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Stefano Catta, non solo un medico PDF Stampa E-mail
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Lunedì 24 Dicembre 2012 00:00

Commemorazione nel centenario della nascita: 21 dicembre 2012 ex casa Comunale

di Claudio Coda

 

A cento anni dalla nascita e a trentasei dalla morte, dottor Catta era presente nella rievocazione con testimonianze, ricordi e aneddoti. Alcuni inediti.

Ma anche nell’animo di ciascuno di noi e di chi l’ha conosciuto, in quella sede, si sono ritrovati nelle memorie tracciate da Carlo e Tore Patatu.

In alcuni passi, hanno fatto vibrare le corde delle emozioni e commozioni, non solo quelle filiali di Pierfranca, Gabriella e Giuseppina, ma ridestato pure la sensibilità dei presenti che, chi per un motivo chi per altro, hanno avuto modo di conoscerlo durante la permanenza in questa comunità.

Dalla rievocazione è venuto fuori, ma era già nostra convinzione, un personaggio dal quale attingere spunti morali, popolari e pedagogici da libro Cuore. Vero è che il libro è un testo di letteratura per ragazzi, ma le riflessioni, i valori e l’etica trasmessi da quest’uomo sono stati d’esempio a un’intera generazione. Tant’è che ancora si tramanda e, in un immaginario testo Cuore tzaramntesu, ben figurerebbe.

Una personalità dal tratto gentile, quasi paterna, e sulla quale contare e affidare gioie e dolori. Così per la nascita di un figlio, così per la morte della persona cara. Anche per una banale distorsione, un incidente sul lavoro, un martellante mal di denti, la sua disponibilità era assicurata giorno e notte.

Altra cosa il ricorso esagerato al Pronto Soccorso dell’oggi, quasi un modo per liberarsi del paziente e scaricare responsabilità e approfondimenti anche per una banale sofferenza. Il freddo formalismo è entrato in un luogo sacro, dove il rapporto fiduciario, è limitato alla sola burocratica ricettazione.

Era stato nominato per condurre la salute pubblica e lui l’ha condotta in maniera bendisposta e paterna. La sua specialistica ambulatoriale e domiciliare valicava dalla ginecologia alla pediatria, dall’ortopedia all’odontoiatria, chirurgia, cardiologia e forse anche, e non solo, limitatamene al muscolo cardiaco. L’astenia provocata da... mal di cuore di signorine e giovanotti intraprendenti.

Ha meritato rispetto quanto e come lui stesso l’ha offerto agli altri, seguendo l’arco della vita di quest’abitato per ben 27 anni. Tutti erano certi di poter contare su un’adeguata cura, ma la medicina vera era altra: la carica di umanità che lui distribuiva a cuore aperto e in modo rassicurante, restando sempre vicino all’animo della popolazione e acquisendo benevolenza e fiducia di chi lo aveva eletto a uno di loro. Un sorriso, una pacca sulle spalle, era buona medicina.

A trentasei anni dalla sua morte, sono in molti a ricordarlo e mai lo accosteremo ad altre figure oramai così lontane per formazione, carattere, professionalità e, più di ogni altra cosa, buona educazione. Che quel ruolo comporta.

In ogni istante ha fatto ricorso al Giuramento di Ippocrate che doveva, la professionalità, essere unicamente basata su principi etici della solidarietà umana. Ha evitato, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che potesse recare danno al prestigio e la dignità del prezioso incarico.

È stato autorevole, sensibile e umano.

Nella ricorrenza del centenario dalla nascita, la manifestazione si è svolta nell’accogliente e qualificata sede dell’ex Municipio, allietata nel finale dal coro San Matteo interpretando un brano del loro vasto repertorio: “Babbu ‘e ogni vida.

Il Sindaco Marco Pischedda e la sua Amministrazione hanno voluto tributare e dedicargli, dando onore, una sala di quell’edificio storico: “Sala Dottor Stefano Catta – Medico Condotto 1949-1976”, esprimendo così il pensiero di tanti e dando un taglio educativo alle nuove generazioni e un profilo storico per le figure benemerite della vita di questo paese.

Scelta non di poco conto, in considerazione della giovanile età dei membri la Municipalità, per chi non ha avuto modo di conoscerlo personalmente se non attraverso i ricordi ascoltati in famiglia, che chiaramente sono stati significativi ed efficaci.

Dottor Stefano Catta è ritornato nel suo vecchio ambulatorio, da dove era partita la sua missione nel lontano 1949. Lì riposa il ricordo, nel nostro cimitero il suo corpo.

Ultimo aggiornamento Lunedì 24 Dicembre 2012 00:48
 
Commenti (1)
Grande persona
1 Giovedì 27 Dicembre 2012 14:38
Domenico
Sono certo mi ha salvato la vita. Chi mi circondava diceva senza nessuna remora che non avrei raggiunto i 15 anni. Oggi ho 64 anni, tutti vissuti alla grande nonostante qualche piccolo acciacco.


Grazie, Dottor Catta.

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