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Audace furto in un casolare a Sas Baddes |
Scritto da Carlo Patatu |
Giovedì 03 Aprile 2008 00:09 |
I soliti ignoti in edizione notturna hanno preso di mira il casolare di un’azienda agro-pastorale e l’hanno ripulito a dovere. A farne le spese sono stati Paolo Lostia e le sorelle, comproprietari di un ovile in regione Sas Baddes, a poco più di 2 chilometri dall’abitato e sulla provinciale Chiaramonti-Erula. È stato lo stesso Lostia a scoprire l’accaduto, nelle prime ore di stamani, quando si è recato in campagna per il disbrigo delle faccende consuete. In primis la mungitura delle pecore. Le porte forzate e certo disordine all’interno sono stati i segnali della sorpresa sgradita che lo attendeva. Un rapido giro per le stanze, il magazzino e la cantina gli hanno permesso, in un batter d’occhio, di accertare la gravità del danno procuratogli dagli incursori notturni. I ladri avevano portato via salsicce, salami e prosciutti (il prodotto di ben tre maiali!) e l’intera provvista del formaggio stivato in cantina. Avevano preso pure il volo tutti gli oggetti in rame antico (pentole, casseruole, coperchi e altri contenitori), ricordi di famiglia e che ormai non si usano più, sostituiti dai più razionali recipienti in acciaio inossidabile. Ma i ladri avevano portato via anche quelli. All’appello mancavano inoltre le selle in cuoio, delle quali una particolarmente pregiata e che i Lostia, proprio in ricordo del padre scomparso, avevano fatto restaurare di recente. Nel carniere dei malfattori sono pure finiti un bel giogo in legno antico con tutti i finimenti in cuoio e altre suppellettili come le pale per cuocere il pane e altri utensili per il governo del forno a legna. In breve, è stato risparmiato soltanto il mobilio, fatta eccezione per il televisore, sparito anch’esso. Di prammatica, la denuncia ai carabinieri e la mesta compilazione della lista delle cose portate via. Con la speranza (sicuramente vana) di poter venire a capo di qualcosa. E di qualcuno. Resta, a noi che abbiamo scelto di vivere in questo bel paese, l’indignazione per quanto ci è dato di registrare, di tanto in tanto, sul versante della cronaca nera. L’imbarbarimento della vita a Chiaramonti è un qualcosa che non può non preoccuparci. Episodi spiacevoli e inquietanti vanno rincorrendosi a ritmo ormai incalzante. E poiché le lamentationes non hanno mai risolto alcun problema, né l’indifferenza e il silenzio (praticati per amore del quieto vivere...) hanno funzionato da freno (anzi!), è tempo che ci si rimbocchi le maniche e che il Comune finalmente si decida a mettere sul tavolo della discussione i termini del problema. Non per risolverlo in via definitiva (siamo consapevoli di quanto ciò sia difficile); ma almeno per ricercarne la genesi e proporre terapie praticabili. Per stringerci insieme e farci coraggio. Guai a lasciar sole le vittime delle violenze e dei ladrocini! |
Ultimo aggiornamento Giovedì 03 Aprile 2008 00:18 |
Commenti (4)
Farsi le provviste (Grattos) è molto più facile. Sicuramente è gente senza scrupoli, malvagia, capace a tutto pur di vivere a spese altrui. I pastori dovrebbero mettere dei sistemi d'allarme, come fanno nei grandi negozi e industrie. Visto che adesso non è a tutti che piace dormire in campagna, in particolare dopo sposati...!
Rubare è molto più facile di prima. La nuova tecnologia favorisce anche questo. Con i cellulari, i malfattori hanno una copertura da veri 007.
Vendere gli oggetti di valore non sarà facile, nei paesi vicini...! Nei furti c'è sempre complicità (paesana con sos furisteris). Se sono giovani è perche hanno bisogno di soldi per rifornirsi di sostanze che fanno loro dimenticare la malinconia, i misfatti e la tristezza, per sopravvivere senza lavoro.
MI DISPIACE PER LA FAMIGLIA LOSTIA