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Giovanni Spano e i suoi corrispondenti |
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Martedì 07 Aprile 2015 18:51 |
di Paolo Pulina
Il secondo volume sul ricco carteggio del ploaghese Giovanni Spano compare nel panorama editoriale sardo, a cura di Luciano Carta. Nella prestigiosa collana “Bibliotheca Sarda” della casa editrice nuorese Ilisso, nella Sezione Grandi Opere, a cura di Luciano Carta, è stata pubblicata nel 2010 la prima parte (ben 752 pagine) di un’opera monumentale (sono previsti in totale sei ponderosi volumi) destinata a raccogliere circa 3000 lettere – scritte da 450 diversi corrispondenti – ricevute e scrupolosamente conservate dal canonico Giovanni Spano (Ploaghe 1803 - Cagliari 1878), iniziatore nell’Ottocento degli studi applicati alla Sardegna in campo archeologico (fu fondatore del “Bullettino Archeologico Sardo”) e linguistico (tuttora celebre è il suo Vocabolario italiano-sardo-italiano).
In questi giorni arriva nelle librerie il secondo volume (oltre 900 pagine) di questa fenomenale impresa editoriale, che continua a concretizzare il “sogno” concepito da Luciano Carta quindici anni fa ed esplicitato nel saggio “Per un’edizione del Carteggio Spano” pubblicato nelle pagine 239-257 del volume Il tesoro del Canonico. Vita, opere e virtù di Giovanni Spano (1803-1878), curato da me e da Salvatore Tola per l’editore Carlo Delfino nel 2005.
L’appello accorato di Carta, per sua fortuna e per fortuna della cultura sarda e italiana, è stato raccolto dalla Fondazione di ricerca “Siotto”, Onlus di Cagliari (presieduta da Aldo Accardo) che ha contribuito significativamente dal punto di vista economico alla pubblicazione di questi primi due volumi dell’opera che la superlativa “officina” redazionale e grafica della Ilisso ha realizzato con la consueta cura ed eleganza.
Le lettere pubblicate in questo secondo volume sono riferite al periodo 1843-1855.
Nel primo volume erano state edite 233 lettere ricevute da Spano da parte di 52 corrispondenti (italiani e stranieri). In questo secondo volume sono trascritte 383 lettere inviate a Spano da 63 mittenti (italiani e stranieri); 40 sono invece le lettere firmate da Spano.
Alcuni degli interlocutori erano già presenti nel primo volume, come Giuseppe Manno; tanti altri sono nuovi, come Alberto Ferrero della Marmora e il principe Luigi Luciano Bonaparte.
Carta: «Si tratta di nomi molto importanti in uno scenario politico e culturale, quello del XIX secolo, in fermento sia nella penisola che in tutta Europa. Un secolo di radicali cambiamenti economici e sociali a cui è strettamente collegato uno sviluppo di nuove idee e una nuova concezione di Stato dove la Sardegna, insieme alle altre regioni italiane, si avvia, con una certa difficoltà, verso l’unificazione politico-amministrativa dell’Italia cercando di mantenere la propria identità culturale recuperando il suo passato e valorizzandone le sue peculiarità».
Come nel primo volume, il corpus delle lettere è preceduto da una breve presentazione di Aldo Accardo e da un lungo (oltre 70 pagine) saggio introduttivo di Luciano Carta.
Un utile apparato di due indici – quello delle lettere, con i mittenti elencati in ordine alfabetico, e quello dei nomi – chiude il prezioso volume.
Nota finale. I corrispondenti dello Spano registrati in questo secondo volume risultano essere stati residenti, tra l’altro, a Torino (in massima parte) ma anche a Roma, Milano, Genova, Vercelli. I circoli degli emigrati sardi di queste città potrebbero utilmente organizzare la presentazione del libro evidenziando i personaggi di ciascuna città che interloquivano con lo Spano e, se esistenti, chiamando al confronto studiosi attuali dell’opera di ciascuna di queste importanti personalità scientifiche e letterarie dell’Ottocento con cui dialogò l’infaticabile canonico ploaghese. |
Ultimo aggiornamento Martedì 07 Aprile 2015 19:03 |