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Ajò a Chiaramonti 2009, di bene in meglio |
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Scritto da Carlo Patatu |
Lunedì 20 Aprile 2009 22:59 |
La giornata si è aperta alle dieci, con la cerimonia inaugurale in piazza Repubblica. La sigla, prima di tutto, eseguita dal cantautore Franco Sechi e che, quest’anno, presentava qualche novità nel ritmo: più marcato, più rispondente al gusto dei giovani. Quindi i discorsi delle autorità: dell’assessore alla Cultura Marina Manghina, del presidente Alessandro Unali, del sindaco Giancarlo Cossu e del presidente della Provincia Alessandra Giudici, sponsor privilegiato della manifestazione.
Il primo appuntamento: la visita del centro storico. Una passeggiata per le vie San Matteo e Largo Azuni fino a raggiungere la chiesetta del Rosario. Quindi una bella scarpinata fino al Castello dei Doria, passando per Caminu ‘e Cunventu, Carruzu Longu e Santu Luisi. Il dott. Gian Luigi Marras, archeologo medievale, ha fornito al gruppo nutrito dei visitatori ogni notizia utile su Chiaramonti, non mancando di soddisfare le loro immancabili curiosità. A ogni fermata, l’esecuzione di un canto tradizionale in lingua sarda da parte del coro Sos Apostulos, diretto dal maestro Salvatore Moraccini. A conclusione della visita, sotto i ruderi del Castello, un aperitivo per tutti, viatico indispensabile a ben disporre gli animi alla successiva pausa pranzo. Che, a scelta, gli ospiti hanno trascorso nel posto di ristoro allestito in paese, oppure recandosi in uno dei cinque agriturismi funzionanti nell’agro. Alla ripresa, nel primo pomeriggio, il consueto concerto dei cantadores a chiterra a S’arcu e le escursioni per visitare le chiese campestri di Santa Giusta e Santa Maria de Orria Pitzinna. Anche in questo caso, molto apprezzata l’opera delle guide, le dottoresse Maria Cherchi e Piera Porcheddu. Non poteva essere altrimenti, trattandosi di specializzate in archeologia e che conoscono a fondo i nostri beni culturali.
Nel contempo, da Su Monte 'e Cheja s'involavano nella vallata sottostante gli amanti del parapendio dell'associazione "I Grifoni", coordinati da Tore Solinas. Grazie a costoro, non sono stati pochi i turisti che hanno potuto provare l'emozione del volo volteggiando sul paese e lasciandosi portare dolcemente dalle correnti. Ma sapientemente guidati dall'istruttore che manegiava tiranti e timonerie varie. In serata, esibizione in piazza Repubblica del gruppo folk Santu Matheu, che ha saputo coinvolgere nelle giravolte de su ballu tundu tanto i turisti che i locali. A seguire, il concerto dei Giuales e, per chiudere in bellezza, i fuochi d’artificio. Che, sparati da Codina Rasa, hanno creato un’atmosfera magica. Chiaramonti, visto di notte, appare di per sé come un presepe. I fuochi d’artificio ne hanno impreziosito il panorama, svirgolando sulla volta celeste come un nugolo di comete scintillanti. A noi resta il rammarico di raccontare un evento cui non abbiamo assistito. Ragioni familiari ci hanno portato in un’altra isola, ugualmente affascinante e ricca di tante e belle cose da vedere, oltre che popolata da gente straordinariamente cordiale e loquace. La Sicilia. Torneremo a casa a fine mese. Ecco perché non possiamo offrire ai lettori un servizio fotografico aggiornato. Così come avremmo voluto e dovuto. Ce ne scusiamo. Alla prossima! |
Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Aprile 2010 00:17 |