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S'ama istella |
Scritto da Tore Patatu | |||
Venerdì 15 Novembre 2013 09:24 | |||
"S 'ama istella" non è "s'ama de mùrghere", se non per deduzione o, meglio, per il cosiddetto metodo degli impliciti e delle inferenze. Mi spiego meglio, esemplificando proprio con questo stupendo verso di tiu Bainzu. "S'ama anzada", cioè figliata, non può essere munta, in quanto deve allattare l'agnellino. "S'ama istella", cioè non figliata (vero significato di istella), invece, deve essere munta. Tanto è vero che, per poter mungere la pecora figliata, bisogna procedere alla macellazione del povero e innocente l'agnellino. Questa operazione, in Sardegna, viene chiamata, istellare, cioè, ironizzando, riportare la pecora allo stato di "signorina", cioè istella. Che, per significato deduttivo, può essere nuovamente munta. --- Grazie, Tore. In realtà anche a me ha fatto sorgere qualche dubbio la nota che io stesso ho riportato a pie' di pagina, integralmente riprodotta dal testo originale del poeta. Ora il tutto appare chiaro pure a me. Grazie ancora. (c.p.)
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