Un successo superiore alle aspettative. E la riscoperta di un sito particolarmente felice
Non c'è che dire: gli XXL e quelli del Sard Rock Café, promotori e fautori dell'iniziativa, sono proprio soddisfatti. Il concerto dei Carnéigra ha richiamato un pubblico qualificato, attento e generoso di applausi per gli artisti sul palco. Ma generoso pure nelle offerte libere, che gli organizzatori avevano richiesto quale contributo per alleggerire gli oneri finanziari dell’impresa. Posto che, finora, gli XXL avevano organizzato serate musicali di spessore e totalmente gratis.
Ma veniamo al concerto. Carnèigra: che significa? “Semplice - dicono gli interessati -; è il nostro desiderio di cantare l'anima mediterranea della nostra città (Livorno) recuperando antiche poesie e cantandone di nuove. Ecco il senso di questo nome, Carnèigra, qualcosa che si indossa con estrema naturalezza, con la quale si nasce (la carne, la pelle) resa scura (negra) non solo dal sole o dalla propria provenienza, ma anche dalle atmosfere musicali cariche di quella ‘negritudine’ propria della musica popolare”.
Ed è così che, anche venerdì sera a Chiaramonti, Emiliano Nigi (la voce) Matteo Pastorelli e Antonio Ghezzani (chitarre e strumenti vari) hanno ricreato quelle atmosfere tipiche degli amanti del jazz e della musica popolare in genere. Dove si orecchiano temi e assonanze che sono tipici della cultura mediterranea. E quindi anche nostra. La professionalità dei tre artisti ha affascinato il pubblico, che ha riempito il cortile del centro sociale e si è lasciato ammaliare dall’estro e dalla versatilità di Emiliano, oltre che dalla bravura di Matteo e Antonio. Complice una serata fresca e gradevole come non se ne vedevano da tempo.
Le loro canzoni, talune delle quali mimate con maestria impareggiabile come nel caso della “formica operaia”, hanno anche lanciato messaggi di valenza sociale e politica notevole. I tre, che hanno tenuto il palco per due ore filate, hanno cantato d’innamoramenti, di ingiustizie, di lotte, di aneddoti, di guerre. “Di cose vere che non vanno dimenticate e di cose false totalmente da inventare”, amano sottolineare. E lo hanno fatto usando, oltre all'italiano, la loro lingua, il vernacolo livornese, perché ritengono “importante ripartire dalle proprie origini e averne una lucida e precisa coscienza per poter costruire qualcosa di nuovo”. E ciò hanno fatto con “La formìola”, “Modiglioni”, Cutolo” e altre canzoni.
La sorpresa: una coppia di giovani artisti perfughesi ha aperto la serata con un fuori programma, riscuotendo consensi e applausi. Inoltre, al pubblico presente sono stati offerti stuzzichini nostrani, disponibili presso il buffet allestito nel gazebo del punto di ristoro.
I tecnici del “Sard Rock Café”, che avevano la responsabilità, fra l’altro, di gestire l’impianto di amplificazione, hanno operato in maniera eccellente e sono stati ripagati dalle attestazioni di stima degli artisti, oltre che dai commenti favorevoli degli spettatori. La Pro Loco, come di consueto, non ha fatto mancare il proprio apporto, fornendo le poltroncine e facendosi carico di talune incombenze di carattere amministrativo.
Gli organizzatori, gasati dal successo e comprensibilmente euforici, hanno già messo in cantiere un’altra iniziativa. Che si svolgerà il 7 agosto, in concomitanza con la “Sagra dell’agnello”, che la nostra Pro Loco organizzerà come ogni anno. Nella circostanza, ci sarà spazio per un altro gruppo di musicisti “speciali”: il “Parco delle nuvole pesanti”. Un nome che è tutto un programma.
Infine il sito. Il cortile del centro sociale, finora poco curato e utilizzato in modo precario, si è dimostrato idoneo a ospitare manifestazioni musicali come questa. Che, per loro natura, mal si attagliano alla fruizione nella piazza, di solito dispersiva e distraente. Ecco perché quel sito andrebbe curato meglio, dotato di qualche struttura stabile in più (impianto d’illuminazione, palco, etc.) e messo a disposizione della comunità. Ma tocca al Comune.
Il servizio fotografico è di Tinuccio Pinna, che ringraziamo.
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