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L’Italia ha detto cri-cri! PDF Stampa E-mail
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Lunedì 05 Marzo 2018 13:33

Il M5S primeggia, Salvini trionfa sulla mummia del fu cavaliere e il Pd si ritrova col sedere per terra; degli altri non vale nemmeno parlare

di Carlo Patatu

Stamattina, di buonora, mi ha svegliato il frinire di una nuvola di grilli che, volteggiando nel cielo, se la cantavano allegramente: cri-cri, cri-cri, cri-cri…

È accaduto quanto c’era da aspettarsi. L’apertura delle urne ha confermato ad abundantiam ciò che i sondaggi prima e quindi gli exit poll avevano ampiamente previsto: il trionfo dei grillini, il sorpasso della Lega su Forza Italia e il tonfo del Pd.

Ribadisco quel che penso: l’elettore ha sempre (sempre) ragione. Anche quando l’esito non mi piace, come in questo caso. La democrazia, sosteneva Churchill, è il peggiore dei sistemi di governo, se si escludono tutti gli altri. È pur vero che il voto può essere di testa, di cuore o di pancia: ma sempre voto è. E in democrazia uno vale uno. Senza se e senza ma.

Ecco perché, come ebbe a dire Fanfani dopo la sconfitta al referendum del 1974 sul divorzio, anch’io m’inchino alla volontà popolare. Se la gente ha votato in codesto modo, dovrà pur esserci una ragione. O magari mille e più ragioni. Gli analisti non mancheranno di sviscerarle, nei prossimi giorni, sui giornali e nei dibattiti alla televisione.

Bisogna riconoscere che il M5S e Salvini sono stati i più bravi, i più convincenti nel toccare i problemi che maggiormente assillano l’elettorato. Segnatamente dell’area centro-meridionale, dove la crisi economica ha mietuto un numero maggiore di vittime e la ripresa in corso, peraltro ancora incerta, stenta a farsi percepire.

Questioni come l’immigrazione, la disoccupazione e la sicurezza sono state proposte da grillini e leghisti con argomentazioni volte soprattutto a solleticare la pancia dell’elettore, più che il cervello. Personalmente resto molto scettico sulle soluzioni prospettate. Sovente confuse e difficilmente attuabili. Ma tant’è. Staremo a vedere.

Ora toccherà al presidente Mattarella sciogliere il garbuglio. Sempre che trovi interlocutori disponibili, avuto riguardo ai numeri scaturiti dalle urne. Mi auguro che, in qualche misura, prevalgano ragionevolezza e senso di responsabilità. Anche perché sarebbe del tutto inutile tornare al voto con questa legge elettorale, che sembra partorita da persone deliranti e in carenza acuta di raziocinio.

Mi resta da dire un’ultima cosa sul mio Pd. Che, guidato alla battaglia da un condottiero arrogante, screditato e in crisi di idee, è andato a sbattere rovinosamente. E in modo vergognoso, mi permetto di aggiungere. Alcuni anni di opposizione non potranno fare che bene ai Renzi, agli Orfini, ai Rosati e ai soloni del loro giardinetto. I quali volevano dare a intendere di essere sempiterni; invece hanno manifestato pochezza condita a supponenza e tanta spocchia.

Ciononostante, non abbandono il bastimento quando la tempesta minaccia di affondarlo. Le idee e la filosofia del Pd restano ancora, nonostante tutto, le mie idee, la mia filosofia. Che però andranno attuate necessariamente da altro condottiero. Nell’area del centrosinistra ce n’è più d’uno adatto alla bisogna. Prepariamoci, dunque, a una nuova e faticosa, ma indispensabile, attraversata del deserto. Per meditare.

A Di Maio e ai suoi il compito di mettere a buon frutto il successo indiscutibile appena riportato. Hanno voluto e ottenuto la bicicletta: ora gli tocca di pedalare. Con l’avvertenza che la strada sarà in salita. Tutta.

Facciamoci e facciamogli tanti auguri. Ne abbiamo e ne hanno bisogno.

 
Commenti (1)
Sconfitta sinistra
1 Lunedì 05 Marzo 2018 22:10
Andrea

Sono parzialmente d'accordo sulle responsabilità di Renzi & C della sconfitta. Non credo infatti che tutta la colpa della disfatta possa essere attribuita a lui.


Le sinistre italiane, come tutte la sinistre europee, sono in grave crisi sopratutto a causa dell'incapacità che dimostrano di saper recepire i cambiamenti socio-economici e di sapersi adeguare ad essi: non hanno capito che la “spinta propulsiva” delle ideologie originarie si è fatta sempre più flebile.


Alla mutata composizione sociale non è stato dato il giusto peso e gli slogan usurati "antifascismo" e "populismo" hanno comportato un dispendio inutile di energie nella direzione sbagliata. Se aggiungiamo l'incapacità della sinistra di elaborare nuove proposte che sappiano intercettare il sentimento dell'elettorato, credo che avremo una chiave di lettura del risultato negativo ottenuto.


Penso anche che la mancata rielaborazione della propria politica e la perseveranza in quello che credo sia un errore capitale, porteranno a risultati sempre più (per voi) deludenti.


---


Questa volta sono d'accordo anch'io con te. Parzialmente.


Una sinistra litigiosa, impegnata a privilegiare le risse da ballatoio tutte interne alla "Ditta", le hanno impedito di guardarsi intorno con l'attenzione dovuta. Il che l'ha estraniata dal contesto sociale e politico di riferimento. In breve, s'è persa il proprio popolo senza accorgersene se non a scrutinio concluso.


All'apparir del vero...


Un po' di carestia stando all'opposizione non potrà farci che bene. (c.p.)

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