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Il Centro Culturale di Chiaramonti PDF Stampa E-mail
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Lunedì 04 Dicembre 2023 18:44

di Carlo Patatu

Domenica scorsa, in occasione del controllo della glicemia per la prevenzione del Diabete, promosso a Chiaramonti dal Lions Club Castelsardo con la collaborazione del Comune, ho potuto visitare, per la prima volta, i locali del nostro Centro Culturale, intitolati al carabiniere Ciriaco Carru Medaglia d’Oro al valore militare e inaugurati di recente.

Sfidando il mio ormai affezionato mal di schiena e l’aria frizzantina, grazie alla disponibilità di un caro amico che mi ha accompagnato in auto e avvalendomi del mio fedele girello, ho abbandonato per alcune ore la consueta poltrona e mi sono messo in movimento all’aperto. Prima visita al bar per un cappuccino. Come ai vecchi tempi, in compagnia di amici che non vedevo da tempo. L’ho trovato più gustoso che mai, quel cappuccino.

Quindi via in direzione Littu.

Il Centro Culturale è stato realizzato ristrutturando la vecchia Caserma dei Carabinieri, edificata nel 1874, di proprietà della Provincia di Sassari, dismessa ormai da parecchi anni e ceduta al Comune in comodato d’uso.

il complesso si compone essenzialmente di tre parti: un ampio spazio all’aperto al quale si accede dalla via Bellini, dove un tempo uscivano ed entravano i Carabinieri a cavallo; le vecchie stalle e il corpo principale dell’edificio. Al quale si può accedere anche dalla via Verdi attraversando uno spazio verde e salendo una elegante scalinata tondeggiante.

Lo spazio all’aperto consente anche ai portatori di handicap di un’entrata agevole all’interno e una vasta area da destinare allo svolgimento di manifestazioni teatrali, cinematografiche e di altro genere durante il periodo estivo. I due ampi locali già destinati a stalle sono stati trasformati in eleganti sale da esposizione, già arredati con ampie teche e scaffali. Alle pareti sono state salvate le antiche mangiatoie e gli anelli a muro (sas lorigas), dove si legavano i cavalli.

Guardando dalla via Verdi il prospetto principale, l’intera ala sinistra (quella esposta a Est) è stata trasformata in un unico locale spazioso che ospiterà manifestazioni al chiuso. In passato, quell’area era destinata alla foresteria e alle celle con relativi servizi. L’ala destra (Ovest) già destinata agli uffici dei Carabinieri e del comandante, con annessa sala di aspetto, cucina, soggiorno e servizi, contiene ora alcune camere con servizi e l’inizio della scala che porta al piano superiore, sul cui corridoio si aprono quattro ampie camere con servizi annessi.

Insomma, si tratta di un complesso di tutto rispetto. Farebbe bella figura anche in città, anche se l’opera necessita ancora di qualche intervento come l’impianto di amplificazione sonora e di videoproiezione nel salone, gli arredi delle sale e, a mio parere, le bussole che difendano gli spazi interni dalle correnti d’aria provenienti dagli ingressi posti ai due capi del corridoio principale. Ancora si renderà necessario ripristinare l’antico giardino che igentiliva il vecchio caseggiato.

Infine si pone il problema delicato dell’utilizzo di una così prestigiosa struttura. Avendo al suo fianco tanti consiglieri giovani ed essendo giovane anche lui, il Sindaco Luigi Pinna non avrà difficoltà  a dare corpo a nuove idee. Al fine di tenere vivo e costantemente impegnato il neonato centro culturale. In altra occasione, mi sono permesso di suggerire all’Amministrazione comunale di porsi il problema provvedendo alla redazione e approvazione di un regolamento apposito. Circostanziato e severo. Uno strumento che stabilisca chi, come e quando quei locali potrà utilizzare i locali. Ciò va fatto prima che sia troppo tardi e che si creino pericolosi precedenti, com’è accaduto al caseggiato ex Scuola Media.

Niente pranzi o cene, quindi, in occasione di manifestazioni anche pubbliche, niente ricevimenti per compleanni o altro. Ci sono in paese altre strutture private che possono soddisfare bene tali esigenze.

 

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