Immagini del paese
Statistiche
Tot. visite contenuti : 11402373Notizie del giorno
Un parco eolico a Chiaramonti? |
Scritto da Carlo Patatu |
Sabato 26 Aprile 2008 22:03 |
Un parco eolico potrebbe sorgere a Chiaramonti. In consiglio comunale se n'è parlato qualche giorno fa; il sindaco ha illustrato uno schema di convenzione con l'avellinese IVPC, che raccoglierà i dati per l’individuazione di siti idonei per l'impianto di pale eoliche. Il condizionale è d'obbligo, tenuto conto che la IPVC, prima di realizzare infrastrutture e strutture, vuole essere certa che le condizioni di ventilazione rispondano ai parametri richiesti. Tratteremo successivamente e nel dettaglio le problematiche inerenti al coinvolgimento del nostro territorio nel progetto. Riteniamo utile, al momento, fornire qualche dato sulla produzione di energia ‘pulita’ per mezzo di fonti rinnovabili. Nello specifico, il vento. Che, da queste parti, non manca. Diciamo subito che l'Italia importa poco meno del 20% del fabbisogno di energia elettrica. Attualmente occupiamo un posto non di prima fila nella graduatoria europea sulla diffusione delle fonti rinnovabili, con appena 36,1 Mw nel fotovoltaico e 2.726 Mw di eolico (fonte EWEA 2007). Ben poca cosa rispetto ai 22.247 Mw della Germania e ai 15.145 della Spagna. Eppure, dati alla mano, la produzione del 5% del nostro fabbisogno energetico utilizzando fonti rinnovabili ci eviterebbe d'importare petrolio quanto ne trasportano 40 superpetroliere. All'ingrosso, qualcosa come 28 milioni di barili. Con un conseguente passivo commerciale annuo di oltre due miliardi di euro (fonte ANEV 2008). Una enormità! Se poi consideriamo la Sardegna, il fabbisogno energetico è influenzato dalla presenza di industrie di base. Che, da sole, assorbono circa il 70% dell'energia elettrica consumata nell'isola. Inoltre, sebbene le utenze civili e domestiche non siano energivore come quelle industriali, c'è da dire che l'assenza di gasdotti e di reti metanifere ci obbliga alla totale dipendenza dal gasolio e dall'energia elettrica prodotta con combustibili fossili solidi e liquidi. La rete elettrica sarda appare come un sistema isolato che, finora, beneficiava di un collegamento a quella nazionale per soli 250 Mw. Il che significa che noi siamo pressoché esclusi dal libero mercato elettrico; e conseguentemente incatenati a una dipendenza dai prodotti petroliferi pari al 98%! Buone prospettive si apriranno in futuro, grazie a un imminente collegamento aggiuntivo alla rete nazionale da portare a 1.000 Mw e alla realizzazione del programmato gasdotto Algeria-Italia-Francia. Ecco perché il ricorso all'eolico appare obbligato. Un aerogeneratore ha una vita utile che si aggira su un quarto di secolo, con un EPR (energia prodotta nel corso della vita utile dell'impianto) che oscilla fra 17 e 19 punti. Le centrali a gas naturale si attestano su un quoziente di 10 EPR, a carbone su 11 e nucleari su 16. Infine, gli esperti ci dicono che mille aerogeneratori producono quanto una centrale nucleare di medie proporzioni. In assenza di pericoli e di scorie ingombranti, pericolose, difficili da smaltire. Ma allora, sarà proprio l'eolico il toccasana dei nostri mali in campo energetico? Certamente no. Perché se è vero che l’eolico ne risolve taluni, è pure vero che ne pone altri. Di problemi. Oltre tutto d'importanza non secondaria. E che ineriscono alla compatibilità ambientale, all'utilizzo intelligente del territorio, al rispetto dei siti archeologici e monumentali, alla salvaguardia del panorama e di tutto ciò che rende bella e vivibile la nostra isola. Per avere una idea del fenomeno che interessa questa regione, ecco l’elenco dei progetti presentati in Sardegna dal Luglio 2001 all'Aprile 2003; tra parentesi, il numero degli aerogeneratori (torri), che allora ammontavano a 2814: Dualchi (25), Allai-Ruinas (35), Zerfaliu (14), Erula (40), Uri (11), Sassari (24), Olmedo (8), Uta-Assemini(41), San Vito-Villaputzu-Villassalto (66), Bitti (23), Portoscuso (44), Seui-Esterzili (42), Sedini (38), Oschiri (22), Sinnai-Dolianova (64), Villamassargia-Narcao (38), Villassalto-San Vito-Sinnai-Burcei (65), Villasalto-San Vito-Villaputzu (51), Usassai(21), Alà dei Sardi-Buddusò (198), Romana (25), Ballao (30), Genico-Selegas (30), Goni (30), Sant'Andrea Frius (30), Guasila (12), Mamoiada (26), Fonni (20), Oliena (36), Macomer (73), Escalaplano (60), Tempio Pausania (66), Tula (28), Alta Nurra (7), Aritzo (23), Guspini (21), Sanluri-San Gavino-Gonnosfanadiga-Pabillonis (77), San Basilio-Siurgus Donigala (38), Nurri (26), Nulvi-Tergu(45), Dolianova-Villassalto-San Nicolò Gerrei (99), Bortigali (55), Florinas (40). Fra qualche giorno, forniremo maggiori ragguagli sul previsto parco eolico in territorio di Chiaramonti e su quelli già funzionanti nei comuni viciniori. Poi chiederemo ai lettori di esprimersi in un nuovo sondaggio. |
Ultimo aggiornamento Sabato 26 Aprile 2008 22:08 |
Commenti (13)
Ho avuto modo di vedere anche io come finiscono questi impianti, quando terminano i contributi europei. Tralici immobili che nessuno vuol più manutenzionare perchè costa troppo, o la tecnologia oramai superata e non ha più senso continuare nelle riparazioni. Vi assicuro che si rompono spesso e volentieri.
Saluti.
Penso che sia più ragionevole che il comune si indirizzi più su un impianto fotovoltaico, come ha gia fatto il comune di Mores. I cittadini Chiaramontesi saranno autosufficienti e non dovranno più pagare la bolletta della luce. I panelli verranno impiantati non sui tetti delle nostre case ,dove andrebbero a rovinare la bellezza del nostro centro storico,ma su siti come il vecchio mondezzaio di Sas Prammas , sulle coperture delle tribune tribune del campo sportivo o anche su quella del palazzotto.
E’ controproducente l’ installazione dell’ eolico , ha noi ci spetteranno solo le bricciole , si arricchirà l’ enel , l ‘ivpc penso che sia come le maggior “infrastrutture all’ Italiana” che dopo 5 anni dall ‘impianto non verranno più utilizzate e noi rimarremo con questi orrendi tralici e ancor come prima senza un posto fisso di lavoro…..
grazie per avermi fatto esprimere, un saluto fabio
Innanzi tutto devo fare i complimenti al nostro compaesano Carlo che ha creato questo bel sito che permette a tutti di incontrarsi e di confrontarsi democraticamente un saluto doveroso a tutti i naviganti per me è occasione di esprimere alcune considerazioni sull'eolico sono venuto a sapere di questo progetto qualche settimana fa ma come al solito per le solite problematiche lavorative non ho potuto incontrare alcuno dei nostri amministratori per poter approfondire.... ma in questa casa di tutti la "cosa" si sta facendo interessante in primo luogo vorrei capire come i ns amministartori si possano permettere di fare le ormai famose e abitudinarie riunini di consiglio a h indicibili decidendo su questioni cosi' importanti come ambiente e vivibilita del ns panorama senza nessuna discussione allargata a noi cittadini e svendere per poche "lire" come spesso in altri Comuni con convenzioni poco favorevoli io chiedo ai partecipanti se non sia il caso di portare le ns aspettative dal sindaco in modo da poter aprire una discussione pubblica dando ai cittadini i pro e i contro e sopratutto capire per quanto vogliono ev svendere il ns territorio visto che queste convenzioni durano almeno 20/25 anni!!!! e con quali benefici economici per i cittandini oltre i "benefici" paesaggistici PS il gruppo di minoranza come la pesa e come la pensa???? Cordiali saluti porru Maurizio
Che la Sardegna sia un'isola ventosa è un dato di fatto. Non a caso è scelta sempre più spesso come meta prediletta e adeguata per regate di tutti i tipi, dalla vela d'altura, ai kite surf al wind surf e via dicendo. Segni ineluttabili della violenza con cui soffia il vento è visibile nelle forme aereodinamiche degli alberi di ginepro e nella desolazione di ettari ed ettari di campi bruciati dalla forza del maestrale, del levante etc... Non poteva, quindi, sfuggire l'enorme business energetico che è costituito proprio dai pali eolici. A Sedini in provincia di Sassari in località "Littigheddu", il 23-06-06 è stata inaugurata la più grande struttura eolica italiana con un impianto di 36 aereogeneratori e 54 mw in grado di produrre circa 90 miliardi di kw l'anno, quanto basta per coprire il fabbisogno per circa 33mila famiglie, evitando l'emissione in atmosfera di 64mila tonnellate di anidride carbonica (CO2) e il consumo di circa 19mila tonnellate equivalenti di petrolio all'anno. .....E qui.... nasce il dilemma, invero non facile, tra sfruttamento dell'energia pulita e deturpamento ambientale costituito dall'enormi pale.......Ai posteri l'ardua sentenza???????
Siamo in democrazia, libera espressione per tutti. NON SIAMO NEANCHE PIù NEL MEDIOEVO...
TI SALUTO CON UN ABBRACCIO. MARIO.
Capisco che la scomparsa della falce e del martello ti abbiano portato alla depressione, caro immanuero, ma non capisco la tua acredine. Non ho bisogno che tu m'insegni la storia, è una vita che la studio, anzi che faccio lo storico di mestiere.
Torniamo ai parchi eolici. Io non li voglio perché mi voglio godere il paesaggio incantevole del mio paese, e non voglio il loro inquinamento ambientale. Non li voglio, perché non mi risulta che dove li hanno impiantati, la bolletta della luce sia diminuita. Lo stesso tuo ammirato Soru, se non erro, ha espresso il suo parere negativo a porre i parchi eolici in località in cui rovinerebbero il paesaggio. E allora che scopo ha il parco eolico? L'ingrasso di questi piccoli comuni, ormai in Belgio liquidati? L'ingrasso dei proprietari dei terreni, ceduti per le pale eoliche; il guadagno facile delle impresette che gettano cemente nei costoni delle nostre colline e montagne? Nella mia casetta di Chiaramonti, il vento, qualche giorno mi travolgerà, ed io la pala eolica la metterei, se mi permettesse un risparmio nella bolletta, ma non è così!
Non mi resta che pregare. Se per te la preghiera non è un valore, per me lo è, Mario Soddu, ed io ho diritto di credere ai miei santi così come tu hai diritto di disprezzare i santi, i preti, il papa.
Amezusvidere, mandigapreideros di Jemappes e Chiaramonti! Non vorrai insegnarci la via del progresso! Il 1948 è lontano. Mario, Mario
DIOS ES POR EL PROGRESO E LOS CURA, SON POR REZAR LA REGRESIÔN. (I preti sono per il regresso) Le eoliche non inquinano niente, sotto i pali cresce l'erba, gli animali la possono mangiare, non nuoce alla salute, né animale e tanto meno umana. In un campo di concentramento,c'era un fumaiolo che sputava fuori il fumo della carne umana bruciare e, allo stesso tempo, inquinava l'aria... Il progresso deve andare avanti, l'uomo va per la conquista dello spazio, per un giorno trasferirsi altrove... Siamo indietro di alcuni secoli, per causa della religione. La condanna a morte di Galileo é uno dei più grandi sacrilegi della storia... Ancora attualmente il clero si intromette negli affari dello Stato. Anche Napoleone era per il progresso, difatti in Egitto andò con un migliaio di architetti, scienziati, ingegneri, etc. etc. Ha fatto arrestare il papa, l'allora Pio VII, che il suo vero cognome era Chiaromonti, perché si intrometteva negli affari dello Stato Per quanto riguarda le eoliche: una sola puô produrre energia per 4000 persone. Energia pulita, indefinibile, durabile e senza nessuna necessità di carburante. I proprietari del terreno utilizzato sono risarciti molto bene in migliaia di euro l'anno. E'meglio un picchetto di acciaio che una torre che sputa fuori anidride carbonica inquinando l'aria. Le hanno installate in quasi tutta L'EUROPA, in AMERICA, CINA, insomma le eoliche saranno le produtrici pulite d'energia del futuro.
In Francia il 90% della popolazione é favorevole alla produzione d'ernergia pulita. Le centrali nucleari sappiamo cosa possono causare, vedi Chernobyl in Russia... Le eoliche le piazzano a un minimo di 400 m. dal centro abitato, non fa rumore, é smontabile. Le possono anche abbassare, cioé coricare se c'é tempesta grave, nel giro di 30 minuti. Eolo é un nome greco (Aiolos) e cioé un nome dato dagli antichi greci al Dio del viento. Il nome vuole dire anche rapido, vivo, e cioé produzione rapida. Nell'antichità i mulini a vento convertivano l'energia eolica in energia meccanica, utile per macinare il grano. E ancora oggi se ne trovano per pompare acqua per irrigare i campi. Già nel 1888 Charles F. Brush ha costruito una piccola eolica per alimentare la sua casa di elettricità.
La prima eolica industriale generatrice di elettricità é messa a punto dal danese Paul La Cour nel 1890. Questa tecnologia é rimasta nel cassetto a causa dello shok petrolifero; le multinazionali avevano capito che il loro capitale sarebbe aumentato più facilmente che impiantando le eoliche. Risultato, il clima é rovinato causa del petrolio e dei capitalisti. Dopo la crisi mondiale del petrolio degli anni 70, riprendono lo sviluppo delle eoliche. L'Olanda di Van Gogh é una grande produttrice di elettricità eolica. Gli Olandesi l'avevano capito da molto, con i loro mulini a vento. Van Gogh ne ha fatto anche dei ritratti, vuole dire che le eoliche piacevano anche a lui..! Ora... pregare i santi protettori dei paesi é solo fantascienza..
Se potessero oggi il clero avrebbero fatto ritirare tutti i computer dalla circolazione ai privati, lasciandoli solo a scopo di lavoro negli uffici. Perché la classe media é molto istruita grazie al computer... Allora dico: Ajô!! smettiamola con questi miracoli, perché il mondo ride di noi Italiani. Sono d'accordo con il simpatico cugino professore Tedde, che saluto con affetto, di rimettere le pale al nostro mulino a vento, sarebbe molto bello. Con degli scalini interni per salire sopra. Perô..! i soldi dove li prende il comune..? Fra poco L'ICI per la prima casa é finita..! Le casse saranno ancora più vuote..! UN CARO SALUTO A TUTTI E IN PARTICOLARE ALLA REDAZIONE. MARIO SODDU
Io credo che le ditte che piazzano l'eolico puntino ai fondi europei e basta. Ai Comuni vanno le bricciole che si danno alle galline. Poi è un mistero. Quali vantaggi sulla bolletta Enel che pago salata pur consumando zero, visto che posso soggiornare così poco in paese? Quanta energia producono i parchi di Nulvi e di Bortigiadas e che vantaggi vanno agli abitanti? Sono contrarissimo, in queste operazioni c'è poca trasparenza, molto inquinamento ambientale, molto affari e politica. Maledetti guastatori del bello!
Rimettiamo le pale al nostro Mulino a vento e abbellirà il nostro incantevole paese di collina. Prego tutti i nostri santi protettori da San Matteo a Santa Giusta, da Santa Maria Maddalena e Santa Maria Bambina, alla Vergine del Rosario e del Carmelo eppure, da ultimo, a San Pio da Pietrelcina, perché ottengano dal Signore di allontanare da noi questo sfacelo che deturpa quanto di bello abbiamo. E ché, non ci basta la brezza suina di valle, certe brutte case campestri, certe costruzioni che hanno tolto respiro alle passeggiate, certi palazzacci? Vogliamo rovinarci le vedute dei nostri eterni colli che ci offrono in primavera e in autunno la dolcezza del verde e d'estate il giallo vangoghiano delle tanche solitarie. Quod Deus avertat!
Mi risulta che l'eventuale creazione del parco eolico consentirebbe al Comune di percepire una piccola percentuale dei guadagni conseguiti dalla IPVC. Mi sembra di aver capito, inoltre, che altri Comuni della penisola percepiscano guadagni fino a 4 volte più alti da quelli proposti al nostro Comune. Sembra che l'amministrazione comunale non abbia valutato altre proposte, più vantaggiose, da altre società...Mi chiedo perchè affidarsi al primo che arriva senza guardarsi bene intorno! Eppure quando si va a far la spesa o a cambiare la macchina ci si rivolge a chi offre il miglior prodotto al minor prezzo! Che strana l'Italia. --- Fra qualche giorno, daremo conto di ciò che si è fatto (e si va facendo) in alcuni comuni del circondario e in altri della Penisola. Al momento, siamo impegnati ad acquisire i dati indispensabili per avere un panorama sufficientemente chiaro del problema. c.p.