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Sos Tres Res in domo mia |
Scritto da Carlo Patatu |
Mercoledì 05 Gennaio 2011 23:29 |
Sos Tres Res mi hanno fatto visita, poco fa. Materializzandosi nell’oscurità e facendo risuonare nell’aria il loro canto armonioso a me noto e caro. Mi ero ormai rassegnato all’idea di non risentire più quella cantata, dolce e melanconica a un tempo. E invece mi sono sbagliato. Ancora una volta. Meglio così.
I tentativi fatti qualche anno addietro da un gruppo di volenterosi della Pro Loco e del Coro Tzaramonte non avevano sortito i risultati attesi. Pertanto la cosa non aveva avuto seguito. Ecco perché, qualche ora fa, mentre mi accingevo a mettermi a tavola, dalla strada mi è giunto l’attacco di quel canto straordinario: “S’avvian sos Tres Res in giusta ghìa...”.
Una rappresentanza corposa del Coro Tzaramonte e della Pro Loco, coi rispettivi presidenti, ha eseguito la cantata in modo egregio. Come non mi accadeva di udire da tempo. Gratificandomi (gratificandoci) di ben due versioni: quella tradizionale, antica, già eseguita dai mitici Frades Drettos, subito seguita da un’altra edizione sul tema della canzone siciliana “Vitti ‘na crozza supra ‘nu cannuni...”. Infine un bis dentro casa, dopo il brindisi.
Ascoltare il coro e fare un salto a ritroso di mezzo secolo è stato tutt’uno. Sono tornato agli anni Sessanta del Novecento. Quando, divisi in gruppi antagonisi, allora giovani, ci sfidavamo a chi era più bravo a cantare “Sos Tres Res” per le strade del paese. E siccome ci piaceva essere dissacratori e stare fuori dagli schemi tradizionali, ogni anno cambiavamo il tema musicale della cantata. Scegliendolo fra quelli delle canzoni più in voga.
Fu così che un trio composto da Cesare Soma (oggi maresciallo di Marina a riposo), Gregorio Cossiga (ora meccanico in pensione) e un panettiere forestiero di cui non ricordo più il nome (suonava la chitarra), lanciarono “Sos Tres Res” eseguendolo sul tema musicale del celebre canto siciliano “Vitti ‘na crozza...”. Ebbe successo. Poco fa ho avuto il piacere di risentirlo ancora quel canto. Restando commosso.
I miei due nipotini, che già parlano con accento siciliano, hanno ascoltato incuriositi il coro (essi, in realtà, erano in attesa della Befana...). Pur senza comprendere alcunché di quel che si cantava. Né sardo, né siciliano. Ma importa poco. Sono felice che gli sia stata offerta l’occasione di assistere a un evento che diviene ogni giorno più raro. E che, ineluttabilmente, pare destinato a scomparire.
Perciò sono molto grato agli amici del Coro Tzaramonte e della Pro Loco. I quali, nello sforzo lodevole di rinverdire la bella consuetudine, hanno regalato a me e ai miei familiari (ma anche ad altri, in paese) una bella occasione per rifare un tuffo nel passato.
Grazie, amici. E tanti, tanti auguri per le attività future del Coro e della Pro Loco. --- Nota: Francesco Brundu, che fa parte de su coro 'e Tzaramonte e che naturalmente ha partecipato alla cantata, ha pure filmato l'evento, provvedendo a pubblicarlo su Youtube. Per vederlo e sentire il coro che canta davanti a casa mia, cliccare qui. |
Ultimo aggiornamento Giovedì 13 Gennaio 2011 00:03 |
Tore quel de Milan inviato "speciale" Famiglia Patatu.
Non vedersi non vuol dire che fa freddo, io non vi ho visto, ma ho sentito nel cuore la gioia del Maestro, ben descritta come suo solito sa fare. Ho sentito il calore dei componenti "SOS TRES RES" una cosa semplice, fatta col cuore, molto calorosa. Chi ha freddo può unirTsi ai QUATTRO.
QUATTRO APOSTOLI. QUATTRO DELL'AVE MARIA. QUATTRO AMICI AL BAR CHE VOLEVANO CAMBIARE IL MONDO. SI INIZIA CON QUATRO+QUATTRO.
Approfitto per ringraziare il Maestro, Dottor Carlo Patatu e tutta la sua grande famiglia, hanno lavorato per noi naviganti, a Natale, a Capodanno, alla Befana, comprese la vigilie di tutte le festività. Tutto questo emana molto calore umano, anche attraverso questo gelido computer. Chi ha freddo sa dove scaldarsi.
Sono le ore 00,30 Salvatore inviato speciale Famiglia Patatu saluta calorosamente tutti coloro che si sentono "SOS TRES RES"
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Dunque la "compagnia dei quattro" ora di componenti ne conta cinque. Sia pure con un volo virtuale, ti ci sei aggregato tu. Hai fatto bene, caro Tore, a partecipare, ancorché dustante molti chilometri, alle emozioni che "Sos Tres Res Zaramontesos" hanno saputo suscitare in me come in altri, la notte del 5 Gennaio scorso. Ancora grazie per avere cantato per me, sia pure col pensiero. Un saluto affettuoso all' "inviato" Tore Perinu. Per me resti sempre e comunque Tore. Va bene così? (c.p.)
basta una chitarra e un buon bicchiere di vino x stare assieme????........ a voi che siete tanto fedeli alle parole della chiesa........ NON VI O VISTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! forse x il troppo freddo.... tra noi uomini???? forse xche non siamo più tanto umili??? forse xche tutti siamo impegnati a giudicare e non abbiamo piu tempo x stare tutti assieme????? quattro gatti con due chitarre e un buon bicchiere di vino hanno passato una bellisima serata. Grazie Carlo
P.S dettata dal cuore.... molto polemica....... non serve essere un inviato ....... io la vivo giorno x giorno e nel mio piccolo ho capito che quando NOI CHIARAMONTESI fachimus abberu non bi nd'ada pro niunu ......
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Grazie a te, Francesco. Grazie ancora a voi tutti. Peccato che un fastidioso mal di gola mi abbia consigliato prudentemente di non prendere freddo. Altrimenti, dimenticando i miei quasi 75 anni, mi sarei accodato a voi molto volentieri, ieri sera. Auguri! E a un'ater'annu mezus! (c.p.)