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Abbiamo già detto che, in fatto di occupazione, in Anglona il barometro sembra volgere al bello. Ma nessuno se ne accorge. Il pur lieve miglioramento della situazione, infatti, non è percepito da chi guarda sfiduciato al futuro aspettando un lavoro. Possibilmente stabile. Lo abbiamo scritto qualche giorno fa.

I dati del censimento 2001, è vero, inducono al pessimismo. Ma quelli, più freschi, elaborati dall’Agenzia regionale per il lavoro, che ringraziamo, ci danno un qualche motivo in più di speranza. Non è tanto; ma è già qualcosa.

Vediamo un po’. Le tabelle che riportiamo si riferiscono al periodo 2002-2007 e riguardano i 13 comuni (Bulzi, Castelsardo, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Nulvi, Perfugas, Santa Maria Coghinas, Sedini, Tergu, Valledoria e Viddalba) che dipendono dal Centro servizi per il lavoro (CSL) di Castelsardo. In passato ufficio di collocamento.

Da una prima analisi appare evidente che il numero complessivo degli avviamenti al lavoro a tempo determinato (10.785 nel sessennio) supera di gran lunga quelli a tempo indeterminato (5.020). Come pure le cessazioni dal lavoro precario (10.192) sono due volte e mezzo circa le cessazioni riferite a occupazioni stabili (4.159).

Ma la ragione che induce a ritenere che il barometro volge al bello sta nella terza tabella, che riporta i saldi. Dal 2002 al 2007, gli avviamenti al lavoro a tempo determinato hanno superato di 593 unità i licenziamenti. Quelli a tempo indeterminato sono stati superiori di 861 unità.

Per concludere, in Anglona il lavoro stabile è in crescita. Non quanto si vorrebbe, ahinoi!