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Sa ‘innenna in piatta |
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Venerdì 19 Ottobre 2012 19:30 |
Note liete e tristi da una giornata trascorsa con i dirigenti del Circolo culturale sardo di Vimodrone (Milano) di Paolo Pulina
1. Domenica 14 ottobre ho partecipato a Vimodrone (alle porte di Milano) alla manifestazione “Sa Binnenna a s’Antiga” (La vendemmi all’antica).
L’evento è stato organizzato dal locale Circolo culturale sardo “La Quercia”, presieduto da Carlo Casula, a conclusione di un weekend dedicato – attraverso un percorso didattico di alto livello guidato da Paolo Defendenti, docente nazionale assaggiatori e responsabili dell’area didattica di Vitis-wine – alla conoscenza del vino (e alla valorizzazione in particolare di quello sardo) e al modo migliore di apprezzarne il gusto.
Tutto ciò ha suscitato tante memorie nostalgiche nei grandi, con discussione anche dei differenti termini con cui la parola “vendemmia” è indicata nelle diverse sotto-aree linguistiche della Sardegna: benninna, binnenna, binnenni, vinnenna, binnennera, binnennonzu.
Commossa dalla grande partecipazione di pubblico alla storia di come l’uva diventa vino, l’acqua del cielo nel pomeriggio si è tenuta a distanza e si è presentata solo dopo la fine dell’applaudito concerto di Antonio Carta, Santi Isgrò e Giovanni Lanfranchi.
Complimenti quindi a Carlo Casula e a tutti i suoi valenti collaboratori: tutti vincitori.
2. Nell’occasione ho ritrovato l’amico Giuseppe Burghesu, originario di Cossoine (Sassari), tra i soci fondatori e dirigente “storico” dell’associazione dei sardi di Vimodrone.
Mi ha consegnato questi suoi versi dedicati alla memoria di Pietro Piras, originario di Nulvi (Sassari), recentemente scomparso, che fu anche lui fondatore e dirigente della stessa associazione. Ben volentieri li sottopongo all’attenzione dei lettori di questo sito.
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In ricordo di Pietro Piras di Giuseppe Burghesu
A daghi fis in sa vida terrena, Fis orgogliosu, attivu e cuntentu; Tando disturbos aias appena, Però a su coro as fattu interventu: In cue as cominzadu su turmentu, T’as postu a su bersagliu sa carena. Sas cosas sempre andende fin a toltu: in battor-battor’otto Pedru est moltu.
Amus ingrandidu sa fotografia, amus postu in bacheca su ritrattu: Carlo opera bella inoghe at fattu, Sa mente tua bi cheriat ebbia. Pare sias ancora in cumpagnia Brullende e manighende in su piattu, Arrustende polcheddos in su fogu. Sempre in mente t’amus in custu logu. |
Ultimo aggiornamento Venerdì 19 Ottobre 2012 19:44 |