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Croce Azzurra al collasso: appello del presidente Brunu PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Sabato 09 Maggio 2009 16:48
“Sono soltanto quaranta i volontari disponibili, a fronte dei 54 indispensabili, come soglia settimanale minima, a garantire prestazioni assistenziali nei limiti della decenza. Dateci una mano o saremo costretti a chiudere i battenti!". Questo il grido d'allarme lanciato domenica scorsa dal presidente Giovannino Brunu all'assemblea dei soci della "Croce Azzurra Chiaramonti", convocata espressamente nella sala del consiglio comunale, presenti il sindaco Giancarlo Cossu, il vice sindaco Michienzi, gli assessori Brunu, Scanu e Manghina.

In sostanza, fra autisti, barellieri e assistenti, occorre la disponibilità di almeno una sessantina di operatori nell’arco della settimana, al fine di garantire alla comunità un servizio attivo 24 ore su 24. Invece, di soci, se ne sono dichiarati disponibili quaranta o poco meno. Il che rende possibile assicurare l’assistenza con l’ambulanza soltanto a costo di sacrifici notevoli, da porre in capo a pochi. E cioè a quei volontari che non sanno dire di no e che, per forza di cose, si fanno carico di coprire doppi e finanche tripli turni.

È evidente che, perdurando così le cose, non si può andare lontano. Da qui l’appello accorato del presidente, al quale si sono pure associati il sindaco e l’assessore Brunu. Nel tentativo di tenere in vita un’associazione benemerita, che rende un buon servizio alla comunità e che, da sempre, non ha avuto vita facile.

Ricordiamo ai più giovani che il sodalizio nacque per iniziativa di un gruppo di cittadini. La loro proposta fu accolta dall’amministrazione comunale. Che, presieduta dal sindaco Salvatore Patatu, coinvolse la Società Ciclistica Chiaramar, la Polisportiva Chiaramontese e il Gruppo Sportivo Zaramonte. Era febbraio del 1979! Nei mesi successivi, si provvide a predisporre la bozza dello statuto, che fu approvato nel corso di una riunione del comitato promotore svoltasi nella Casa comunale il 1. Dicembre 1979. Dopo di che, le bocce furono tenute ferme a lungo.

Trascorsero cinque anni, prima che il sindaco Gavino Scanu riprendesse il filo del discorso iniziato dal suo predecessore, convocando l’assemblea popolare del 10 marzo 1984. In quella sede si diede mandato a un comitato ristretto per la rivisitazione della bozza dello statuto già predisposta e per una prima raccolta di adesioni. Due anni dopo, il 24 gennaio 1986, l’associazione di pubblica assistenza “Croce Azzurra” vide la luce a Sassari, presso lo studio del notaio Vincenzo Lojacono.

L’atto fu sottoscritto dal sindaco e dai componenti il comitato promotore Peppino Fadda, Gerolamo Casu, Avvenuto Tancredi, Francesco Saba, Carlo Patatu, Vittorio Pinna, Filippo Ruiu, Giovannino Schintu, Mauro Savioli, Francesco Migaleddu, Lucia Leoni, Pietrino Lumbardu e Antonico Porru. Qualche tempo dopo, portata a termine la campagna soci, si tennero le elezioni per la nomina del primo consiglio direttivo dell’associazione. Che incominciò così a muovere  i primi passi. Faticosamente.

Fra alti e bassi, il sodalizio andò avanti per qualche tempo e poi si ibernò. Per parecchi anni della “Croce Azzurra” non si sentì parlare, se non in qualche discorso da bar. Sull’associazione sembrava calata la fitta nebbia dell’oblio.

Fu la giunta presieduta da Ezio Schintu, alle soglie del 2000, a riesumare il fascicolo ormai polveroso della “Croce Azzurra”. La questione fu portata all’attenzione del consiglio comunale, che provvide a modificarne lo statuto, prevedendo che non fosse più il sindaco a presiedere l’associazione; ma un socio votato dal direttivo eletto dall’assemblea. Il Comune dotò altresì il sodalizio di una nuova e moderna ambulanza.

Da allora, l’assistenza continua a essere assicurata, pur nei limiti imposti dalla mancanza dei requisiti richiesti per operare all’interno del servizio pronto intervento 118. E con le difficoltà palesate con molta franchezza, e non senza imbarazzo, dal presidente Brunu.

Che fare? Andare avanti comunque, hanno suggerito i soliti ottimisti; poi si vedrà. Taluno, drasticamente, ha prospettato l’interruzione immediata del servizio. Altri hanno proposto di limitarlo alle sole ore diurne. Una voce isolata ha rappresentato la possibilità di consorziarsi con le associazioni consorelle che operano nei comuni limitrofi: Martis, Laerru, Nulvi. L’unione fa la forze, si diceva un tempo.

L’assemblea si è sciolta con un nulla di fatto. Salvo l’impegno generico dei presenti a reclutare volontari e, da parte del sindaco, a esplorare presso i comuni viciniori la possibilità di collaborare insieme. Restiamo in attesa di buone nuove. Se ce ne saranno.
Ultimo aggiornamento Domenica 10 Maggio 2009 13:10
 
Commenti (1)
Commento
1 Domenica 28 Dicembre 2014 11:53
Casinghini Fabio
Sono della provincia di Pavia la nostra associazione ha compiuto 10 anni. Era difficile quando abbiamo iniziato ed ancora oggi bisogna impegnarsi per dare il meglio ai più disagiati. Non bisogna mollare anche se in pochi e cercare di coinvolgere maggior persone possibili. Ho sposato una ragazza Sarda e tutti gli anni sono nel mese di agosto in ferie per circa 25-30 giorni. Sono certificato regionale DAE. Ho fatto il volontario ad Alghero. Se avete piacere possiamo sentirci per il 2015 posso dare la mia disponibilità quando sono in ferie.


Vi auguro ogni bene a tutti Voi. Auguri per il 2015

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