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Suo fratello Vladimiro lo ricorda così PDF Stampa E-mail
Martedì 01 Gennaio 2008 03:32

Aveva un carattere particolare, con alcuni princìpi solidi; ma intransigente in essi, tanto da risultare, a volte, antipatico. Fondamentalmente di animo burlone, sapeva essere sottile, delle volte; in altre riusciva a essere diretto, mentre qualche volta arrivava a essere eccessivo, con i suoi scherzi e le sue battute. Si avvertiva in lui il bisogno continuo di scaricare la tensione che, caratterialmente, accumulava quando era impegnato dallo studio o, comunque, quando era sotto pressione. Di qui nasceva quel continuo scherzare, e rompere le scatole all'uno o all'altro, che lo caratterizzava.


Un altro sentimento che si avvertiva in lui era il forte legame con le cose che hanno segnato la sua vita. Per rendersene conto basta curiosare qua e là nella sua stanza: ecco il pistone grippato della sua moto, là sulla scrivania a mo' di posacenere, quasi a ricordargli quanto a suo tempo aveva penato per riaggiustare il motore; sul comodino fa mostra di sè il calco in gesso dei suoi piedi, fatto per motivi ortopedici; sullo scaffale c'è un pezzo della lamiera accartocciata d'uno sportello d'auto (a vederlo sembra un'opera d'arte moderna), con su scritta la data dell'incidente che l'aveva creata.

Sulla parete della sua camera a Sassari aveva appeso tre poster incorniciati, simboli del suo grande amore per il windsurf, per la vela e per la "Cinquecento". Niente, nella sistemazione e nella scelta degli oggetti che arricchiscono la sua stanza, è lasciato al caso: anche il più insignificante di essi ha una sua importanza, come quella boccetta di "Sidol" arrugginita, poggiata sulla libreria, trovata in campagna e ricordo di un indimenticabile Lunedì di Pasqua.

Altro punto forte del suo carattere era la capacità di creare dal nulla cose di grande valore; sia in senso figurato, come il saper organizzare una serata tra amici, il sapersi rinnovare ogni volta nel rapporto con gli altri, il sapere riavvicinare, con una parola, persone a chilometri di distanza; sia in senso materiale, grazie alla sua predisposizione per tutte quelle attività che impegnavano la sua creatività e la sua manualità. Chi non ricorda come, per due anni consecutivi, sia riuscito, con pochi spiccioli e molta fantasia, a creare travestimenti che alle sfilate di Carnevale hanno conquistato gran parte dei presenti?
La sua capacità di rinnovarsi, unita alla predisposizione per le opere manuali, lo hanno portato a coltivare un grande numero di passioni come il modellismo, il disegno, la fotografia, l'arredamento, i lavori sul legno, la creazione di adesivi con la taglierina; ma anche il costante impegno nei piccoli lavori di casa, con una cura particolare per il giardino.

Ecco, tutto questo era per me mio fratello, nonostante quel suo orgoglio caratteriale che gli rendeva difficile tornare sui propri passi; ma che comunque non gli impediva, se si rendeva conto di avere veramente torto, di chiedere scusa. Se dovessi descriverlo con poche parole, direi che era una persona semplice che sapeva godere delle cose semplici.

Vladimiro in "Giova'", ricordi pensieri e lettere da chi ti ha voluto bene, a cura di zio Tore, Sassari 1996

Le foto:

1a - A Nulvi, Agosto 1993;

2a - A Chiaramonti, in sella alla sua Yamaha XT, Aprile 1992

3a - Giovanni (a destra) mascherato da struzzo in occasione del Carnevale 1994; gli è accanto il suo caro amico Franco Cuccuru

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 22 Luglio 2011 10:25
 

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