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Artisti sardi quasi… dimenticati: Maria Frau - 1a parte PDF Stampa E-mail
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Mercoledì 18 Maggio 2022 16:59

di Salvatore Patatu

Negli anni Cinquanta, mio padre, insieme a un socio, gestiva il cinema del mio paese: Chiaramonti.

La sala era stata costruita in economia e una delle cose su cui si era risparmiato era il pavimento, che era stato costruito senza il vespaio di pietre per impedire il riaffiorare dell’umidità. A questo si aggiunga che il terreno dove lo stabile insisteva era ricchissimo di sorgenti d’acqua, per cui l’umidità non tardò molto a presentarsi sui mattoni prima e, a poco a poco, su tutto il pavimento in modo straripante.

I chiaramontesi, che hanno sempre posseduto un notevole senso di autoironia, non tardarono molto a trovargli un nome che potesse fotografare la situazione e sintetizzarne gli effetti. Lo chiamarono Cinema Fontana; nome che a poco a poco entrò nella mente di tutti; così veniva chiamato sia sul sito dove appendevano i manifesti, sia sui borderò della SIAE.

Nel 1955 proiettammo il film Questi fantasmi, con la regia di Eduardo De Filippo; gli interpreti principali erano Maria Frau e Renato Rascel. I primi tempi, tutti i film, a Chiaramonti, venivano proiettati due volte: il sabato e la domenica. Solitamente la sala si riempiva per entrambe le proiezioni, in quanto il paese era abbastanza grande, anche se chi veniva il sabato non veniva la domenica.

Ma il primo giorno di proiezione di questo film non venne molta gente a vederlo, forse perché non c’erano effettivamente attori di grido: Rascel era del tutto sconosciuto ed Eduardo non era ancora diventato famoso, perlomeno da noi. Qualcuno, però, la domenica mattina aveva messo in giro la voce che l’attrice principale, certa Maria Frau, era una ragazza di Nulvi. Fu tutto un fervore di chiacchiere e di pentimenti per aver snobbato un’attrice anglonese come noi, nata a un tiro di schioppo dal nostro paese.

Babbo ed il suo socio inviarono in missione speciale un ragazzo in Cespa a Nulvi con due manifesti pubblicitari del film, su cui c’era scritto: Maria Frau è un’attrice nulvese. Non ricordo quanta gente venne da Nulvi a vedere il film interpretato dalla loro concittadina, ma ricordo benissimo la sala strapiena di gente.

Il film, che dovemmo riproiettarlo il lunedì successivo, raccontava la storia di una coppia, di cui lei (Maria Frau) era molto bella e lui (Renato Rascel) piuttosto piccoletto, bruttino e ingenuo. Abitavano in un vecchio palazzo del centro storico di Napoli, che, secondo la diceria della gente, era abitato dai fantasmi. Questi fantasmi erano talmente buoni d’animo che regalavano alla bella donna ogni ben di Dio. A farle questi regali era invece il suo amante, molto bello e molto più giovane del suo uomo. Un giorno questo giovanotto s’incontra col marito della sua amante, il quale, nella sua ingenuità, crede ancora di aver a che fare con un fantasma. La storia è a lieto fine, in quanto il giovanotto-amante, colpito dall’ingenuo candore dell’uomo, decide di lasciare la donna e, prima di sparire definitivamente, fa un grosso regalo in danaro alla coppia che si sistema per sempre.

Questa trama colpì tanto la fantasia popolare di un paese vicino, che i suoi abitanti appiopparono il nome di Pasquale (così si chiamava il marito) a un loro compaesano, poveraccio, brutto e piccoletto, che aveva una bella e giovane moglie, dalla quale aveva avuto una serie di figlie una più bella dell’altra.

Il successo del film nel mio paese fu straordinario, tanto che babbo si diede subito da fare per avere a noleggio altre pellicole con la stessa attrice. Arrivarono quindi Totò all’Inferno, con la regia di Camillo Mastrocinque, nel quale c’erano, oltre a Maria Frau e Totò, tutta una serie di attori allora molto famosi, da Galeazzo Benti a Tino Buazzelli, da Franca Faldini a Mario Castellani.

Poi Tormento di anime insieme a Roberto Risso, già protagonista (interpretava il carabiniere innamorato della Bersagliera) con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida dei film Pane amore e fantasia Pane amore e gelosia.

Poi, sempre con Maria Frau, fu la volta de Il prezzo dell’onore, con Vincenzo Musolino; Luna rossa con Renato Baldini e Giovanna Ralli, per la regia di Armando Fizzarotti che era allora un regista di grande successo, soprattutto per film drammatici e piagnucolosi. La trama racconta la storia di un innamorato non ricambiato, che, preso da raptus di gelosia, uccide la donna che lo rifiuta.

Altro grande successo fra i film proiettati a Chiaramonti e interpretati dalla nostra attrice fu Il Ponte dei Sospiri, con Frank Latimore e Massimo Girotti; un film drammatico di cui non ricordo bene la trama. Frank Latimore era uno dei belli di Hollywood ed era diventato famoso perché girò una serie di film di Zorro.

L’ultimo film di Maria Frau proiettato a Chiaramonti fu Margherita Da Cortona (che poi era il primo che girò, nel 1950, come protagonista), che raccontava la biografia della celebre santa, una pastorella perseguitata dall’amante della matrigna, che la insidia senza riuscire a conquistarla. Gli altri attori erano Isa Pola, allora molto famosa, che interpretava la matrigna, Tino Buazzelli e Aldo Niccodemi.

Poi venne la televisione e il cinema nei paesi entrò in crisi, tanto che dopo un periodo di revival che durò fino al 1964, il Cinema Fontana chiuse definitivamente i “rubinetti”.

Pochissimi a Nulvi ricordano Maria Frau, che non è possibile rintracciare nei registri degli atti di nascita degli uffici del comune di Nulvi, in quanto gli atti ufficiali dicono che è nata a Roma il 1 agosto del 1930. Si trova soltanto traccia del matrimonio di suo padre Giuseppe con la signorina Maria Imola, probabilmente non sarda, celebrato nel 1928. Alcune signore allora ottantenni, intervistate da me tanti anni fa, ricordavano di aver giocato con lei da bambina, ma niente di più.

Eppure Maria Frau era molto attaccata al suo paese ed era fiera di essere sarda; non tralasciò mai nessuna occasione per affermarlo a chiare lettere. Alla fine degli anni Cinquanta fu ospite di Mario Riva nella famosissima trasmissione Il Musichiere, privilegio, questo, riservato solo a pochissimi personaggi, che dovevano essere veramente famosi. In quel periodo ci andarono Gary Cooper, Claudio Villa, Luciano Tajoli, Anita Ekberg, Coppi e Bartali, che non erano certamente personaggi da poco.

L’ospite si cimentava in una serie di quiz musicali e guadagnava una certa cifra per ogni risposta esatta. La cifra guadagnata veniva data in beneficenza a un ente che l’ospite stesso sceglieva. Maria Frau scelse un ente sardo, di cui non ricordo il nome. Mario Riva chiese il perché di quella scelta e lei rispose con queste testuali parole: “Perché io sono sarda! Sono nata e cresciuta a Nulvi, un piccolo paese della provincia di Sassari”. Mario Riva fece la sua solita simpatica battutina sui sardi e tutti risero di cuore.

Un personaggio famoso quindi, di cui, in quel periodo tutti i sardi, non solo i nulvesi, andavamo fieri, alla stregua di altri attori, tra i quali domina l'imponente figura di Salvatore Amedeo Buffa, vero nome di Amedeo Nazzari.

La nostra bella attrice visitò il suo paese in più occasioni. Io ricordo benissimo l’ultima sua venuta, intorno al 1954/55, accompagnata nell’occasione dal sig. Bustianu Pintus. Dimostrò grande disponibilità con tutti e grande allegria, si intratteneva con la gente del paese e si fece fotografare più volte dal fotografo nulvese Tonino Cucciari, che era anche corrispondente del giornale La Nuova Sardegna. Fu lei stessa a chiedere il favore a signor Francesco Ruzzu, noto Franziscone, un distinto signore che ancora vestiva in costume sardo, di farsi fotografare con lui; questa fotografia è quella che proponiamo in questa pagina.

Io tornerò su questo personaggio fra qualche tempo, in quanto l'ho rintracciata grazie alla collaborazione di un suo nipote e di suo figlio.

1 - continua

Ultimo aggiornamento Mercoledì 18 Maggio 2022 18:05
 

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