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Berlusconi in sella per la terza volta |
Scritto da Carlo Patatu |
Martedì 15 Aprile 2008 14:06 |
Il voto degli Italiani (e dei Sardi) ha riconsegnato l’Italia a Berlusconi. Per la terza volta. Una vittoria ampiamente prevista, sia dai sondaggi che dagli umori raccolti alla spicciolata qua e là per la strada. La sconfitta del Partito Democratico, spiace dirlo perché chi scrive gli ha dato il voto, rappresenta una lezione severa che gli elettori hanno voluto dare a chi, in due anni di governo, ha cincischiato troppo, occupandosi di tutto e di più; per concludere con poche cose (fatte anche bene), ma che l’armata Brancaleone della maggioranza uscente non è riuscita nemmeno a mettere in vetrina con un minimo di decenza. La Sinistra Arcobaleno, vera spina nel fianco di Prodi, scompare da Camera e Senato. Anche per i puri e duri una punizione meritata, posto che, invece di affrontare con realismo i problemi, hanno continuato ad agire come se al governo ci stessero gli altri; e non anche loro. Brutta cosa tenere il piede in due staffe; e cioè interpretare contemporaneamente due ruoli: maggioranza e opposizione. La gente lo ha capito e si è comportata di conseguenza. Quando si dispone solamente di acqua e farina, con l’impasto si può fare il pane. O la pasta. Ma non biscotti, papassini o torte. Piacerebbe a tutti fare i miracoli; ma non si può.Due note positive. Il voto ha premiato le coalizioni forti e ha accentuato la polarizzazione. Pertanto, chi ha vinto dispone di una maggioranza a prova di bomba, che gli permetterà di governare senza alibi di sorta. Il nuovo governo potrà esercitare il mandato popolare con numeri più che sufficienti per attuare il proprio programma elettorale. Chi ha perso, e ci riferiamo in particolare al Partito Democratico, lo ha ammesso subito, con signorilità e stile. Senza arzigogoli e senza tirare in ballo brogli o altre diavolerie inesistenti. Ora non c’è che attendere gli eventi e l’attuazione delle mirabolanti promesse fatte in campagna elettorale. Per concludere, pubblichiamo di seguito una tabella, nella quale abbiamo riportato i voti in percentuale dei partiti maggiori, espressi per Camera e Senato a Chiaramonti, in Sardegna e, complessivamente, in Italia. La foto mostra il caseggiato della scuola elementare, che ha ospitato i seggi elettorali
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Ultimo aggiornamento Martedì 15 Aprile 2008 16:49 |
Non so come finirà il dibattito, spero si riprendano dallo scoramento seguito alla sconfitta. La mia riflessione, però è questa: discutono di una società politica dell'era degli asinelli, in un era di elefanti. Questo non significa che non abbiano le loro ragioni, ma ognuno può vedere che l'elettorato italiano si misura politicamente con altri strumenti. Continuo ad apprezzarli tuttavia (pur non condividendone l'ideologia). Sono appassionati, credono in quello che dicono e deriderli sarebbe disdicevole. Le radici della nostra Repubblica affondano anche nelle loro idee e oserei dire nel Vangelo. Il fallimento del comunismo in Russia e altrove non significa che, tolto il materialismo storico, vadano recuperate nell'azione dei governanti, l'anelito alla giustizia sociale degli strati non abbienti, degli ultimi insiti nel marxismo di Antonio Gramsci, lucido e onesto intellettuale, testimone e martire delle sue idee di liberazione dei diseredati. Al giovane rosso che dovrebbe avere il coraggio di firmarsi. Non è mica una vergogna l'appartenenza a Rifondazione comunista o alla Confraternita dei Creduloni-Bigotti- Democristiani (anche). Ciò che importa è la testimonianza. Vada a leggersi le peripezie del Santo Re Davide.
La seconda riflessione riguarda la possibilità di realizzazione del programma proposto dai vincitori. E non alludo al mantenimento delle promesse (peraltro comprensibili) fatte alla vigilia elettorale. Ho un'età e un'esperienza che mi hanno vaccinato contro simili amenità. Sia che provengano da destra, sia che provengano da sinistra. La mia preoccupazione nasce proprio dal fatto che esso venga realizzato nella sua interezza, partendo da un punto che la Lega ha collocato al primo posto: il federalismo fiscale. Se esso sarà attuato, ci sarà poco da ridere. Altro che abolizione dell'ICI (tra l'altro non possibile senza l'introduzione di altre tasse in favore dei Comuni) e del bollo auto! Forse sarebbe il caso di riflettere un po' più seriamente sugli effetti deleteri che esso produrrebbe sull'economia delle regioni più povere. Vedremo! Comunque, auguri di buon lavoro ai neoeletti e a tutto il Parlamento.
Alcuni giorni fa si è manifestato pubblicamente, tramite un articolo sulla Nuova, l'orientamento politico verso lo stesso PD di “diversi” assessori e consiglieri del nostro Comune (ma non era una lista civica?).
Pertanto spero che, da oggi in avanti, non demorda ed inizi ad attaccare seriamente il pessimo operato degli amministratori facenti parte della componente del Partito democratico in Comune.
Cordiali saluti, Alfonso
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Non vogliate consegnare a me la bandiera dell'opposizione a tutti i costi. Io non porterò quel vessillo. Un'opposizione siede in consiglio comunale ed è legittimata a osservare, controllare, criticare, proporre. A noi, uomini della strada (e quindi anche a te, caro Alfonso), il compito di essere ugualmente vigili e propositivi. La critica fine a se stessa non porta lontano.
Grazie e auguri, comunque.
c.p.
Da anni aspettavamo la semplificazione parlamentare delle forze politiche, ora ci siamo, speriamo bene. Nessun rimpianto per la mancanza di falce e martello, la prima cara ai nostri genitori contadini e utile per la mietitura, il martello caro ai nostri artigiani (chi non ricorda l'incessante martellare di mastru Micheli in piatta. (Carlo, Carlo riprendi la penna e ravvivaci il ricordo dei nostri artigiani. Parti per il terzo volume!).
Coraggioso il percorso asinello-la margherita-PD è davvero uno snodo storico del quale dobbiamo essere riconoscenti ai promotori Parisi, Prodi, Rutelli e Veltroni. Un governo forte e una forte opposizione costituiscono il sale della democrazia.
Nessun governo, poi, è onnipotente né tutto dipende dai governanti. Molto dipende da ciascuno di noi. Che il buon Dio ce la mandi davvero buona. Non bisogna demonizzare nessuno. Osserviamo e ci regoleremo alle prossime elezioni.
A mezusvidere! Angelino Tedde