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Uomini illustri di Chiaramonti |
Domenica 27 Gennaio 2013 00:00 |
di Giorgio Falchi Di seguito, i nomi di altri chiaramontesi illustri citati da Giorgio Falchi nelle sue cronache da me pubblicate nel 2004 nel libro “Chiaramonti, le cronache di Giorgio Falchi”, ed. Studium Adp, Sassari. (c.p.)
Il teologo Gavino Vincenzo Franchini
Nel 1838, nell'età di quarantaquattro e nel villaggio di Siligo moriva il teologo Gavino Vincenzo Franchini. Si fece ammirare come studioso ed oratore sacro, nonché per lo zelo nel provvedere come parroco alla cura delle anime e nella pratica della carità verso i poveri.
Pietro Canu
Nel 1844 venne ucciso il facoltoso proprietario Pietro Canu. Dotato da natura di fervida immaginazione e di ricca vena poetica, talmente si segnalò nel comporre poesie dialettali da giustamente meritare gli elogi dello Spano e del letterato capitano d'artiglieria Giuseppe Prunas Tola di Bosa.
Il reverendo Pietro Matteo Caccioni
Nel 1849 cessava di vivere il reverendo Pietro Matteo Caccioni.
Compose non poche poesie dialettali di sacro e profano argomento, nelle quali sono d'ammirare la nobiltà dei concetti, la spontaneità del verso e l'armonia della rima.
Riferisce l'egregio ispettore scolastico Emanuele Scano in una sua pubblicazione sull'Educazione e sugli Istituti educativi in Sardegna che il sacerdote Pietro Matteo Caccioni nel 1828 voleva istituire nel suo paese natio un a Pia Casa di educazione per mezzo di due maestre romane, ma il progetto rimase in sospeso sebbene l'arcivescovo di Sassari intendesse di offrire il casamento.
Risulta intanto che una delle due maestre, cioè la signora Rosa, da Roma venne a stabilirsi in questo villaggio, ove per oltre un anno tenne aperta una scuola gratuita d'istruzione e di lavori manuali alle giovinette. Però la pia e caritatevole donna, colpita da morbo crudele in pochi giorni tra il compianto dell'intera popolazione cessava di esistere.
Cristoforo Falchi Sanna[1]
Dopo lunga e penosa malattia, sopportata con cristiana rassegnazione, nel 22 novembre del 1853 scendeva nel sepolcro Cristoforo Falchi Sanna.
Nell'università di Sassari conseguiva con lode il baccellierato in Sacra Teologia, però dovette abbandonare gli studi onde prestare assistenza ai fratelli Giorgio e Pietro rimasti orfani in minore età di entrambi i genitori.
In patria per oltre vent'anni coprì la carica di giudice luogotenente, né ciò lo impedì di adoperarsi a sedare le inimicizie ed a comporre privati dissidi che spesso degeneravano in ignobili vendette.
Essendo per natura cortese ed affabile, nonché portato a soccorrere i poveri, perciò la sua immatura fine venne deplorata da molti; avendo gli uni perduto un fido consigliere e gli altri un amorevole e largo benefattore.
Il teologo Nicolò Pinna Soro
1855 - Una delle tante vittime del colera, e certamente la più nobile, fu il teologo Nicolò Pinna Soro, dotato da natura di non comune ingegno ed oltremodo versato nello studio delle sacre carte.
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Ultimo aggiornamento Domenica 27 Gennaio 2013 10:46 |