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Giovanni Brunu-Carta: primo caduto chiaramontese nella Grande Guerra |
Giovedì 13 Febbraio 2014 12:13 |
di Claudio Coda
Il primo caduto chiaramontese della Grande Guerra è tale Giovanni Brunu Carta, nato il 24 febbraio 1873, figlio di Salvatore Brunu e Domenica Carta. Almeno così mi risulta, salvo altra indicazione più precisa.
Chi era questo 42enne deceduto in campo di battaglia, lo cita Giorgio Falchi nei suoi diari.
Giovane militare nella Guardia di Finanza, dopo una permanenza breve decise di collocarsi a riposo e vivere nelle vicinanze di Arezzo e lì sposato. Dopo circa dieci anni, arrivato il conflitto, si arruolò come volontario. Ebbe vita breve però; a circa sei mesi dall'entrata in guerra, nella parrocchia di San Matteo in Chiaramonti si celebrò una messa, la prima, in suo suffragio e per i Caduti nel Carso e Tirolo. Era il 2 dicembre del 1915, l'entrata in guerra era del 24 maggio del 1915, pertanto morì ad appena sei mesi dall'arruolamento.
Ma la curiosità maggiore, se così si può definire, gira attorno alla cerimonia commemorativa che lo stesso Falchi cita, svoltasi in quella giornata di dicembre.
L'iniziativa era partita dalle insegnanti delle elementari, con adesione del vicario Giuseppe Calvia con “tutta solennità”. Parteciparono numerosi: le scolaresche maschili e femminili e le figure preminenti del paese: il medico condotto Gavino Grixoni, il nobile Antonio Grixoni (insegnante elementare in pensione), il Comandante dei Reali Carabinieri e “tante donne vestite a duolo”.
Alla cerimonia brillano per assenza la quasi totalità dell'Amministrazione Comunale nelle persone del Sindaco Nicolò Madau, dei consiglieri Valentino Pirisino, Paolo Unali, Angelo Maria Budroni, Gavino Denanni, Gian Maria Ruiu e Giovanni Satta. La motivazione, sempre del Falchi: “incapaci di apprezzare la virtù di sacrifizio praticata dai caduti in difesa e per la grandezza della Patria”.
Cosa e perché dell'assenza, non è dato sapere, cita pure le molte assenze degli uomini di paese (strana coincidenza!). Mi attengo alla descrizione.
Quel giorno, gli alunni, rientrati in classe, assistettero ad altra rievocazione proposta dall'insegnante Meloni (alla presenza del vice parroco Nicola Urigo e dallo stesso Falchi) con questo richiamo: “...onde la gioventù studiosa avesse mai sempre a ricordare coloro che, a prezzo del proprio sangue, glorificarono se stessi ed onorarono la terra ov'ebbero i natali...“.
Non solo commemorazioni. Si creò un comitato per la donazione di capi di vestiario in “favore dei figli dei comunisti richiamati al militare servizio” (cit. Falchi) a cui aderirono: Falchi prof. Francesco, Falchi Giorgio, Falchi Battista e la moglie Migaleddu Caterina Angela, Pinna Giovanna ved. Falchi, Ferralis Nicolò e la moglie Lei Giovanna Maria, Manca Maddalena fu Pietro, Falchi Manca Vittoria e Ruju Maria maritata Lezzeri. Interventi fatti con capi di biancheria alla sede dell'Ospedale Croce Rossa di Sassari e l'accredito di 300 £. in favore alle famiglie povere. Ma anche a Pavia, dove lì risiedevano chiaramontesi, provedettero a dare disponibilità: il prof. Francesco Falchi, accudiva gratuitamente (cit. Falchi) alla cura dei combattenti feriti; il cap. maggiore (grado della Croce Rossa) Cristoforo Falchi Cocco e Giulio Falchi Cocco (volontario ciclista C.R.I)
Altra nota, riferita alla Grande Guerra, sono gli aiuti economici agli orfani minorenni dei militari caduti: la Società di Beneficenza qui creata, in data 17 gennaio 1916, su proposta del filantropo Giorgio Falchi, dispose di creare un fondo a benefizio degli orfani. La delibera, attraverso assegni su libretti nominativi, messi a frutto nella Cassa Postale di Risparmio con una clausola: se non dopo il di loro passaggio a matrimonio.
Esclusione, per delibera, del... zittellaggio! Furono elargiti assegni ai minorenni Giuseppa Soddu-Seche, Antonio Soddu-Seche, Pietro Satta-Pira.
A questo fondo, all'uopo costituito e nonostante le promesse, non tutti furono di parola.
Cita i benemeriti: Falchi prof. Francesco (£ 15), Falchi Giorgio fu Cristoforo (£ 14 più £ 6 in memoria del fratello Nicolò), Grixoni nobile Antonio (£ 2), Casu Caterina fu Matteo (£ 2) e Falchi Manca Vittoria fu Giorgio (£ 1). In totale 40 lire.
Gli altri: dato forfait! |
Ultimo aggiornamento Venerdì 14 Febbraio 2014 11:04 |