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Momenti magici
Scritto da Salvatore Soddu   
Sabato 02 Ottobre 2010 23:35

Voglio aggiungere i miei ricordi di quel periodo.
Mario Budroni per me era un mito. Il suo negozio una attrazione magica. In quel periodo degli anni cinquanta, avevo iniziato ad imparare il mestiere di sarto. Il mio maestro era Mario Soddu (detto Mario Cadata). Mestiere scelto non per vocazione, ma perché essendo il terzo figlio maschio, e non avendo la possibilità di andare a Sassari a proseguire gli studi, dovevo per forza imparare un mestiere.
Il primo figlio faceva il meccanico, il secondo il calzolaio e io non potevo che fare il sarto. Malgrado tutto era un privilegio, grazie allo stipendio fisso di mio padre dipendente ANAS. Perché i miei compagni di scuola, non potendo continuare gli studi, lavoravano la campagna, lavoro molto faticoso. Pur essendo un lavoro onesto, non era ben visto, in particolare dalle ragazzine del paese, che non ambivano sposare un agricoltore, in quanto era una vita di sacrifici, senza sicurezze, pregando sempre una buona annata.
Perciò la mia palestra era “carrela 'e cheja” e tutte le volte che potevo entravo a curiosare nel negozio di Mario Budroni. In particolare nel periodo del dopo festival di Sanremo. Dove potevo ascoltare la voce di Nilla Pizzi cantare “Vola Colomba”, o la voce di Claudio Villa. Era una meraviglia, vedere per la prima volta l'immagine tremolante apparire e sparire dentro il video, all'altezza de "su monte 'e cheja”, vicino alla casa de tiu Peppeddu Cossiga, perché a quell'altezza riceveva meglio il segnale che partiva dal monte di Limbara.
Ricordo quando abbiamo convito mio padre a comprare la radio da Mario, abbiamo toccato il cielo con un dito. Ascoltare il festival di Sanremo a casa propria vicino al cammino, magari mangiando ceci abbrustoliti nel fuoco, o castagne fumanti. Coi vicini di casa che ben felici di condividere questa gioia, in attesa di avere una propria radio, possibilmente col giradischi.
Grati a Mario per averci anticipato il progresso e regalato momenti di gioia, e grazie al sito di averlo ricordato.
Con simpatia Salvatore Soddu