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I nomi dei luoghi di Chiaramonti: A come... PDF Stampa E-mail
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Domenica 05 Agosto 2012 21:58

Ecco i toponimi riguardanti il territorio di Chiaramonti e che, individuati da Mauro Maxia, cominciano con la lettera "A". (c.p.)

Abba 'e sa pedra (S'), ovvero la sorgente della roccia. Il Panedda riferisce di un identico idronimo cui dà il valore di "la fonte della (lastra di) pietra.

'Adde chèja, ossia "valle della chiesa (di Santa Maria Maddalena)". Questa valle prende il nome dalla presenza, lungo il suo declivio meridionale, della chiesa romanica di Santa Maria Maddalena, già parrocchia dell'estinto villaggio medievale di Orria Pitzinna. V. più avanti le voci collegate: Badde chèja e Nuraghe Badde chèja.

'Adde dòas, "valle delle fasce parafuoco".

'Adde filighèsa, "valle dove abbondano le felci". V. più avanti la voce collegata: Badde filighèsa.

'Adde Jòlzi, "valle di Giorgio", nome proprio. V. più avanti la voce collegata: Badde Jòlzi.

'Àdu nulvèsu, "il guado nulvese". V. più avanti la voce collegata: Badu nulvèsu.

Agantìnu (Su), "il (terreno) non coltivato". Vedi più avanti la voce collegata Bagantìnu e Nuraghe su 'Àgantìnu.

‘Ajànu (Su). Sull'identità del presunto "scapolo" che il toponimo pare sottendere, la tradizione locale tace completamente. La sua origine più probabile pare quella del nome proprio latino Aianus o Baianus con normale aferesi della bilabiale sonora iniziale. Il significato sarà quello di "(sito, proprietà di) Aianus o Baianus, nome proprio. V. più avanti voce collegata: Nuraghe su Ajànu.

Alèsciu (Alessiu). Localmente non si conoscono né il periodo di insorgenza né il significato del toponimo. Vari problemi, sia di carattere geografico che fonetico, ne rendono improbabile una correlazione con il barbaricino alàsiu pur essendo questa voce riportata M. Siddi (Clima e vegetazione della provincia di Sassari, p. 341) fra i fitonimi del settentrione sardo. Ugualmente costosa appare un'origine dal nome proprio latino Aleius. Probabilmente si tratta di un esito locale del nome italiano Alessio mediato dal corsoAlèsiu (Falcucci 392), forse retaggio dell'antica presenza di coloni còrsi che nei secoli scorsi arrivarono ad occupare quasi interamente l'area del Monte Sassu. Sul digradamento da sorda a sonora e a fricativa palatoalveolare della consonante sibilante s.

Almìdda nòa, "l'appezzamento nuovo del timo serpillo". Indica un appezzamento posto all'interno della località Cobèsciu (v. più avanti).

Alzòla rùja, "aia rossa".

Arròccu (S'), "il recinto del bestiame. V. più avanti le voci collegate: Punta de s'arròccu e Nuraghe de s'arròccu.

Aspru (S'), "luogo erto e sterile". La natura dei siti rende meno probabile una derivazione di questi toponimi, specialmente il secondo e il terzo, dal cognome e soprannome medievale Aspru, così come ipotizzato dal Pittau. Tale interpretazione sembra più congrua per le due località di Chiaramonti e Nulvi.

Attadìnu (S'), "il (luogo) ricco di selce". Deriva dal logudorese (pedra) attalzina, letteralmente pietra acciaiosa, cioè dura e tagliente come l'acciaio. V. voce Attàlzu che segue.

Attàlza (S'), letteralmente "la (località) acciaiosa". Il termine si riferisce ai suoli ricchi di selce presenti in questa zona, situata al centro del comprensorio interessato dal ritrovamento di reperti risalenti al Paleolitico Inferiore (logudorese pedra attàlza, "pietra acciaiosa, tagliente". V. la voce che precede Attadìnu.

Aùri, probabilmente "carpino nero", albero (aùrri) con esito della r scempia, la presenza di questo toponimo in territorio anglonese, ma specialmente chiaramontese, è utile per ipotizzare una diffusione pansarda del vocabolo e confermare quanto prospettato a proposito del membro tzara del toponimo Tzaramonte. Se ne può dedurre che nei fitonomi anglonesi lo strato paleosardo è meno ricco non perché questa regione non fosse interessata dalle medesime correnti linguistiche maggiormente e meglio attestate nel centro dell'isola, ma per via dell'intensa romanizzazione che produsse uno strato in gran parte sostitutivo di quello precedente. La locale pronuncia del toponimo senza alcun articolo rende meno probabile una derivazione dal nome proprio latino Saurius o Saburius attraverso l'afferesi della sibilante sorda iniziale interpretata come articolo.

Cfr. MAURO MAXIA, I nomi di luogo dell'Anglona e della Bassa valle del Coghinas, ed. Il Torchietto, Ozieri 1994, pagg. 65-78.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 31 Ottobre 2012 10:32
 

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