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Il presepe al freddo e al gelo PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Martedì 22 Dicembre 2009 00:49

 

La temperatura polare e la brezza tagliente di una serata dicembrina non scoraggiano i ragazzi che, col parroco don Virgilio, avevano promosso l’iniziativa.

Il presepe vivente anima i giardini pubblici fin dall’imbrunire. Per almeno un paio d’ore. E ha pure successo. Alla faccia del freddo, che di certo non invita a lasciare il caldo confortevole delle pareti domestiche.

Gruppi di figuranti in costume d’epoca animano diversi “luoghi”, allestiti nei punti strategici del giardino pubblico. Ecco che, subito dopo l’ingresso, una tenda di stile arabo accoglie il visitatore in questo itinerario fantastico e fuori dal tempo. A rappresentare la grotta della natività che, custodita con discrezione da un angelo biondo con tanto di ali, aureola e... occhialini, ospita il Bambino, la Madonna, San Giuseppe e un asinello (vero).

Più avanti, un banco da fruttivendolo, con verdure, frutti esotici e nostrani, castagne e quant’altro. Di fronte, un oste rubizzo, circondato da improbabili assistenti, armeggia un grosso cilindro, indaffarato ad arrostire castagne. Che poi offre ai visitatori stupiti, accompagnandole con un bicchiere di buon vino.

Più in là, una mezza dozzina di centurioni vigilano su un elegante e austero governatore romano. Seduto in trono. E, per vincere il freddo, producono a ritmo serrato fette gustose di “pan’untu”, arrostendo lardo e salsicce su una graticola enorme accanto al fuoco scoppiettante. I bravi centurioni mangiano e bevono di gusto, non mancando d’invitare i visitatori, grandi e piccoli, a tenergli compagnia. E questi, manco a dirlo, non si fanno pregare.

Nel saloncino della casa parrocchiale, posta proprio di fronte ai giardini, una locanda. Dove Maria e il suo sposo bussano invano, prima di approdare alla grotta.

Un babbo Natale in piena regola, alla guida di una slitta trainata da due esquimesi, visita a turno i “luoghi” del presepe, distribuendo pacchetti di caramelle un po’ a tutti.

Tutt’intorno si diffondono dolci armonie di canti natalizi in lingua sarda, prodotte dal “Coro de Tzaramonte”. Che, eccezionalmente, si accompagna alla zampogna suonata da un abile zampognaro. Il quale indossa i rituali scarponi, braghe, corsetto, mantello nero e cappellaccio. Celando però una sorpresa: l’artista non è abruzzese, ma sardo. Chi l’avrebbe mai detto? Comunque, una bella accoppiata. L'effetto è straordinario.

“C’è un po’ di confusione, in questa prima edizione del nostro presepe vivente – dice soddisfatto don Virgilio -; l’anno prossimo faremo meglio”. E poi, diciamola tutta: il freddo complica un po’ le cose. Tant’è che, appena consumati legna, salsicce e “pan’untu”, la gente sfolla e ciascuno se ne torna a casa, al calduccio.

Con tutto il rispetto per la grotta della natività e di chi ci sta dentro, dobbiamo dire che i “luoghi” più gettonati sono il banco dell’oste e il ritrovo dei centurioni. E cioè, dove c’è di che scaldarsi. Non può essere altrimenti.

Per concludere, bravi ragazzi! Congratulazioni. Sia per l’idea che per il coraggio. L’anno venturo andrà sicuramente meglio. Ne siamo certi. Auguri!

 

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Ultimo aggiornamento Martedì 22 Dicembre 2009 13:53
 
Commenti (2)
Auguri
2 Mercoledì 23 Dicembre 2009 17:22
N.L. Scanu / Roma
Auguri carissimi di buone feste alla famiglia Patatu e a tutti i Chiaramontesi vicini e lontani.


con affetto, Nanda Scanu - RM

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Anche a te auguroni, cara Nanda, col grazie per quel che hai fatto e fai per noi chiaramontesi. (c.p.)
Auguri
1 Mercoledì 23 Dicembre 2009 00:25
Mario Soddu
MARIO SODDU AUGURA BUONE FESTE E UN FELICE ANNO NUOVO A TUTTI GLI APPASSIONATI AL SITO "FAMIGLIA PATATU"

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