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Mercoledì 02 Maggio 2018 20:19

Si è chiusa con successo l’ultima edizione di Zaramonte fattu in domo, evento promosso dalla Pro Loco per esaltare le tradizioni, la cultura, le bellezze e i sapori locali

di Carlo Patatu

Sì, Domenica scorsa è stata proprio una giornata particolare per Chiaramonti, paese solitamente sonnacchioso. Il centro storico si è animato come d’incanto. Tant’è che il via vai della gente che animava i carruggi mi ha richiamato alla memoria anni passati da un bel po’. Quando questo centro contava oltre tremila abitanti. Ora siamo ridotti a meno della metà.

Zaramonte[1] fattu in domo: Chiaramonti espone prodotti fatti in casa, come usava un tempo. Questo il titolo della manifestazione promossa e organizzata dalla Pro Loco, i cui soci si sono prodigati in modo esemplare per far sì che le cose potessero andare nel modo desiderato. E bisogna riconoscere che, in linea generale, ci sono riusciti, regalando a questa comunità un evento di grande interesse.

Il programma prevedeva la presentazione del libro di Rina Manca Berrittas, ragas e bunneddas e lo svolgimento di una conferenza nella vecchia Casa comunale, dove è stata pure allestita una mostra di vecchie foto del paese. Nella circostanza, Tore Patatu ha ricordato le figure di due eccellenti poeti locali: Juanne Seu, poete famadu de palcu, e di Bainzu Truddaju, che pure improvvisava con facilità ottavas e battorinas a bolu; ma preferiva le composizioni fatte e studiate a tavolino.

Lungo le strade sono stati allestiti numerosi stand di artigiani locali e no, pittori, artisti dell’intaglio, dove si esponevano coltelli di ottima fattura, sgabelli di sughero, statue e oggetti vari intagliati sul legno, creazioni stupende, frutto talvolta di una fantasia straordinaria. E poi fiori, tanti fiori. Alcune case antiche, aperte al pubblico per l’occasione e arredate con mobili e oggettistica d’epoca, hanno mostrato come si viveva un tempo da queste parti. Lungo il percorso, in Piatta, il nostro cantautore Franco Sechi ha assicurato la colonna sonora cantando le sue canzoni in limba.

Poi c’erano altri banchetti che mettevano in bella evidenza profumi e sapori della cucina locale. Pagando una quota esigua, ci si poteva abbuffare gustando agnello in umido, salsiccia, pancetta e prosciutto, piatti gustosi di panafittas, pizze di ogni genere, formaggi molli alla piastra, seadas, biscotti, gallette e altre golosità prodotti rigorosamente a casa. Il tutto innaffiato con vini e birre di produzione locale. Chiaramontesi e forestieri non hanno mancato di girare qua e là, di gustare di tutto un po’ e di brindare in abbondanza.

Ai bambini è stata offerta l’opportunità di scapicollarsi per un paio d’ore arrampicandosi e capriolando lungo i percorsi arditi di un paio di cosiddetti gonfiabili. Con grande gioia anche dei genitori.

La serata si è conclusa con l’esibizione del balletto Santu Mateu e di un complesso di musiche e canti sardi capitanato da Franco e Vanessa Denanni, anch’essi chiaramontesi doc. Tutto fatto in casa, dunque. Peccato che il tempo atmosferico, così generoso di sole e di una temperatura quasi estiva durante la giornata, al calar della sera abbia fatto registrare un’inversione di registro. Un venticello freddo e pungente ha costretto tanti ad abbandonare la piazza Repubblica per ripararsi in casa, al caldo.

Complimenti alla Pro Loco e un grazie di cuore a tutti coloro che, in vario modo, si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento.

Alla prossima, dunque.

 

Le foto sono di Martino Pinna, che ringraziamo.


[1] A dispetto delle regole stabilite dalla cosiddetta limba comuna, io continuo a preferire la denominazione del mio paese così come la imparai alla scuola elementare; e cioè Zaramonte in luogo di Tzaramonte. I cultori del sardo inventato dai cervelloni regionali mi perdoneranno.

Ultimo aggiornamento Giovedì 03 Maggio 2018 13:07
 
Commenti (1)
Una bella manifestazione
1 Giovedì 03 Maggio 2018 13:04
Angelino Teddde

Caro Carlo,


ho letto con piacere quanto hai scritto sulla manifestazione avvenuta a Chiaramonti il 30 aprile. Il che significa che quando i claramontani, o chiaramontesi, vogliono sanno impegnarsi fino a raggiungere l'eccellenza delle manifestazioni.


Da questa periferia di Via Fratelli Cervi ho udito soltanto l'eco e la mattina, recandomi in chiesa, ero turbato per la morte della gattina Stellina e quindi, data anche la vista corta, non mi sono accorto che anche la nostra pittrice e iconografa partecipava alla manifestazione. Infine, ero in ritardo alla Messa domenicale e infastidito che Tilla dovesse fare cento giri per trovare un posteggio.


Insomma, senza saperlo mi son tolto un piacere che tu mi hai fatto rivivere.


Mi unisco alla lode per gli organizzatori e oso chiedere se per caso non possano mettere lo stesso impegno per mettere su un'amministrazione comunale degna della loro genialità. Maggio passerà velocemente e debbono darsi da fare, diversamente rischiamo di stare ancora per un anno col Commissario Straordinario!


Agli organizzatori dell'evento i più sinceri ringraziamenti.

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