capire una parte di ciò che è Dio stesso o del Suo modo di ragionare. Se il sillogismo e la logica non mi hanno ingannato, dicendo in parole povere che se non si crede in Dio e lo si nega non c’è salvezza (o viceversa), possiamo affermare di aver capito qualcosa su Dio poiché capiamo come si comporta in una determinata situazione. Ma se si arriva anche indirettamente a pensare questo, a mio modestissimo parere, allora è evidente che l’idea di fede e di Dio hanno bisogno di qualche revisione.

Saluti.
x mario soddu
13 Lunedì 15 Settembre 2008 09:03
Marco Sanna
Caro Mario, seguendo ciò che scrivi nel web, ho la convinzione che questo tuo continuo negare l’esistenza del Cristo, però allo stesso tempo parlarne in continuazione, è una disperata ricerca del Creatore, e di qualcuno che ti indichi la strada che porta a Lui.
Secondo me la via del Signore la troverai chiudendo gli occhi e aprendo il tuo cuore, questa tua ricerca affannosa porterà alla salvezza della tua anima.
Saluti
AL CARO SEMINARISTA 13ENNE
12 Venerdì 12 Settembre 2008 11:58
Mario Soddu
Ti auguro, con tutto il cuore, di diventare PAPA.
Io non prendo in giro nessuno. Parlo secondo quello che dicono gli scienziati e gli archeologi, con prove esistenti. Leggi l'evoluzione delle specie, non solo il vangelo...
Quelli che prendono in giro la gente, sono coloro che, per secoli, hanno imposto con la forza le loro opinioni...!
Non è il caso di oggi, perchè CREDERE, OBBEDIRE E COMBATTERE è finito da molto tempo.
D'overa DIO durante la secconda guerra mondiale, mentre morivano milioni di persone dentro i forni...???? INFORMATI DELL'INCONTRO DEL PAPA CON HITLER...
TI RICAMBIO LA BENEDIZIONE.
Gentile signora LOI
11 Venerdì 12 Settembre 2008 11:32
Mario Soddu
Il Bolscevismo, guidato da LENIN, era Socialdemocrazia.Che, disgraziatamente, STALIN trasformò in partito totalitario.
Se lei va in fondo alle questioni poste, si ritroverà con le mie stesse oppinioni.
Le dico anche: lei non è in grado di potere giudicare intelletualmente un'altra persona.
Primo, non è una Psicologa e neanche Psichiatra. Ha un diploma e insegna ai bambini nella scuola dell'infanzia.
Io, malgrado tutto, LEGGO LIBRI E GIORNALI IN ITALIANO, FRANCESE E SPAGNOLO. Perciò approfondisca la sua cultura generale; però non leggendo solo FAMIGLIA CRISTIANA.
AD OGNUNO LA SUA GIACCHETTA...! LA MIA è ROSSA? LA SUA SICURAMENTE NERA.
LE RICAMBIO LA BENEDIZIONE. COME PURE A SUO FIGLIO. FINE.
Angeli, Santi e Bollettini postali 2.
10 Mercoledì 10 Settembre 2008 13:39
Gianfranco Cappai
[…] Al sollevare il cuscino per curiosare, appoggiati sulla rete metallica vi erano un’infinità di immaginette dipinte su carta e insieme a queste immaginette alcune riviste e versamenti postali da effettuare verso questa o quella comunità religiosa cattolica, i quali venivano utilizzati a volte per ingraziarsi il “favore” di chissà quale Santo-Direttore-Capo presente al momento dietro la scrivania dei Cieli. Questo era comprensibile (per cultura, stile di vita, educazione e ambiente) per una persona ingenua e anziana come la mia nonna, ma ciò che mi spaventa è che questo, a pensarci bene, succedeva appena 20 anni fa e che tutt’ora succede. E non mi si venga a dire che questi “danari” vanno a finire nelle casse per la beneficenza! O vogliamo parlare dell’infallibilità del verbo, l’infallibilità del Papa stesso, ispirato dallo spirito santo, che non può sbagliare nel proclamare un nuovo dogma o nell’affermare una dottrina come “rivelata”?. A parte le encicliche, e sembra quasi irreale, questa è la regola. E per finire, se davvero la Bibbia è un libro perfetto e ispirato da un’entità Divina e perfetta, come può essere tutto fuorché perfetto, farcito di stupidaggini storiche, di bruttezze stilistiche? E non si parla di credere o meno, si parla di discutere su verità storiche, traduzioni e studi linguistici. Il CREDERE non ha niente a che fare con tutto questo. Il Sig. Soddu secondo il mio punto di vista non ha offeso nessuno e meno che mai quella persona (Anghelu ‘e Sa Niera) che credo egli stesso conosca più che bene e che stimi molto. Il problema, invece, è che parlare con un credente fervente o cercare di portare il discorso “umano” sulle istituzioni cattoliche su un piano più logico e ragionevole è una battaglia persa in partenza. Tutto è quasi sempre visto come un attacco personale.
E non c’è niente di male in un acceso scambio di idee, a meno che non si esageri. In fondo, se questo Qualcuno ci ha dotati di intelligenza forse non si offenderà se dubitiamo di Lui almeno un po’.
(Fine)
Saluti.

Gianfranco.
Angeli, Santi e Bollettini postali 1.
9 Mercoledì 10 Settembre 2008 13:37
Gianfranco Cappai
E' sempre molto difficile riuscire a bilanciare gli umori dei partecipanti quando ci si trova di fronte a temi di questo calibro. Dopo aver letto i vari commenti (in accordo con alcuni e in disaccordo con altri, come da logica) mi rendo conto di trovarmi molto vicino alle posizioni del sig. Soddu. Eresia non significa altro che "scelta". Naturalmente la scelta si compie se vi sono almeno due opzioni e l’eretico era colui che si schierava contro un potere molto forte, contro l’ortodossia, contro il Dogma, “scegliendo”, infatti, solo una o più parti della dottrina. Martin Lutero, dopo che affisse le sue 95 tesi al portone di una chiesa, è forse l’esempio più efficace del significato di eresia. La sig.ra Loi (o signorina, non so e mi scuso in anticipo nel caso sbagliassi), secondo me, commette due errori nel suo commento: il primo è che con l’affermazione: “a ognuno la sua giacchetta” viene usato l’argomento classico (che personalmente ritengo molto basso) di chi, dopo essersi sentito direttamente o indirettamente sotto attacco, cerca di difendersi tirando in ballo la scarsa formazione scolastica (che non ha niente a che vedere con la cultura, perché seguendo questa logica della formazione scolastica allora tutti i docenti universitari e insegnanti vari dovrebbero essere capaci, colti e intelligenti. Ma come ben sappiamo..) di colui che “attacca”. Il secondo errore riguarda invece la parte appena successiva al primo punto. Sembra quasi che la Signora utilizzi la parola "eresia" riferendosi al Sig. Soddu ([..] che evidenzia un'eresia dietro l'altra [..]) dandole una connotazione un poco dispregiativa. Forse è solo un'impressione. A mio parere non c’è nessuna eresia in ciò che scrive il Sig. Soddu. E tantomeno vedo nel suo commento alcuna offesa. Mi sembrano più che altro cose molto evidenti (con le le dovute eccezioni, ovviamente; eccezioni rare, ma presenti) e comprensibili da chiunque abbia voglia di fermarsi a pensare un attimo. Il credere o non credere in Dio, in Gesu’ o in qualsiasi altra entità ultraterrena non ha nulla e ribadisco NULLA a che vedere con il potere dello Stato-Chiesa (in senso lato) che si è venuto a formare con i secoli. Tante cose sono state scritte su Dio e il figlio di Dio, tante regole per la “Legione della fede”. Regole prodigiosamente complesse e straordinariamente labirintiche. Tutte con un unico fine: legittimare il potere terreno come proveniente da Dio (Danaro, Indulgenze, Anno santo, Influenza politica che non possono essere ammesse moralmente da chi pensa che il tutto sia nato dalla parola di chi predicava tra le tante cose anche l’umiltà). Ricordo che, quando ero bambino, a casa della mia cara nonna vicino al camino c’era un vecchio divano dai cuscini verdi […]
(continua...)
Per l'angelo rosso bolscevico
8 Martedì 09 Settembre 2008 22:09
Enza Loi e figlio
Hai perfettamente ragione, quando dici che leggi riviste di Scienza, Archeologia, Storia etc... (non avendo avuto la fortuna di studiare...) "Tu leggi e basta"... Come volevasi dimostrare "non approfondisci"... AD OGNUNO LA SUA GIACCHETTA... Dai visione, infatti, di quello che è una tua allucinazione religiosa che evidenzia un'eresia dietro l'altra, offendendo chi invece hai descritto bene, un uomo buono, sensibile e intelligente, pronto ad aiutare il prossimo che non ha bisogno di nascondersi dietro una casula e che per il suo credo non spetta a te giudicare.
Che Dio ti Benedica
Per Anghelu, no de Saniera ma del Sahara (mucho caliente) - prima parte
7 Domenica 07 Settembre 2008 19:56
Mario Soddu
Tu credi al peccato originale??????
Gesù era un uomo nato con delle idee, per difendere i più deboli.
Gesù non ha fondato nessuna religione, non ha istituito nessuna gerarchia eclesiastica finché fu in vita.
Mai ha pensato di creare migliaia di santi; Gesù era un ebreo. Gesù nel dire no! ai Romani é diventato un mito, era un rivoluzionario. Dire no! nella storia dell'uomo ha causato milioni di morti. Da Spartacus a Mandela. Personaggi che difendevano gli oppressi, le classi senza risorse, gli schiavi, gli operai sottomessi alle classi dirigenti borghesi, etc. etc.
La libertà di espressione oggi é fondamentale nella società. Se manca questo é l'anarchia, che può degenerare in una rivoluzione.
Io leggo riviste di storia, scienza, archeologia etc. etc., non avendo avuto la fortuna di studiare,(é già troppo quello che faccio). Sono 43 anni che lavoro, mai disoccupato. Ho fatto grande una famiglia numerosa con tanto onore, da vero padre di famiglia. Diventare bigotto, penso che ce ne sono abbastanza, non é nei miei pensieri.
Io non sono affatto adirato con nessuno, come tu dici..! Ripeto, ognuno fa quello vuole, a me non interessa ascoltare la dottrina in chiesa, non ho più l'età per lasciarmi abbindolare dalla religione. Io non ho nessun pentimemto da fare di fronte a Dio, se veramente esiste..! Tu l'hai visto??? Non rubo, non imbroglio il prossimo, non sono un pédophile.
Rispetto le leggi, meglio forse di certi credenti, che si dovrebbero vergognare di entrare in chiesa. Al mondo ci sono un miliardo e novencento quindici milioni di individui di religione cattolici cristiani, 43 milioni di protestanti, 218 di ortodossi e 80 milioni d'Anglicans. Islam un miliardo e 124 milioni, suddivisi in 945 milioni di Sunniti e 180 milioni di Sciiti. Neanche questi, malgrado il loro credo, sono d'accordo fra di loro. L'Induismo 833 milioni; la religione tradizionale cinese 394 milioni, Buddhismo 325 milioni. Il Confucianesimo e il taoismo 226 milioni, il Judaismo 14 milioni. Si aggiungano le religioni africane 100 milioni; le religioni primitive e indigene 25 milioni, le Sikhisme 27 milioni, più le diverse sette. E non si puô dimenticare i non credenti, un miliardo e 286 milioni, non è da dimenticare. Niente impone a questi di rispettare, di obbedire ai principi morali della società. E'reale che l'apparteneza a una religione non garantisce il rispetto dei valori umani. E'tutto il contrario. Seguire i principi religiosi é come adottare una disciplina di vita, obbligando a seguire delle regole che hanno delle ripercussioni inevitabili nella vita, sia a livello sociale, economico e politico. La religione era ed é sempre un potente rimedio di servitù.
Tu, caro Anghelu senz'alas, alla vecchiaia sei attratto da un'estasi che sarà molto difficile ritornare alla realtà. Le tue visioni sono delle allucinazioni religiose, che avevi abbandonato
diventando professore. Oggi stai facendo il pretino indirettamente. Guardando la tua foto, vedo che la tua morhologia facciale é di grande valore umano. Sei bravo, buono, sensibile e intelligente, pronto ad aiutare il prossimo. Però per il tuo credo non ti faranno mai beato.
Anch’io son stato “commissario”
6 Mercoledì 03 Settembre 2008 18:18
Andrea Pischedda
Leggere questo articolo ha risvegliato in me ricordi remoti di quando, come tanti altri ragazzi, frequentavo la “sede parrocchiale” e facevo parte del rango dei chierichetti.
Se la memoria non m’inganna, nel 1984 o forse nell'85, ho fatto parte di una commissione d’esame, presieduta dal parroco Don Dettori, che aveva l’ingrato compito di non ammettere all’uffizio della Cresima chi “non era spiritualmente pronto”. Non ricordo quale sia stato l’iter selettivo praticato dal parroco per scegliere me e gli altri tre membri della commissione, né tanto meno se nel nostro esercizio abbiamo rovinato i programmi di festa di qualche famiglia.
In ogni caso voglio pensare che queste “procedure religiose” non abbiano subito alcuna infiltrazione politica ma fossero semplicemente motivate da buone e nobili intenzioni spirituali.
Personalmente credo che Don Dettori abbia ampiamente svolto il suo dovere di animatore religioso della comunità, ma devo altresì riconoscere che, come tutti gli esseri umani, aveva tanti pregi e sicuramente anche qualche difetto.
Arpagone e il prete
5 Martedì 02 Settembre 2008 18:49
C. Coda
Vedere il prete contare le monete proventi di offerte, mi ricorda il personaggio di Arpagone, l'avaro di Molière. Avendo questo un rapporto con il denaro in maniera quasi orgastica, riconosceva il suo intero valore quantitativo dal peso. E, fra 1000 scudi, ne avvertiva la mancanza di uno solo. Giovanni Maria Dettori (1920-1986), secondo la mia conoscenza non somigliava certo a simile figura, da me evocata; semmai, osservava distacco dal denaro. Spendeva tantissimo per la sua biblioteca, fornitissima di testi di certo valore culturale, e per la sua pinacoteca non da poco. Beni da lui sempre protetti sino alla morte. Ma non solo. Nel tracciare il personaggio, risulta che aiutasse, in solido, chi chiedeva sostegno, prestando soldi (senza interessi: Arpagone non avrebbe approvato). Accadeva spesso che questi non sempre rientrassero nelle tasche da dove erano usciti. Anzi! Talvolta, s'erano ben volatizzati insieme al saluto "Cristo regni!". Prova ne sia che, per informazioni quasi diritte, alla sua morte, i parenti trovarono un libretto con annotazioni debitorie, le quali non vennero più onorate, grazie alla dipartita quasi benefica. Succede! Ho la prova provata per testimonianza diretta, alla morte di mia madre.
Quel che mi resta della mia Prima Comunione
4 Lunedì 01 Settembre 2008 23:23
Vladimiro Patatu
Ebbene, il compagno di classe di Claudia (figlia del prof. Coda) sono io. Devo premettere che nemmeno ricordavo la votazione all'esame, ne tantomeno ricordo come l'esame si è svolto. Il commento del prof. Coda ha comunque risvegliato in me alcuni ricordi sulla preparazione dell'esame stesso e sulla successiva cerimonia.


I miei ricordi sono quelli di un bambino di 9 anni che si prepara ad un passo importante come quello della Prima Comunione e si avvicina per la prima volta ad una istituzione come la Chiesa. A 9 anni non si sa bene cos'è la politica e come in generale funzionano le cose nella società. Si è sufficientemente ingenui ed inesperti per vedere le cose per come appaiono. Ebbene, tra i fumosi ricordi di quell'esperienza, due sono rimasti ben impressi nella mia memoria.


1 - Il catechismo effettuato dopo la messa della domenica, in sagrestia, con noi piccoli allievi seduti di fronte al parroco che, in un rituale che si ripeteva invariato ad ogni appuntamento, apriva la lezione seduto alla sua scrivania e contando i proventi dalle offerte fatte dai fedeli nella messa appena conclusa. Sebbene ormai non ricordi più nemmeno le fattezze del viso del parroco, ricordo ancora bene la sua espressione compiaciuta alla vista delle monete da contare.


2 - La candela per la prima comunione, che era stata consegnata a ciascuno di noi qualche giorno prima della cerimonia. Non ricordo per quale motivo, ero uscito in macchina con i miei genitori ed avevo la candela con me. Forse dovevamo comprare il fiocco. La candela ad un certo punto è rimasta per qualche tempo nella macchina parcheggiata al sole e si è vistosamente deformata. Ovviamente, questo è stato motivo di forte ansia per me, che volevo arrivare all'altare con la mia candela in ordine. Ho quindi passato parecchio tempo a "raddrizzare" la candela, sfruttando un processo inverso a quello che aveva portato alla sua deformazione. Il giorno della cerimonia, tutto inorgoglito, mi sono presentato in chiesa con la mia candela in ordine, dritta e infiocchettata. Ci si può quindi immaginare il mio stupore ed il mio disappunto nello scoprire che all'ingresso della chiesa c'era un diligente chierichetto con in mano un fascio di candele, ed il compito di prelevare le candele dai ragazzi che entravano in chesa. Io, come gli altri, ho consegnato la mia candela, che non ho più rivisto. Forse è stata la rabbia del bambino al quale è stato tolto un gioco (volevo almeno accenderla, quella candela! ... dopo tanta fatica) o forse già si annidava in me la malizia del futuro ragazzo, fatto sta che, considerando il fatto che la candela era stata inizialmente fornita dal parroco previa consegna di un'offerta, ne ho dedotto che le candele a noi sottratte avessero fatto quel giro più volte, anno dopo anno, ed altro non fossero che un espediente per massimizzare il profitto della cerimonia. Rimpiansi quindi a lungo di aver penato nel raddrizzare quella candela, che avrei potuto tranquillamente lasciare a casa presentandomi all'ingresso della chiesa a mani vuote, tanto in chiesa comunque a mani vuote sarei poi entrato.


Dai commenti di vari miei compaesani, a seconda dell'esperienza di ciascuno, sento parlare a volte bene, a volte meno bene, a volte con indifferenza di don Dettori. Ammetto che i due ricordi appena descritti sono tutt'altro che positivi. Ma questo è il segno che ha lasciato in me il mio primo approccio con la fede.
Li preddi morti lassemmuli pasà
3 Lunedì 01 Settembre 2008 08:08
anghelu.saniera
A Mario Soddu, immanueru meu, bennidu a meditare a Zaramonte e torradu in Belgio a istudiare contra sa cheja e contra sos preideros.
Ista attentu Ma', no mi diventes bigottu.

---

Dae manzanìle ses arrabiadu
contra su paba e contra sos credentes.
Pasa unu pagu e no sias iradu
Si no faghes sa fine 'e sos molentes.

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Contra sa cheja lassa sas mattanas
Cando passana cun sa rughe sos confrades
E i sas mamas, chi como sun lontanas,
pregana pro a tie cun sos padres.

---

Pessa, chi si b'est abberu Deus
Pecchende ses contra sos sacramentos
Cand’ad'a benner morte, sos recreus
De como, an’a finire pro sos pentimentos.

---

E ti la leas puru cun Berlusconu
Chi a tie parede ladru e mafiosu
Tando riflette, solu tue ses bonu
A pesare unu leader mattanosu.

---

Vintunu miliones contr’an votadu
A su Piddì a s’Iddivù de Pedrantoni
Pro sa rabbia velenu as bumbittadu
E in cadduresu ai piddaddu li soni.

---

Lasseddilu falà lu Cavalieri
A che ogare s'arghezza e li tassi
Si no lu cheres passiza in su Jomperi
O si disizas i' lu buscu di li frassi.

---

Li preddi morti lassemmuli pasà
poni causà malassorti e malanni
d'altri quistioni poddimmu rajunà
cussì jà zi pigliemmu li zent'anni.

---

Anghelu 'e sa Niera
Internet, l'Aldilà e gli esami di catechismo
2 Domenica 31 Agosto 2008 17:20
C. Coda
Ma internet nell'aldilà c'è? Credo di no! Ma a breve sarà anche lì!

Se ci fosse, qualcuno risponderebbe:
- Ebbene, quel Presidente della Commissione esaminandi per la Prima Comunione e Cresima nella Parrocchia in Chiaramonti sono io! Giovanni Maria Dettori da Siligo classe 192(?), parroco per oltre un trentennio. Perchè evitate di fare il mio nome? Eppure ho esercitato la cura delle Vostre anime con giurisdizione ordinaria e anche straordinaria, ho assegnato i Sacramenti, conosciuto i Vostri peccati, Vi ho visto da vicino, ho operato nel bene (per alcuni) e nel male (per altri) nella Comunità. Sono stato una figura presente, talvolta ingombrante, ma sempre lì ad ascoltare ed impartire benedizioni, prediche e rimproveri aspri e risentiti. Sono stato studioso di poesia e cultura sarda in maniera passionale, tanto da dimenticarmi, alle volte, la mia pastorale. Mi sento comparato a quel "prete Pittui" (parroco in Florinas nella seconda metà dell'800), fonte di perdizione e rovina sociale e morale del bandito Giovanni Tolu, il quale, nella biografia romanzata fatta da Enrico Costa, confessava che era sua convinzione profonda di essere stato "fatturato" dal prete, portandosi tutta la vita quella "legatura" -. E poi dell'altro ancora.

Bene, chiuso il collegamento, ritorniamo in terra. Comunione o Cresima per me pari sono! Ricordo che sostenni l'esame di chierichetto nella maestosa Abbazia di San Pietro di Sorres, forse negli anni '55 - '56. Lo divenni subito dopo, ma per breve tempo, perchè i miei ritenevano che determinati insegnamenti, sopratutto quelli essenziali (educativi-morali-religiosi) dovevano essere impartiti senza delega alcuna, cioè a casa. Lo stesso metodo l'ho utilizzato per i miei figli.
A proposito! Per inserirmi nella questione, mi sovviene un ricordo. Mia figlia partecipò, mi pare verso il 1981/82, al catechismo per la preparazione alla Prima Comunione. Anche lei dovette studiare da un opuscolo fornito dalla Parrocchia. Affrontò l'esame con la Commissione al completo ed ebbe un risultato eccellente. Il massimo! Valutando i recenti commenti, si sarebbe dovuto affermare che quella votazione era da archiviare perché figlia di "democristiano" dichiarato. Ma... alla stessa sessione partecipò un suo compagno di classe, figlio di un non "democristiano", anzi, e a quel tempo corrispondente de "La Nuova Sardegna". Orbene, quel ragazzo ebbe la stessa votazione di mia figlia. Il massimo! Come mai?

Applico una equazione: avevano studiato tanto, si erano preparati a dovere, come sempre. Non regge, a mio giudizio, l'impostazione di una Commissione pilotata dal suo Presidente e dell'inquadramento dei componenti la stessa, fatta di soldati di Cristo addestrati a castigare i figli o amici dei "comunisti". Sarebbe un attentato alla loro giovane intelligenza e la Parrocchia, di conseguenza, si sarebbe ritrovata con quasi la metà degli abitanti privi di Sacramenti. Tanti erano, allora, i "comunisti" dichiarati e i loro amici.
C'ero anch'io
1 Venerdì 29 Agosto 2008 20:02
Franco Sechi
Ricordo benissimo quel periodo in quanto anch'io ero uno dei candidati, ma nonostante facessi parte del cast "di chiesa" (ero chierichetto dal dicembre 1973, contemporaneamente facevo parte del coro parrocchiale (assieme a: Marina Manghima, Pierangelo Cossu, Diego Doneddu, Angela Leoni, Rossella Gallu, Monica Budroni), non ho fatto parte della commissione. I componenti erano stati selezionati per bravura e probabilmente perché erano addestrati come soldati di Cristo appunto, mentre io non ero forse preparato a sufficienza (infatti sono stato giudicato sufficiente al termine dell'esame), o forse la mia vicinanza a brave persone però "comuniste" mi stava allontanando (secondo l'interpretazione del presidente), dalle strade eclesiali.
Bei ricordi. Grazie Carlo

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