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Non si parlerà sardo a Bruxelles e Strasburgo |
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Scritto da Carlo Patatu | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lunedì 03 Giugno 2019 18:02 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I risultati delle votazioni per l’elezione del Parlamento Europeo ci lasciano a bocca asciutta: non vi saremo rappresentati nel prossimo quinquennio perché a votare siamo andati in pochi di Carlo Patatu
on risuonerà la parlata di un sardo nelle aule immense del Parlamento Europeo. Né a Bruxelles, né a Strasburgo. Non so dire se per noi sarà indifferente o se ne subiremo qualche danno. Il fatto è che un tale risultato deludente è la logica conseguenza della nostra apatia verso quella consultazione elettorale. Leggo sulla Nuova che la colpa di un tale insuccesso sarebbe da addebitare alla composizione del collegio Isole, che comprende la Sicilia con quasi sei milioni di abitanti e la Sardegna con poco più di un milione e mezzo. E che pertanto noi sardi saremmo fagocitati dai siciliani.
In passato, fermi restando i confini del collegio, uno o due deputati sardi riuscirono sempre a conquistare il salvacondotto per l’Europa. Tant’è che, nell’ultimo quinquennio, siamo stati rappresentati da Salvatore Cicu di Forza Italia e dal Renato Soru del PD. Anche se non ce ne siamo accorti. E allora? Il nostro fallimento, a mio parere, trova origine nel fatto che a votare siamo andati in pochi e che abbiamo disperso voti assegnandoli a partitini che mai avrebbero avuto la possibilità di superare la prevista soglia del 4% per accedere al consesso europeo. La miserevole percentuale dei votanti in Sardegna (36,25%) ha fatto il resto. I siciliani, che contano poco meno del quadruplo della nostra popolazione, hanno conseguito una percentuale più alta: 37,51%. Non è tanto, ma quanto basta. Ciò ha fatto il gioco della regione numericamente più forte. Che, pur senza averne colpa, ci ha messo al tappeto.
Risultato? La Sicilia ha fatto cappotto conquistando due deputati del M5S, due della Lega, due del PD, uno di FI e uno dei FdI. Noi staremo a guardare. D’altra parte, se il 26 Maggio scorso due elettori sardi su tre se ne sono rimasti a casa, non mi pare giusto, né dignitoso che, a conti fatti e perdenti, ci mettiamo a piangere sul latte versato. Dicendo, com’è di moda da qualche tempo, che la colpa è degli altri. Se i cittadini non vanno a votare è evidente che non gl’interessa un piffero di quella votazione. Pertanto, letti i risultati, non gli resta che tacere e meditare, sempre che ne abbiano voglia. Magari per correggere il tiro all’occasione prossima ventura. Nella circostanza, noi chiaramontesi abbiamo fatto di più. Siamo andati di ben otto punti sotto la media isolana, fissando l’asticella a un penoso 28,67%. Ecco un prospetto che fotografa le risultanze elettorali del 26 Maggio 2019 nel nostro Comune.
Nota: tutti i dati sono stati riportati dal sito ufficiale del Ministero dell’Interno.
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Caro Carlo,
vorrei aggiungere al tuo articolo che, nell’ultimo quinquennio, siamo stati rappresentati da Salvatore Cicu di Forza Italia e da Renato Soru del PD, solo e soltanto perché i rispettivi partiti hanno fatto confluire voti siciliani sui nostri candidati.
Nel frattempo Il "nostro" sito ha superato gli 8.002.289 visitatori.
Complimenti e cari saluti.
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Grazie per le integrazioni e i complimenti, caro Mario.
Otto milioni, dici?! Ma è proprio vero! Sai che non me n'ero accorto? Ovviamente mi fa piacere. Siamo ancora vivi, a quel che pare. Anche se in fase di smobilitazione.
Saluti cari (c.p.)