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Francesco Cossiga, amico degli emigrati sardi |
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Martedì 16 Agosto 2011 19:20 |
di Paolo Pulina
Un anno fa, il 17 agosto 2010, moriva Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica italiana, nato a Sassari il 26 luglio 1928.
Presso gli emigrati sardi Francesco Cossiga ha sempre goduto della considerazione di "padre nobile" della sardità: ha sempre surrogato la lacunosa memoria dei manuali di storia nazionale riferendo le vicende cruciali della storia e della cultura della Sardegna; ha sempre appoggiato senza tentennamenti le rivendicazioni del mondo dell'emigrazione sarda riguardo al diritto ad avere una permanente e concreta "continuità territoriale" con il resto del continente, cioè la concessione, nei trasporti da e per la Sardegna, di tariffe agevolate in grado di compensare almeno parzialmente gli svantaggi dell'insularità.
Ma Cossiga non è stato soltanto "ambasciatore" autorevole, in Italia e nel mondo, della Sardegna (da lui definita "nobile e prediletta Terra di origine") ma anche conoscitore non superficiale delle peculiarità storiche, culturali e linguistiche dell'isola.
Aveva avuto un bisnonno poeta, Bainzu Cossiga (Chiaramonti - SS 1809-1855), autore in particolare di un insieme di poesie religiose in limba che furono pubblicate con il titolo “Su Poeta Christianu - o siat Sa Doctrinetta in sonettos logudoresos cum algunas cantoneddas sacras”.
In un testo del 2005 Cossiga scrisse: "Personalmente ho sempre riconosciuto, senza esclusioni, tutti gli appartenenti alla mia ascendenza e in particolare mi sono sempre dimostrato fiero di questo antenato poeta, al quale probabilmente devo la fase creativa che caratterizza la mia attuale fase di comunicatore che è di distanza critica e di osservazione partecipata della politica.
“[...] Il patrimonio di intelligenza e di sapere della oralità primaria è sempre stato alla base della cultura sarda. Questa cultura ha saputo resistere, proprio grazie ai suoi poeti in lingua sarda, alla massiccia compressione esercitata dai governi e perciò dalla scuola e dalla politica degli investimenti industriali".
Cossiga è stato un esempio della verità dei versi del non sardo Vincenzo Cardarelli: "Ed è così che il sardo mai tradirà la sua terra fedele".
Dell'onore e dell'onere di questa responsabilità sono coscienti, anche grazie a Cossiga, gli emigrati sardi nell'Italia continentale e nel mondo.
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Ultimo aggiornamento Martedì 16 Agosto 2011 21:35 |