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Tombe profanate, lettera aperta al Sindaco e ai Consiglieri comunali |
Scritto da Carlo Patatu |
Martedì 01 Aprile 2008 14:50 |
Due tombe del nostro cimitero sono state profanate, qualche giorno fa. Le immagini di tre defunti sono state ridotte in frantumi. Fra queste, quella di un adolescente rapito alla vita quando appena vi si affacciava, fiducioso, timido e trepidante come i suoi coetanei. Peraltro più fortunati di lui. Il gesto, che non trova precedenti nella storia di Chiaramonti per modalità e gravità, ha destato impressione profonda in questa popolazione. Sebbene per lunghi anni, in un passato ormai remoto, sia stata adusa a ben altro. Il nostro servizio, pubblicato su questo sito nel pomeriggio di mercoledì, subito dopo la scoperta del gestaccio, è stato oggetto di centinaia di contatti. Numerosi i messaggi pervenuti, e da noi pubblicati integralmente, per manifestare indignazione e rabbia. Ma anche per esprimere solidarietà ai familiari dei morti insultati e offesi.In paese abbiamo parlato tanto dell'accaduto. Nelle case, in piazza, sui luoghi di lavoro, al bar. Quasi a volerci scrollare di dosso una colpa che ciascuno di noi si sente addosso. Pur senza ragione. In una comunità, piccola o grande che sia (Napoli insegna), i comportamenti individuali, specie se censurabili, si trasformano in colpe collettive. Ecco perché finisce col patirne la responsabilità anche chi responsabile non è. Ebbene, di tutto ciò non sembra che vi siate accorti voi, rappresentanti del Popolo. Voi soltanto avete taciuto su quanto è accaduto. Nemmeno un sussulto di sensibilità vi ha suggerito di spendere qualche parola sulla triste vicenda. Qualche parola, non tante. E invece niente. In presenza di una fatto così grave, avete risposto con un silenzio assordante! Eppure, meno di 24 ore dopo la notizia dell'accaduto, e cioè alle ore 13,30 di Giovedì 27 (che stravaganza, caro Sindaco, convocare il consiglio all'ora di pranzo!), vi siete riuniti per discutere con urgenza di abbattimento delle barriere architettoniche. L'occasione poteva essere propizia per parlare anche del fattaccio, scoperto in cimitero il giorno prima. Invece niente! Vi siete limitati a liquidare l'argomento all'ordine del giorno con una discussione fugace e sbrigativa. Dopo di che, tutti a tavola. Tardivamente (Domenica 30 marzo), il Sindaco ha dichiarato alla "Nuova" che si trattava di "un atto grave, da deprecare". Alla buonora! Un conto è esprimere un parere a titolo personale, peraltro con avarizia di argomenti; altra cosa è il pronunciamento del Consiglio comunale. Della massima assise cittadina, intendiamo dire. E cioè dei rappresentanti del Popolo riuniti in forma solenne. La condanna del gesto (e non una sbrigativa deprecazione), unita alla manifestazione doverosa della solidarietà dovuta ai familiari dei defunti offesi, era (lo è ancora) un atto dovuto da parte di chi, eletto dai cittadini, presume di rappresentarli. Ma ciò può fare unicamente chi sa stare vicino alla gente. Soprattutto quando ce n'è bisogno. Il che, questa volta, non è accaduto. Peccato!
Le foto: a sinistra, un particolare di una tomba profanata; a destra: il palazzo Falchi-Madau, che ospita la sala del Consiglio comunale. |
Ultimo aggiornamento Martedì 01 Aprile 2008 20:13 |
Commenti (4)
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Grazie a te, Marco. E auguri!
cp
Si lasci la politica e si rispettino i defunti.
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Caro lettore Marco (anonimo a metà), t'invito a rileggere i pezzi sulle tombe profanate e vedrai che in entrambi, appena sotto il titolo, appare la firma dell'autore, che sono io. Fatti come quello denunciato da questo sito non sono da tenere nascosti; ma vanno portati in piazza e sottoposti all'attenzione dell'opinione pubblica. Tutti devono sapere quel che accade in questo paese. Rifletti un po': a chi giova il silenzio? E poi, chi deve decidere se tacere e su che cosa?
Quanto al sito, si regge nella misura in cui offre un servizio che i lettori ritengono apprezzabile. Sono loro i veri giudici. In relazione alla politica, credo che ciascuno di noi (tu compreso) fa politica quando opera una scelta di campo o di opinione su un determinato accadimento. Tu fai politica quando affermi che le cose sgradevoli devono essere ignorate; io la faccio ugualmente quando affermo di essere di parere contrario. Non ti pare?
Ti ringrazio per l'intervento e rinnovo l'invito a rileggere, questa volta meno frettolosamente, i pezzi di cui parli.
Carlo Patatu